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Dichiarazione di Valter VELTRONI


 

«Se vinciamo, subito 12 disegni di legge»

  • (22 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino Ed. Naz.le - inserita il 22 febbraio 2008 da 31
    Roma - Il candidato premier s’impegna ad approvarli nel primo consiglio dei ministri. Al governo sarebbero riconfermati solo D’Alema e Bersani Dopo la sfida sulle alleanze, arriva quella sui programmi e sulle garanzie per attuarli. I 12 punti-forza del Pd non resteranno sulla carta, assicura Walter Veltroni che ha già incaricato i gruppi parlamentari di trasformarli in proposte di legge che «approveremo - dice - nel primo consiglio dei ministri, se vinceremo».Il leader del Pd tocca oggi con il suo pullman elettorale la Puglia, ritiene «un dovere» il faccia a faccia tv con Silvio Berlusconi ma pensa già al dopo voto, sia delineando le prime azioni di governo sia studiando la squadra di 12 ministri, metà dei quali da annunciare prima delle elezioni.Con l'ingresso dei Radicali nelle liste del Pd e l'Idv, che oggi ha sottoscritto il programma del Partito democratico, il bus di Veltroni, attaccano gli avversari, si affolla. Ma il candidato premier è certo che non ci sarà nessuna babele di lingue come nel governo Prodi «perché c'è un solo gruppo, un solo programma e un'unica leadership».E per convincere gli elettori della novità e colmare il distacco, che ormai al loft danno a 6 punti di distanza dal Pdl, Veltroni sparge certezze a quasi due mesi dal voto: «In questi 15 anni - spiega - i programmi servivano a giustificare coalizioni eterogenee. Noi invece ci candidiamo a governare l'Italia e se vinceremo approveremo nel primo consiglio dei ministri le 12 proposte di legge che corrispondono ai punti del programma».Oltre alle prime azioni in caso di vittoria, il leader del Pd pensa anche alla squadra di governo: certo un posto al ministro radicale Emma Bonino, come previsto dall'accordo, così come è ipotizzabile che un ruolo nel governo avrà anche l'alleato Antonio Di Pietro. Veltroni vorrebbe metà ministri donna e, fedele al suo dogma, facce nuove tanto che, secondo indiscrezioni di stampa, gli unici ministri riconfermati sarebbero Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani.Il rebus è complesso, come lo è la partita delle candidature. Il leader del Pd mette nel conto malumori e, dopo il burrascoso addio dell'ex segretario Dc Ciriaco De Mita, tira dritto mettendo anche in preventivo la perdita di voti: «non mi importa perdere voti, c'è bisogno di innovazione e facce nuove e poi valgono le regole». Regole che stanno creando tensione nel Pd visto che entro domani chi vuole una deroga ai tre mandati deve presentare richiesta direttamente ai vertici Veltroni e Franceschini che decideranno a chi assegnare le 32 deroghe disponibili.Per evitare gli esami, alcuni, come il senatore Giorgio Pasetto, hanno spontaneamente rinunciato alla candidatura, sulla falsariga del 'beau geste' di Prodi, Amato, Visco, Violante e Mattarella. Finora hanno presentato richiesta di deroga l'ex Ds Giuseppe Lumia e Renzo Lusetti, mentre non la presenterà Guido Calvi per il quale «la deroga non si chiede, semmai la si concede». Ma, deroghe a parte, la partita è complicata: mentre gli sherpa degli ex partiti stanno selezionando con il vicesegretario Dario Franceschini le candidature nazionali, domenica arriverà dai territori la rosa di nomi nuovi. Ed il bello ci sarà la prossima settimana, quando si tratterà di incrociare i nomi. Gli unici, a parte i big del Pd, che al momento dormono sonni tranquilli sono i parlamentari uscenti alla prima legislatura che dovrebbero essere tutti confermati.
    Fonte: Il Gazzettino Ed. Naz.le | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, veltroni, programmi elettorali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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