Dichiarazione di Dario FRANCESCHINI

Secondo Franceschini, dopo Berlusconi, “quando tutto sarà chiaro, anche a chi non vuol vedere, sarà pieno di macerie legislative, economiche, sociali e di valori”. E allora “dovremo ricostruire su quelle macerie un terreno che duri dei decenni e non può farlo una parte sola”.
Dunque, ha rilevato, il “tema della larga coalizione non è soltanto una modalità per essere sicuri di vincere con questa legge elettorale distorta, è anche un problema del dopo”.

Infatti, “se andassimo soltanto con il nostro campo e vincessimo, cosa che è anche possibile, poi cosa succederebbe? Può un terzo del Paese ricostruire un sistema di regole condiviso contro i due terzi del Paese? Io penso di no, non può farlo un pezzo soltanto”. Questo va fatto “anche tra avversari”. Dunque la grande coalizione “non è per vincere ma per ricostruire”. Naturalmente, ha aggiunto, “non possiamo farlo con il berlusconismo e il leghismo” che vanno “cacciati” ma “con altre forze”, quelle del cosiddetto Terzo polo, che “poi torneranno avversari, probabilmente sì” ma dopo aver ricostruito un '”terreno politico”.
In questo contesto, ha concluso, “come cattolici dobbiamo essere davanti, non essere impauriti dal proprio tempo e mettersi a difendere, dobbiamo essere davanti e smettere di paura del futuro”.

Fonte: Asca | vai alla pagina

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