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Dichiarazione di Aldo RESCHIGNA

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: PD) 


 

Un nuovo pasticcio, la giunta mette a rischio l'ente.

  • (08 novembre 2012) - fonte: www.gruppopdpiemonte.it - inserita il 08 novembre 2012 da 13739

    Le dichiarazioni dell’ass. Monferino dopo l’astensione delle aziende sanitarie piemontesi nell’assemblea del CSI appaiono un rimedio peggiore del buco. Sappiamo tutti che il livello di autonomia decisionale dei direttori delle aziende sanitarie è pari a zero. Non c’è passaggio o decisione che non risponda a precisi dettami dell’assessorato regionale alla sanità. Sarebbe per lo meno stupefacente che un tema così delicato non fosse stato oggetto di interlocuzione tra l’assessore e le aziende sanitarie regionali.

    Da mesi, sia in quarta che in prima Commissione, chiediamo all’ass. Monferino e all’ass. Giordano di esprimersi sul tema del rapporto tra aziende sanitarie regionali e CSI, ottenendo profondi, ma significativi silenzi dall’ass. Monferino e continue, e dal suo punto di vista rassicuranti, prese di posizione dall’assessore Giordano. Quanto avvenuto ieri nell’assemblea del CSI non è altro che l’esplicita conferma della linea contraddittoria da mesi espressa dai due rappresentanti della Giunta regionale.

    In merito poi alla questione del costo dei cedolini per le aziende sanitarie regionali l’ass. Monferino conosce, perché messa per iscritto dal CSI, l’accettazione delle stesse condizioni economiche previste dalla spending review. Appaiono perciò anche sotto questo piano strane le questioni espresse dall’ass. Monferino. Ma vi è di più. Da parte delle aziende sanitarie regionali sempre più numerose sono le disdette di contratto nei confronti del CSI – e non solo per i cedolini, ma anche per altri servizi – e il ricorso a soggetti privati esterni, alla faccia del ruolo delle federazioni sanitarie che hanno sul tema della razionalizzazione dei sistemi informativi un punto strategico decisivo.

    Ci domandiamo poi in base a quale delega specifica l’assessore Monferino si ponga non solo rispetto alla ventilata società americana interessata all’acquisizione del CSI, ma abbia continui contatti e incontri con le aziende private dell’ ICT piemontese, ponendosi nei loro confronti come l’interlocutore privilegiato nella Giunta. Dopo le deleghe alla sanità, quella non svolta alle politiche sociali, quella accaparrata di fatto sul bilancio, c’è una ulteriore attribuzione di delega sull’ ICT?

    Questa è l’ennesima vicenda che dimostra la mancanza di direzione politica nel governo regionale e di collegialità nelle posizioni assunte. Peccato che in questa vicenda si gioca anche il destino di 1200 lavoratori, il futuro delle aziende private dell’ ICT piemontese – per la massima parte piccole e medie aziende – e il delicato tema dei rapporti tra la pubblica amministrazione e l’informatica.

    Vi è la necessità di un nuovo rilancio del CSI, della definizione di un nuovo patto sul suo futuro che sappia recuperare efficienza e che abbia come obiettivo il rilancio del sistema dell’ ICT pubblico e privato piemontese. A questi obiettivi è affidata finalmente la predisposizione del piano industriale deciso ieri dall’assemblea dei soci, che non può essere concepito come una delega riservata a qualcuno, ma come una ripresa di iniziativa da parte dei soci del CSI nella costruzione di una nuova fase strategica.

    Fonte: www.gruppopdpiemonte.it | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, sanità, informatica, asl, piemonte | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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