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Dichiarazione di Mario PASTORE

Alla data della dichiarazione: Pres.  Consiglio Comunale Como (CO) (Gruppo: Misto) 


 

Tutta la verità sulle Paratie

  • (06 ottobre 2011) - fonte: Futuro e Libertà per Como - inserita il 21 ottobre 2011 da 16673

    ” Noi non siamo complici ! Siamo stati tenuti all’oscuro di tutto ! ”Con queste parole Mario Pastore, Coordinatore Provinciale di Futuro e Libertà in qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Como, riassume tutta la situazione sulla vicenda ” Paratie ” con un comunicato mandato ai vari media a difesa del Consiglio Comunale.

    A rafforzare la sua posizione sono le parole di tutti i responsabili progettisti che hanno attestato, durante una seduta del Consiglio, che il progetto iniziale nulla ha a che vedere con quello attuale.

    In risposta a quanto letto oggi su La Provincia, vorrei ringraziarvi per darmi finalmente l’opportunità di fare definitiva chiarezza in merito alla realtà delle cose per quanto concerne il progetto Lungolago.Io, insieme al Consiglio Comunale, ho condiviso fin dal 2004 un progetto che puntava ad una indiscutibile riqualificazione della passeggiata a lago e ad individuare e realizzare misure idonee al contenimento delle esondazioni.Il progetto, come ormai tutti sappiamo, ha preso inizio nel ’94 grazie ad un pool di esperti e professionisti di altissimo livello, che sono stati appositamente riuniti e vi hanno lavorato per dieci anni prima di portarlo a conoscenza del Consiglio Comunale.Si tratta, per tutta evidenza, di due progetti radicalmente diversi, con connotazione ambientale diversa e frutto di modifiche sostanziali che poco o nulla hanno a che vedere con il progetto originario. Non possiamo quindi in alcun modo essere accusati di essere complici dello scempio prodotto.Così come spiegato in aula dai progettisti, per chiarire ulteriormente quanto affermo, bastino pochi ma significativi esempi. Sono state sostituite in corso d’opera le paratie in calcestruzzo armato, previste in origine, con paratie in ferro; sono state rimpiazzate le originarie murature in pietra di Moltrasio con pannelli prefabbricati, dequalificanti da un punto di vista paesistico e ambientale; è stato previsto un palancolato anti scalzamento, nonostante morfologicamente il bacino non presenti moti ondosi tali da giustificare una struttura simile e la maggiorazione della spesa di 700.000€; sono state arretrate le palancole verticali su Piazza Cavour, non garantendo così una adeguata distanza delle stesse dalla passeggiata. Che senso ha proporre oggi un parapetto classico ottocentesco trasformato appesantendolo con antiestetiche strutture di ferro che devono ospitare circa 700 panconi di alluminio? Da un punto di vista architettonico non è concepibile.Lo scandalo scoppiato per il muro costruito e poi abbattuto sul primo lotto è l’ennesimo e più eclatante esempio del travisamento del progetto originario. L’originaria scultura di Somaini, che era certamente l’elemento qualificante dell’intero progetto, è stata stralciata dal progetto originario per necessità di contenimento della spesa e tra il 2003 e il 2004 i progettisti furono incaricati di individuarvi una soluzione alternativa. La proposta approvata fu quella di un elemento geometrico regolare, mutuato da uno schizzo dello scultore Colombo, originariamente destinato ad un primo progetto per il monumento alla resistenza e a cui fu preferito quello poi realizzato. Questo progetto prevedeva proprio un parallelepipedo che partendo da zero si alzava con una linea leggermente inclinata verso l’esterno ed era, negli intenti dello scultore, posizionato sulla diga foranea. Gli architetti che stavano lavorando sul lungolago mutuarono proprio quel progetto e lo destinarono nel 2004 sul sedile che fino a quel momento aveva previsto la realizzazione della scultura di Somaini. Quello risultava certamente, ai tempi dell’approvazione in Consiglio, un progetto di senso e decoro. Il muro che è stato invece poi eseguito (e anche rapidamente abbattuto su richiesta proprio del Consiglio Comunale) non aveva nulla a che vedere con l’elemento suddetto, né per le dimensioni palesemente difformi, né per la cubatura, né per le altezze assurde che sfondavano ampiamente la famosa quota di difesa.Ciò che io ed altri Consiglieri continuiamo a non capire, è perché tutte le modifiche che sono state fatte, non siano state fatte coinvolgendo i progettisti originari e il consiglio comunale. Dal punto di vista procedurale gli architetti che lavorarono in origine su questo progetto e che sono stati esautorati nel dicembre 2004 dalla direzione lavori, sembrerebbe non siano stati interpellati secondo i termini di legge (Merloni) nell’esecuzione delle perizie; dovevano essere sentiti in via preliminare, prima della redazione delle perizie e non con gli eccessivi ritardi poi registrati e senza i tempi minimi necessari ad analizzare compiutamente le modifiche proposte. Probabilmente se i progettisti originari fossero invece stati coinvolti, avrebbero potuto approdare ad una soluzione di compromesso che però non avrebbe stravolto il progetto, come invece è stato fatto dalla direzione lavori.L’ultima perizia contiene elementi non presenti nel progetto originario; opere stralciate senza chiarezza in attesa di eventuali futuri stanziamenti di fondi, modifiche idrauliche, strutturali, ambientali, paesistiche. Tutto risulta modificato, la progettazione, i costi e i tempi.Noi non riconosciamo più la paternità di un progetto che non è quello che approvammo in consiglio nel 2004.Da anni chiediamo di tornare al progetto originario e nessuno ha ancora voluto darci una risposta a riguardo.Per chiudere, ricordo che come si evince da quanto emerso in più di una occasione e anche in aula recentemente, gli unici soggetti che possono sostanzialmente decidere in merito al progetto paratie sono i tecnici comunali, provinciali, regionali, la soprintendenza ecc. I poteri del Consiglio Comunale e quindi dei consiglieri restano confinati all’indirizzo (quello che abbiamo dato nel 2004 per il progetto così come fu presentato allora) e al controllo (almeno cinque sopralluoghi sul cantiere e innumerevoli richieste agli uffici, interrogazioni, interpellanze e diverse convocazioni di Consiglio Comunale per avere chiarezza). Nel dare piena disponibilità per ulteriori eventuali chiarimenti, vi ringrazio per l’attenzione che vorrete dedicarmi. L’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti.

    Il Presidente del Consiglio Mario Pastore
    Fonte: Futuro e Libertà per Como | vai alla pagina

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