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Dichiarazione di Leonardo RAITO

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Polesella (RO) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

Scuola ammortizzatore sociale? L'ennesima bugia!

  • (01 ottobre 2010) - fonte: Leonardo Raito - Openpolis.it - inserita il 01 ottobre 2010 da 812

    Mi sono sentito francamente offeso dalle affermazioni del presidente del consiglio sul sistema istruzione, che la sinistra avrebbe, a parer suo, trasformato in un enorme ammortizzatore sociale. Il giudizio del premier è fortemente scorretto nei confronti di tutti gli operatori che quotidianamente prestano un’opera meritoria e dalle chiare finalità sociali, pur in condizioni sempre più difficili.

    Se gli insegnanti sono, per Berlusconi, dei soggetti sociali quasi parassitari nel contesto del sistema Italia, occorre chiedere al premier se conosce il sacrificio dei tanti docenti precari che ogni giorno impegnano anima e corpo nello svolgimento di un compito che è quasi una missione, con stipendi che sono tra i più bassi d’Europa, sotto il giogo di contratti a termine che non trasmettono stabilità e stimolo. L’azione del governo, finalizzata alla forte riduzione della spesa nel settore scuola, sta minando le fondamenta stesse della nostra democrazia: non investire sui giovani significa non investire sul futuro del paese, sulla possibilità di costruire nuove classi dirigenti, sull’ampiezza di un dibattito culturale e intellettuale; significa minare in profondità un principio egualitario secondo cui tutti hanno diritto alle stesse opportunità.

    Che cosa dirà il premier, alle insegnanti rimaste senza contratto e che non hanno la possibilità di sposare suo figlio o il figlio di un ricco (come aveva suggerito qualche tempo fa a una giovane disoccupata)? Come giustificherà alle famiglie di lavoratori l’impossibilità di avere una scuola nel proprio paese, il tempo pieno, gli insegnanti di sostegno, le mense, i trasporti, e di costringere ragazzi e genitori a mirabolanti peripezie in termini di spostamenti e supporti?

    È vero che nella scuola esistono ampi margini di miglioramento, e che anche il ruolo del docente va ripensato nella logica di un reclutamento serio, di un sistema meritocratico, ma mi è sembrata una brutta caduta di stile la considerazione di un sistema dove pare che gli operatori siano solo degli unti dal signore che rubano lo stipendio.

    Un nuovo anno scolastico è cominciato e le situazioni che, anche a livello provinciale, sono balzate agli occhi, sono molteplici. Ci sono bambini diversamente abili gravi che non hanno insegnanti di sostegno, pochi fondi per l’integrazione degli studenti stranieri. Ci sono classi con 32 studenti, edifici che meriterebbero finanziamenti per ristrutturazioni complessive. Di queste cose però, il premier non parla e non parla nemmeno il ministro Gelmini, che pare paralizzata di fronte alla luce del re sole.

    Da parte mia, penso che servano forti segnali di protesta e discontinuità. Ora che anche la speranza di veder cadere il governo si è affievolita, non si può che lavorare in una direzione: restituire al premier e alla ministra il lume della ragione.

    Fonte: Leonardo Raito - Openpolis.it | vai alla pagina

    Argomenti: scuola, istruzione, precari, legge gelmini, nuova classe dirigente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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