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Dichiarazione di Dario FRANCESCHINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Sfidare la destra sul terreno dei valori

  • (25 febbraio 2011) - fonte: Democratici per Milano - inserita il 01 marzo 2011 da 15492
    Dario Franceschini ha aperto il suo intervento all'incontro "I valori e la democrazia in politica" organizzato dall'Associazione Democratici per Milano, ricordando che la politica deve offrire una soluzione ai problemi del giorno dopo ma all’interno di un progetto. «Oggi – ha detto Franceschini – il Paese vive una fortissima crisi di identità: il ventennio berlusconiano ha smontato valori, ideali e principi su cui si era basata tutta la ricostruzione italiana del dopoguerra, basta pensare al messaggio che arriva nelle case con i comportamenti personali di Berlusconi: un uomo pubblico con le sue parole e i suoi atteggiamenti crea inevitabilmente dei comportamenti emulativi».

    Berlusconi e la Lega, che per Franceschini sono due facce della stessa medaglia, hanno trasmesso «un messaggio di egoismo sociale e territoriale» che è stato amplificato dalle televisioni in questi anni. «Fino a qualche tempo fa era la ricchezza l’apice da raggiungere, adesso non basta più neanche quello», ha segnalato Dario Franceschini: «Adesso conta la popolarità, diventare famosi, andare in tv. Una volta, in televisione ci andava chi sapeva fare qualcosa, ora ci si va anche se non si sa far niente». «E’ stata completamente rovesciata la gerarchia dei valori», ha denunciato Franceschini, raccontando che una volta gli insegnanti erano rispettati in quanto educatori dei figli, mentre adesso non vengono rispettati né dagli allievi né dai genitori perché magari guadagnano pochi soldi al mese e arrivano a scuola in motorino.

    I valori di uguaglianza, solidarietà, sussidiarietà, famiglia su cui era stata improntata la società italiana, secondo Dario Franceschini, sono stati rovesciati e la società è rimasta come «intorpidita». «Oggi – ha evidenziato Franceschini – è cominciato un risveglio della società: lo abbiamo visto con la manifestazione delle donne del 13 febbraio, nata in rete ma che ha richiamato moltissime persone, e soprattutto lo abbiamo visto con il festival di Sanremo, tempio della cultura nazional-popolare dove c’è stato Roberto Benigni che ha raccontato la storia dell’Unità d’Italia e Roberto Vecchioni, votato dal televoto, che ha vinto con una canzone impegnata che mandava un messaggio chiarissimo». Il Pd, per Franceschini, deve lavorare su questo terreno e non disperdere il risveglio della società civile.

    Franceschini ha evidenziato poi che, probabilmente, il giorno dopo la caduta di Berlusconi, si troveranno le macerie e, per ricostruire il tessuto delle regole e dei valori condivisi, c’è l’esigenza di avere un’alleanza larga e solo dopo aver ricostruito la base comune si potrà ristabilire il confronto normale tra le parti.

    Il capogruppo Pd ha insistito anche sulla necessità di sfidare la destra sul terreno dei valori, facendo proposte alternative e non dei correttivi a quanto propongono altri: «Dopo la caduta del Muro di Berlino, in Europa, i partiti socialisti si sono limitati a proporre delle correzioni alle proposte politiche della destra, invece la globalizzazione ha mostrato come ci sia una linea distintiva enorme tra i due schieramenti». In Europa non sono riuscite ad emergere le forze progressiste perché la destra ha sfruttato le paure della gente, enfatizzandole per ottenere consenso, offrendo idee di chiusura e protezione, ha ricordato Franceschini, mentre Obama, in America, non ha proposto dei correttivi delle politiche di Bush ma ha presentato un progetto alternativo e ha creato aspettative così alte che adesso è normale che si presenti la delusione da parte degli elettori.

    «Il Partito Democratico – ha detto ancora Dario Franceschini – è nato per questo: per creare un ambizioso progetto di cambiamento per il Paese. La sintesi è rimasta incompiuta perché ci si trova ad agire sempre dentro a scenari di emergenza, con elezioni o minacce di elezioni continue». «Fare un partito nuovo in un tempo nuovo è una sfida enorme», ha affermato Franceschini, segnalando che la globalizzazione è un tempo emozionante che offre sfide per cui si può ridiscutere tutto. Alcuni esempi fatti da Franceschini hanno riguardato l’estensione globale dei diritti attraverso internet (dalla manifestazione delle donne italiane ai movimenti del Nord Africa), la necessità di un welfare universale (in quanto siamo in un mondo in cui sono aumentate le disuguaglianze), ma anche la necessità di uscire dalla chiusura dei nazionalismi per considerare l’Europa come nuova area (in questo «i governi – soprattutto quelli di destra che hanno seminato euroscetticismo - sono indietro rispetto all’opinione pubblica, ai cittadini che viaggiano, che usano la rete», ha sottolineato il capogruppo Pd). Per Franceschini, inoltre, il Pd deve riappropriarsi di alcune battaglie, come quella dell’uguaglianza unita al merito e per questo è indispensabile investire nella ricerca e nella cultura. In merito al ruolo dei cattolici in politica, Franceschini ha affermato che non può essere solo quello di presidiare alcuni temi, ma occorre che i cattolici si occupino di cercare la sintesi tra le posizioni.

    In chiusura del suo intervento, Dario Franceschini ha citato il libro di Edmondo Berselli “L’economia giusta”, in cui nel finale c’è scritto che per il futuro bisognerà imparare ad essere più poveri. «Abbiamo pensato prima ad espandere il mercato che le regole», ha ricordato Franceschini, affermando che «essere più poveri significa anche sprecare meno e quindi garantire uno sviluppo sostenibile. Oggi si hanno molti beni materiali e poco tempo per usarli».

    Video dell'intervento di Dario Franceschini
    Fonte: Democratici per Milano | vai alla pagina

    Argomenti: Berlusconi, pd, lega, italia, Franceschini | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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