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Chimici esasperati. «Ci attiveremo immediatamente per trovare soluzioni industriali che garantiscano la continuità degli impianti di Marghera e Porto Torres, anche se occorre adeguare la nostra struttura produttiva all’attuale crisi globale »
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(06 maggio 2009) - fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - Gianni Favarato - inserita il 07 maggio 2009 da 861
Aspettando Roma, la situazione a Marghera è sempre più tesa e incontrollabile.
I chimici sono esasperati da mesi di annunci di salvataggio del loro posto di lavoro, mai concretizzati. Da oggi comincia il «conto alla rovescia» che porterà - secondo le disposizioni della Vinyls di Fiorenzo Sartor in procinto di fallire - alla chiusura del Cv 22/23 di Vinyls, l’ultimo impianto del «ciclo del cloro» ancora in funzione. Il ministro Scajola ribadisce che convocherà al più presto il tavolo nazionale per cercare soluzioni che garantiscano la continuità della chimica di Porto Marghera e Sardegna. Intanto Arkema e Solvay, tirate in ballo da alcuni consiglieri comunali del centrodestra, smentiscono categoricamente le trattative per acquisire gli impianti di Vinyls e comunque di essere pronte a partecipare al tavolo del ministro se saranno invitate.Vinyls, la società di Fiorenzo Sartor che ha preso il posto dell’ex Ineos, ha deciso di portare la sua società al fallimento. Nel giro di 15 giorni - salvo le proteste annunciate dai lavoratori - tutto il ciclo del cloro del Petrolchimico chiuderà. Una prospettiva sempre più vicina e ineluttabile, che sta esasperando ancor più i lavoratori travolti da ridde di voci su possibili nuovi acquirenti di Vinyls che puntualmente smentiscono. L’unico a confermare il suo interesse a prendere in affitto, in sede fallimentare, gli impianti del pvc di Vinyls, è il gruppo chimico bolognese Bertolini.
Le smentite. Sia Arkema che Solvay - due multinazionali chimiche già presenti con propri impianti a Porto Marghera e preoccupate per l’ulteriore chiusura di impianti e al conseguente aumento dei costi dei servizi condominiali del Petrolchimico - smentiscono categoricamente di aver mai manifestato interesse agli impianti di Vinyls e tanto meno di aver mai aperto trattative al riguardo con il ministero dello Sviluppo. Le due multinazionali, al pari di Eni e delle altre società già presenti a Marghera, dicono soltanto che, se invitate, parteciperanno al tavolo nazionale.
Scajola cerca soluzioni. Rispondendo alle richiese pressanti dei sindacati, Scajola ha assicurato ieri che il suo ministero sta «seguendo quotidianamente la situazione di Marghera e sta lavorando anche con le autorità locali per trovare una soluzione alla crisi della Vinyls-ex Ineos e di garantire gli accordi sottoscritti». «Se si confermasse l’impossibilità di proseguire la gestione di Vinyls per motivi di mercato - ha aggiunto il ministro - ci attiveremo immediatamente per trovare soluzioni industriali che garantiscano la continuità degli impianti di Marghera e Porto Torres.
La chimica di base è essenziale per l’Italia, anche se occorre adeguare la nostra struttura produttiva all’attuale situazione di crisi globale e all’evoluzione prevedibile della domanda al momento della ripresa.
Affronteremo questi temi prima con Eni e poi con gli altri produttori nell’incontro che sto per convocare. Sono in gioco decisioni importanti, che vanno prese rapidamente senza perdere di vista il quadro del settore».
Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - Gianni Favarato | vai alla pagina » Segnala errori / abusi