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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

Chimica a Porto Marghera. Aspetto ancora qualche giorno dopo di che denuncerò pubblicamente che, per quanto riguarda il Comune di Venezia, l’accordo firmato nel 2006 cessa di valere su tutto”

  • (13 maggio 2009) - fonte: IL Gazzettino.it - Alvise Sperandio - inserita il 16 maggio 2009 da 31

    Massimo Cacciari è pronto a mandare per aria il tavolo istituzionale se il colosso energetico non chiarirà la strategia su Porto Marghera: “Comunichi definitivamente cosa ha intenzione di fare: se c’è o non c’è un piano specifico sul cloro soda, se c’è o non c’è un altro imprenditore. Aspetto ancora qualche giorno dopo di che denuncerò pubblicamente che, per quanto riguarda il Comune di Venezia, l’accordo firmato nel 2006 cessa di valere su tutto”.

    L’ha detto ieri nel corso di un convegno sul futuro dell’area industriale promosso dal Partito democratico nell’auditorium, pieno ma non gremito, del Centro servizi della Provincia, in via Forte Marghera; un modo per dire che se non ci sono più gli investimenti previsti sugli impianti chimici il Comune potrebbe non dare più nemmeno le autorizzazioni per i 600 milioni di euro di investimenti sulla raffineria di Eni, peraltro già messa in pericolo dai ritardi proprio sulle autorizzazioni che devono dare gli enti locali e dalle mutate condizioni del mercato mondiale. Cacciari è pronto ad una forte presa di posizione.

    “Se la prospettiva sarà la chiusura, con una ricaduta drammatica per l’occupazione, sappiate già che questa amministrazione non avvallerà nessuno accordo fasullo che sia solo una grande presa in giro, come quella che ipotizza il cosiddetto waterfront”.

    Scintille, queste, di una discussione che per il resto ha riservato bordate da ogni parte alla Regione, accusata di aver rotto l’allineamento degli enti per salvare le fabbriche e i posti di lavoro.

    “La Regione non vuole il cloro soda. Si può stare insieme se si vuole realizzare un disegno comune, ma qui c’è chi vuole lo smantellamento degli impianti, in maniera scientifica. Il Comune e la Provincia sono andate oltre le loro competenze, altri sono stati latitanti” – ha attaccato il presidente della Provincia Davide Zoggia.
    “Nel nostro ultimo corteo il Comune e la Provincia ci hanno manifestato tutto il loro appoggio e la loro solidarietà mentre della Regione non si è mai fatto vivo nessuno” – ha sostenuto Franco Baldan della Cgil.

    E’ giunta anche la difesa d’ufficio di Fiorenzo Sartor, la cui impresa Vynils Italia deve ora fare i conti con l’istanza di fallimento. “Era la sola e unica persona disponibile a farsi carico della chimica” – hanno spiegato all’unisono Cacciari e Zoggia. Non contrari, entrambi, alla soluzione del commissario che ha preso corpo nelle ultime ore purché sia meglio precisato il ruolo che gli spetta. “Siamo stati noi i primi in assoluto a chiederlo perché non è possibile che il ministero dell’Ambiente ci metta anni a rilasciare un permesso” – per Cacciari; “Va benissimo se viene ad accelerare i processi delle bonifiche, non a fare il politico” – per Zoggia. Il primo cittadino è intervenuto con molta decisione.
    “I piani che le amministrazioni locali hanno sottoscritto con i ministri dei diversi governi e le diverse forze sindacali, erano buoni e realistici. La verità è che tanti, poi, hanno messo i bastoni tra le ruote e l’Eni, oggi come oggi, ha altre idee e non ha interesse sulla chimica”.

    E mentre Cacciari è pronto a sfilarsi, a fronte dei sindacati che domandano il rispetto dei patti, il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, ha parlato esplicitamente di un progetto B. “Gli accordi che sono firmati non sono più una garanzia sufficiente. A questo punto è necessario fissare dei traguardi operativi e domandarsi che cosa si debba pretendere da Eni. La prospettiva di attività industriali leggere è già possibile in alcune aree per il cui recupero si possono da subito reimpiegare 3-400 lavoratori” – ha spiegato.

    Intanto, i lavoratori continuano a mobilitarsi: questa mattina manifestano in Regione a palazzo Balbi e lunedì prossimo, nel capannone del petrolchimico, si raduneranno in assemblea generale, dalle 14 alle 22, con i segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil di categoria.

    Fonte: IL Gazzettino.it - Alvise Sperandio | vai alla pagina

    Argomenti: sindacati, Eni, chimica, comune di Venezia, Porto Marghera, provincia di Venezia, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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