Poca trasparenza rispetto agli incontri tra parlamentari e lobby Europa

Fino all’implementazione del nuovo registro di trasparenza, per gli eurodeputati comunicare gli incontri con le lobby rimane una pratica largamente volontaria. Solo la metà ne rende conto, con differenze a seconda del partito di appartenenza e del paese di origine.

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La regolamentazione del parlamento europeo in fatto di trasparenza è a carattere fortemente volontario. Basti pensare che solo la metà degli eurodeputati ha riportato di aver avuto almeno un incontro con gruppi lobbisti, stando ai dati di aprile 2021. Nonostante di recente il parlamento abbia approvato una stretta verso l’introduzione di un registro delle lobby, da implementare entro marzo 2022, c’è ancora molto lavoro da fare per arrivare a una piena trasparenza.

Come è regolata la trasparenza delle istituzioni europee

Il regolamento del parlamento europeo impone trasparenza rispetto agli incontri con stakeholder privati, istituzioni pubbliche e Ong solo se il loro scopo dichiarato è quello di influenzare le politiche e il processo decisionale delle istituzioni europee.

Un principio che inoltre non vale per tutti i parlamentari, ma solo per i relatori e i presidenti di commissione. Sono 359 su 705 gli eurodeputati che hanno dichiarato di aver partecipato ad almeno un incontro. I restanti 346 potrebbero effettivamente non aver preso parte ad alcuna riunione oppure, com’è presumibile pensare per almeno parte di loro, potrebbero non averlo dichiarato.

49,1% dei parlamentari europei non ha reso conto di alcun incontro con gruppi lobbisti.

Osservando il fenomeno in base al paese di origine degli eurodeputati, emergono profonde differenze. Se più del 90% dei parlamentari svedesi, danesi e finlandesi hanno comunicato la loro agenda, la quota scende a meno del 13% per i rappresentanti di Grecia, Polonia, Bulgaria e Lettonia.

I dati sono aggiornati al 28 aprile 2021 e riguardano tutti i tipi di incontri tra parlamentari e gruppi lobbisti. Sono indicati gli europarlamentari che hanno comunicato almeno un incontro.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Civio
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Novembre 2021)

Oltre al paese di origine, i dati variano anche in base al partito di appartenenza.

Solo 9 dei 74 parlamentari (12%) del gruppo Identità e democrazia che include, tra gli altri, partiti come la Lega (Italia), il Rassemblement national (Francia) e Alternative für Deutschland (Germania) hanno reso conto dei loro incontri.

Tra i gruppi più numerosi il Partito popolare europeo si attesta al 40,57%, mentre il Partito socialista europeo al 58,62%. Infine, quasi tutti gli eurodeputati dei Verdi hanno riportato almeno un incontro con lobby (95,9%).

I dati sono aggiornati al 28 aprile 2021 e riguardano tutti i tipi di incontri tra parlamentari e gruppi lobbisti. Sono indicati gli europarlamentari che hanno comunicato almeno un incontro.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Civio
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Novembre 2021)

Diversi standard di trasparenza per parlamento e commissione

Quanto detto fin qui riguarda il parlamento europeo. Nel caso della commissione invece i requisiti sono più stringenti. I commissari, i loro consiglieri e i direttori generali possono incontrarsi formalmente solo con istituzioni registrate.

Gli incontri a livelli più bassi passano spesso inosservati.

Bisogna però considerare che altri tipi di contatti, come quelli intrattenuti con gli assistenti e le migliaia di funzionari pubblici, passano spesso del tutto inosservati. O comunque gli incontri a livelli più bassi, che non sono coperti dal registro di trasparenza. Questo è un fatto rilevante considerato che i lobbisti non sempre si presentano dichiaratamente come tali.

Lo stesso parlamento europeo ha criticato la mancanza di trasparenza della commissione europea ad esempio rispetto alle sue negoziazioni e contratti con le aziende farmaceutiche per lo sviluppo dei vaccini anti-Covid, che ha dichiarato opaca. L’intero processo è stato oggetto di un vero e proprio scontro tra le due istituzioni.

Recentemente, il parlamento europeo ha approvato una risoluzione per imporre a tutte le istituzioni, per la prima volta, di registrare tutti gli incontri con i gruppi di pressione.

La registrazione, per le lobby, sarà un prerequisito fondamentale. E le tre istituzioni coinvolte, parlamento, commissione e consiglio, dovranno inoltre introdurre strumenti paralleli per dimostrare di agire in linea con il nuovo regolamento.

Allo stato attuale le istituzioni Ue rimangono comunque molto vulnerabili all’influenza delle corporazioni, e la trasparenza da parte dei rappresentanti è solo il primo passo verso un’emancipazione in questo senso.

European data journalism network, i dati nel resto dell'Europa

Openpolis fa parte dell'European data journalism network, una rete di realtà che si occupano di data journalism in tutta Europa. La versione originale di questo articolo è di Civio, un giornale europeo, ed è partner di Edjnet. I dati relativi al tasso di trasparenza dei parlamentari europei nei vari paesi sono disponibili qui.

 

Foto credit: Christian Lue - licenza

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