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Dichiarazione di Stefano Boeri

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Milano (MI) (Partito: PD) 


 

«Il Pd avrebbe dovuto discutere del caso Penati» - INTERVISTA

  • (17 aprile 2012) - fonte: Affaritaliani.it - Fabio Massa - inserita il 19 aprile 2012 da 31

    "Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni..."

    Stefano Boeri, oggi si è dimesso Boni. Lei, dopo le dimissioni di Renzo Bossi, aveva scritto che non voleva farsi dare lezioni dalla Lega Nord...

    Attenzione: lui si dimette da presidente del consiglio regionale. Non risulta che si dimetta da consigliere. La novità di Renzo Bossi è che lui si è dimesso da consigliere. Nel senso che lui ha ritenuto di mettere in discussione non solo il suo ruolo politico...

    ...ma anche la poltrona e lo stipendio.

    Esatto. Cioè, il suo ruolo con gli elettori. La domanda è: quando uno ha un'indagine seria a proprio carico, forse c'è l'opportunità di fare un passo indietro rispetto al proprio ruolo elettivo. Oppure no? Quello che dico io è che è come se fosse messo in discussione il patto con gli elettori. E quindi le dimissioni non sono un fatto dovuto ma opportuno.

    Quindi?

    Anche Penati si è dimesso da vicepresidente del consiglio. La logica, dal mio punto di vista, è questa: nel contesto in cui ci troviamo è opportuno, non doveroso, che chi ha avuto un ruolo politico importante, faccia anche un passo indietro rispetto al suo ruolo elettivo. Ed è anche opportuno che i partiti politici che sono rappresentati da queste persone invece che ragionare in modo solo autoreferenziale, ragionino sul rapporto tra gli eletti e gli elettori. Io quel che voglio dire è che un partito dovrebbe occuparsi della sua base elettorale. Quando c'è un eletto che ha dei problemi, dovrebbe porsi la domanda: che fare del rapporto con gli elettori?

    E allora dove finisce il garantismo?

    Il garantismo è totale. Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Il punto vero è che sono i partiti che devono farsi carico di discutere di questa cosa. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni. Mi sarebbe piaciuto un Pd che chiedesse a Penati di rinunciare al suo ruolo di consigliere. Non c'è nulla di doveroso, in questo, né di giuridico. E' un ragionamento tutto politico. In questo sono d'accordo con il sindaco.

    Cioè?

    Siamo perfettamente allineati: non si tratta di questioni di diritto, ma di opportunità e di politica.

    «Opportune le dimissioni di Penati»

    Fonte: Affaritaliani.it - Fabio Massa | vai alla pagina

    Argomenti: dimissioni, tangenti, concussione, pd, Lega Nord, consiglio regionale, regione Lombardia, questione morale, penati | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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