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Dichiarazione di Andrea BOSSI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Casalpusterlengo (LO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA)
Casale: la crisi occupazionale e i ritardi della politica.
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(06 novembre 2012) - fonte: Facebook, note di Andrea Bossi - inserita il 10 aprile 2013 da 20747
Sul cittadino di oggi, un interessante articolo di Andrea Bagatta, denuncia la profonda crisi occupazionale in cui sta sprofondando il nostro comune. Sono circa 300 i posti di lavoro persi dal 2009 ad oggi e comprendono vicende note e dolorose come quella della dismissione del reparto polveri della Lever, la liquidazione della Montubo, la serrata forzata della Pantaeco e tanti altri casi di piccole imprese e di artigiani costretti a chiudere l'attività. Un contesto decisamente impietoso. Non posso celare la mia amarezza verso il silenzio della politica in questa battaglia. Se è vero che l'amministrazione ha partecipato come parte interessata alle vicende in questione è altrettanto vero che poco o nulla si è fatto oltre l'ordinario. In certi frangenti un comune non ha margini di azione elevati ma comunque ha la possibilità di compiere interventi di monito, stimolo, sostegno alle famiglie e proposta per riconversioni produttive. Ecco alcune situazioni che si potevano gestire meglio: - tutti abbiamo ancora nelle orecchie le promesse dell'amministrazione sul conferimento alla commissione territorio del l'incarico di lavorare ad un piano comunale delle attività produttive. Questa promessa ha prodotto un solo incontro con sindacati e associazioni di categoria nel corso del 2010 nel quale ognuno ha espresso il suo parere senza che poi si concretizzasse alcunché. - in occasione della chiusura della Pantaeco, vicenda che ho seguito in prima persona, ho constatato l'inerzia e il silenzio amministrativo percepito dai lavoratori stessi. Pur informati dalla provincia e dall'Arpa sin da aprile 2011, non si sono viste prese di posizione amministrative sino alle timide promesse di impegno dell'autunno dello stesso anno. I problemi legali legati alla discarica di Coste Fornaci erano sì seri ma disgiunti dal lavoro dei 60 dipendenti del sito di cernita. Senza alzare la voce verso il fermo riguardante tutto sito e non solo l'area della discarica, si sono perso 60 posti di lavoro e un impianto di smistamento rifiuti del valore di 2.5 milioni di euro (c'è ne sono 38 in tutta Italia e solo 2 in Lombardia). Oggi sembra si possa trovare la possibilità di riaprire il solo sito di cernita, favorendo l'ingresso di una nuova società...ma spingere per questa soluzione prima, quando si poteva salvaguardare posti di lavoro sicuri già in essere? - in occasione della crisi Pantaeco come gruppo di Casale Democratica avevamo chiesto e ottenuto l'impegno ad istituire, nel corso dell'autunno 2011, una commissione consiliare speciale dedicata al lavoro. Vi avrebbero potuto prendre parte, oltre ai consiglieri, anche i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria. Obiettivo lo studio della realtà lodigiana e il vaglio di proposte concrete di sostegno ai disoccupati-cassaintegrati e di ricerca di attività produttive disponibili ad investire su Casale. Dopo il parere favorevole unanime del consiglio, questa nostra proposta non ha trovato alcun riscontro. Per dirla alla Bob Dylan, sono rimaste parole nel vento... - con l'introduzione dell'Imu avevamo chiesto che l'aliquota sulle attività produttive e artigianali fosse lasciata al valore minimo previsto di 0,76% in modo da non inasprire, in questo periodo di difficoltà, il carico fiscale ai danni di artigiani e commercianti. L'amministrazione ha prima scelto di applicare un'aliquota O,96% abbassata a settembre a 0,86%. In compenso l'aliquota dei terreni agricoli è aumentata passando da 0,1% a 0,15%. Valori a mio avviso ancora alti se pensiamo che queste imposizioni, insieme alle rivalutazioni degli immobili, andranno a inasprire la già poco tranquilla situazione di molti artigiani e commercianti e dunque, più o meno direttamente, il lavoro. Avevamo infatti proposto che per immobili commerciali, artigianali e prima casa il comune applicasse l'aliquota base sfruttando le entrate straordinarie di 2 milioni di euro derivanti dalla cessione delle quote della metanina...si invece scelta una strada differente. - nel corso del 2009 è stato smantellato il fondo anticrisi previsto dalla giunta Pagani e, i 20.000€ messi a budget, non sono stati assegnati alle famiglie di chi aveva perso lavoro. La giunta ha poi deciso di non aderire al fondo di solidarietà provinciale. Nel 2011 il fondo di solidarietà comunale a favore di coloro che nell'anno avevano perso il lavoro non è stato sfruttato sino in fondo, solo 15.000€ su 20.000€ sono stati impiegati. Sia sul tema della raccolta dati, sia su quello dell'auto alle famiglie colpite dalla crisi che su quello della predisposizione di contesti favorevoli all'insediamento di nuove attività produttive, si sarebbe potuto decisamente fare di più. La crisi non dipende dalle scelte di un'amministrazione ma il modo in cui una comunità decide di reagire e si attrezza per farlo discende anche dalla spinta propositiva di un comune attento e solerte. Andrea Bossi (Consigliere comunale Casale Democratica)
Fonte: Facebook, note di Andrea Bossi | vai alla pagina » Segnala errori / abusi