Come funziona il bilancio comunale

Sono i documenti, preventivi e consuntivi, necessari a un comune per pianificare politiche pubbliche e rendicontare spese e entrate.

Definizione

Il bilancio comunale è l’insieme dei documenti che regola l’attività economica e finanziaria di un’amministrazione comunale. In altre parole è la gestione delle entrate e delle spese di un comune nel corso di un anno solare.

Si tratta di uno dei cardini intorno al quale ruota la vita dell’amministrazione. Da un lato, infatti, permette di pianificare gli interventi pubblici che un comune vuole mettere in atto, analizzando le uscite relative. Dall’altro serve a rendicontare entrate, ovvero gli strumenti per sostentare le attività comunali, e le spese per l’erogazione dei servizi.

Tra i documenti del bilancio comunale, due sono i più importanti: 

  • il bilancio di previsione;
  • il bilancio consuntivo.

Il bilancio di previsione (o bilancio preventivo) è un documento programmatico tramite il quale l’ente comunale autorizza le uscite che i singoli assessorati potranno sostenere nel corso dell’anno seguente (esercizio). Queste spese vengono messe in relazione alle entrate che il comune prevede di avere, in modo da fornire una giusta copertura finanziaria delle spese. Anche i comuni infatti sono enti che concorrono alla stabilità dei conti pubblici, mantenendo la regola dell’equilibrio di bilancio. In pratica, la differenza tra entrate e uscite totali deve riportare un saldo non negativo. Inoltre, le spese correnti devono essere finanziate da entrate correnti e il debito può essere aperto esclusivamente per le spese di investimento, come ad esempio la costruzione di nuove infrastrutture.

Il bilancio consuntivo invece è quel documento che permette di avere un quadro generale sull’esercizio concluso. È utile per comprendere in che direzione si sono concentrate le spese nell’anno passato e quali sono le principali fonti di entrata che hanno finanziato l’erogazione dei servizi.

I bilanci dei comuni italiani sono divisi in due serie storiche distinte: quelli fino al 2015 (cosiddetta serie non armonizzata) e quelli che iniziano a partire dal 2016. A partire da quell’anno, infatti, è entrata in vigore la riforma che muta il modo di rappresentare le entrate e le spese (cosiddetto bilancio armonizzato). Questo cambiamento ha permesso di avere una maggiore omogeneità dei bilanci e dei rendiconti redatti dagli enti locali, allineandosi alla direttiva dell’Unione europea relativa a questo ambito.

Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap).

Dati

Nel 2022 le spese medie dei comuni italiani ammontano a 80,05 miliardi di euro, come si può vedere dai dati pubblicati sul portale openbdap. Gli incassi invece sono pari a 89,79, con un risultato di amministrazione pari a 58,3 miliardi. Con questa componente si identifica l’avanzo di bilancio totale di tutti i comuni italiani.

A livello di bilancio consuntivo, la regione in cui i comuni sostengono in termini assoluti le spese maggiori è la Lombardia (13,3 miliardi di euro) seguita da Lazio (9,3) e Campania (6,9). In fondo si trovano Basilicata (759,1 milioni di euro), Molise (467,9) e Valle d’Aosta (348,8).

Per quel che riguarda gli incassi, la situazione rimane invariata. Le amministrazioni delle prime tre regioni sono quelle lombarde (14,4 miliardi di euro), laziali (10,4) e campane (8,3) mentre le ultime tre sono quelle lucane (855 milioni), molisane (532,8) e valdostane (372,4).

I risultati tra entrate e uscite non differiscono così tanto tra loro, con le prime superiori rispetto alle seconde. Questo è spiegabile grazie al principio dell’equilibrio di bilancio per il quale il saldo tra queste due componenti deve dare un valore non negativo.

Analisi

Per la redazione dei bilanci, gli enti locali devono attenersi a delle regole contabili uniformi, definite all’interno del decreto legislativo 118/2021. Si tratta di linee guida che riguardano numerosi aspetti, dall’attendibilità delle informazioni inserite alla continuità della pubblicazione. Sono necessarie per garantire dei bilanci attendibili e confrontabili tra gli enti. Ciò nonostante, c’è comunque una relativa discrezione a livello di voci di spesa e di entrata. Si pensi ad esempio alle spese per il verde pubblico, tra le quali è inserito anche il verde cimiteriale. Questo a sua volta può essere compreso all’interno delle uscite per il servizio necroscopico.

Analizzare e confrontare questi dati permette di comprendere a pieno su cosa punta l’amministratore per migliorare la qualità della vita e i servizi in un determinato territorio. Essi, infatti, raccontano meglio di qualsiasi altro documento amministrativo come l’istituzione comunale, incaricata in primo luogo di offrire alla cittadinanza servizi essenziali di prossimità, impieghi le risorse pubbliche sul suo territorio. A partire dalla piattaforma openbilanci, negli ultimi anni ci siamo occupati di bilancio consuntivo, focalizzando i nostri approfondimenti sulle spese e sulle entrate. L’obiettivo è svolgere un’attività di monitoraggio civico dei dati, con lo scopo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. È fondamentale, infatti, accrescere la conoscenza sulla gestione delle disponibilità comunali, contribuire a un completo processo di trasparenza amministrativa e comprendere in quali ambiti e per quali prestazioni vengono allocate le risorse pubbliche.

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