In 7 anni il numero di persone in insicurezza alimentare è triplicato Insicurezza alimentare

Nel 2022 oltre 250 milioni di persone nel mondo vivono in condizioni di insicurezza alimentare, a vari livelli. Si tratta di una tendenza contraria agli obiettivi entro il 2030 che si pone l’Onu.

|

Nel 2022 le persone colpite da insicurezza alimentare acuta a livello globale sono state più di 250 milioni: una cifra mai registrata prima d’ora. È quanto emerge dall’ultimo Global report against food crises, redatto da una rete globale di attori umanitari e dello sviluppo.

Oltre ai numerosi conflitti, crisi economiche e disastri ecologici che imperversano in decine di paesi nel mondo, sono subentrate negli ultimi anni anche le conseguenze della pandemia da Covid, e più recentemente le ripercussioni della guerra in Ucraina, che ha avuto un impatto molto forte sulla situazione alimentare globale.

L’insicurezza alimentare è oggi una realtà in oltre un terzo dei paesi del mondo. Siamo sempre più lontani dal secondo obiettivo dell’agenza 2030 dell’Onu, che mira a porre fine, entro l’ormai vicino 2030, alla fame e alla malnutrizione e a garantire a tutti l’accesso a cibo sicuro, nutriente e in quantità sufficiente.

Cos’è l’insicurezza alimentare

Con insicurezza alimentare si intende la difficoltà a reperire cibo salutare in quantità adeguata. Essa è profondamente legata a fattori a livello produttivo, economico, politico e climatico. In particolare il Global network against food crises, che si occupa del monitoraggio delle crisi alimentari nel mondo, identifica tre principali cause scatenanti: i conflitti, gli shock economici e gli eventi climatici estremi.

Nel 2022 gli shock economici, tra cui anche il Covid e la guerra in Ucraina, sono stati la causa più diffusa di insicurezza alimentare. Parliamo di 27 paesi e quasi 84 milioni di persone che, secondo l’organizzazione, sarebbero a rischio a causa di una crisi di natura economica. Se però analizziamo la popolazione esposta, sono i conflitti a causare le crisi più intense. Nel 2022 117 milioni di persone in 19 paesi.

Ci sono varie fasi: stress, crisi, emergenza e catastrofe.

L’insicurezza alimentare è un fenomeno complesso, che si presenta in diverse fasi: il network identifica 5 scenari all’interno dell’integrated food security classification (Ipc). Nel primo caso (Ipc 1), il rischio è minimo o nullo e l’unica azione è rivolta alla prevenzione e alla resilienza. Il secondo scenario (Ipc 2) contempla un rischio contenuto, nei casi in cui le famiglie riescono a procurarsi approvvigionamenti minimamente adeguati ma hanno difficoltà ad acquistare beni non essenziali. Parliamo qui di una situazione di stress. Nel terzo scenario (Ipc 3) le famiglie hanno difficoltà serie e manifestano fenomeni di malnutrizione. Si tratta in questo caso di una situazione di crisi. Nella fase 4 (Ipc 4) si osserva una forte incidenza di malnutrizione e un aumento delle morti in eccesso: è la fase di emergenza. Nell’ultima fase (Ipc 5), di catastrofe o carestia, malnutrizione e mortalità raggiungono livelli molto elevati.

Tale fenomeno causa, per forza di cose, migrazioni. Nel 2022 si stima che gli sfollamenti a livello globale abbiano raggiunto i 103 milioni. Ovvero 14 milioni in più rispetto al 2021.

L’insicurezza alimentare nel 2022

Nel complesso, sono oltre 250 milioni le persone che nel 2022 si sono trovate in una situazione di insicurezza alimentare acuta, in 58 paesi. Si tratta di una stima al ribasso, in quanto basata sull’analisi di un campione estratto dalle popolazioni dei paesi considerati maggiormente a rischio.

258 milioni le persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta nel 2022.

Un dato che purtroppo è stato in costante aumento negli ultimi anni.

Sono indicate le persone, in numeri assoluti, considerate a rischio alimentare, secondo i tre scenari di stress (Ipc 2), crisi (Ipc 3) ed emergenza (Ipc 4).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Fsin e global network against food crises
(consultati: martedì 6 Giugno 2023)

Nell’arco di 7 anni, tra il 2016 e il 2022, le persone a rischio sono costantemente aumentate, passando da circa 149 a quasi 432 milioni. In questo periodo, le persone che nel mondo soffrono l’insicurezza alimentare sono quasi triplicate (+190% in 7 anni).

A questi si aggiungono, nel 2022, 376mila persone in uno scenario catastrofico. In calo rispetto al 2021 (quando erano 570mila), ma oltre quattro volte rispetto alla cifra registrata nel 2016 (85mila).

I dati si riferiscono ai 10 paesi con oltre un milione di persone in stato di insicurezza alimentare di livello 4 (Ipc 4), ovvero una fase di emergenza.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Fsin e global network against food crises
(consultati: martedì 6 Giugno 2023)

Il paese con più persone che si trovano in una situazione di emergenza alimentare è l’Afghanistan (6,1 milioni). Seguito dallo Yemen (5,6 milioni) e dalla Repubblica Democratica del Congo (3,8). Tuttavia è in Siria che si sta verificando la principale crisi alimentare di questo periodo.

A food crisis occurs when levels of acute food insecurity and malnutrition rise sharply at local or national levels, raising the need for emergency food assistance.

Si parla di crisi alimentare quando i livelli di insicurezza alimentare acuta e la malnutrizione aumentano sensibilmente a livello locale o nazionale, incrementando il bisogno di assistenza alimentare di emergenza.

La crisi alimentare siriana ha colpito 6,8 milioni di persone. Seguono per intensità la crisi in Ucraina (6,2 milioni), quella in Afghanistan (5,9) e quella registrata nella Repubblica Democratica del Congo (5,7).

Foto: Medici senza frontiere Italia

PROSSIMO POST