Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Senatore Ignazio Marino, in Puglia saltano le primarie?

«Sarebbe un errore. Quando si decide nel chiuso delle stanze delle segreterie romane si perde, come è stato con Rutelli a Roma. Se invece si affida la scelta alla democrazia popolare si vince, come a Firenze con Renzi».

Ieri al Nazareno il Pd ha indicato Boccia. Ce la farà?

«Io non so neanche dove si riuniscono... Comunque non capisco dove sia il problema nel dare democraticamente la parola ai cittadini».

Il problema, in Puglia, è che «primarie» e Vendola sono pressoché sinonimi.

«Mi auguro ci sia resi conto che il percorso non è stato particolarmente brillante. A meno di novanta giorni dal voto il Pd non è stato in grado di indicare i candidati, né un metodo per selezionarli. Se abbiamo fatto le primarie per eleggere il segretario, perché per la presidenza di una regione no?».

Per Boccia sfidare Vendola alle primarie sarebbe un «regolamento di conti».

«Le primarie sono l'espressione più virtuosa di una competizione pubblica. Boccia dica su quale programma cerca convergenze. Cosa pensa del nucleare, dell'acqua, del conflitto di interessi?».

E lei cosa pensa di Casini come compagno di strada?

«Ottimo alleato, se fosse d'accordo con le cose che ho elencato. Questo dovrebbe essere il metodo, non farsi dettare da altri la scelta di un candidato. L'ambizione del Pd è essere la cerniera del centrosinistra o un assessorato in più ?».

E il dietrofront del sindaco Emiliano?

«Sono sbigottito. Per centrare un obiettivo bisogna saper bruciare le navi dietro di sé. La politica delle stanze chiuse è fallimentare, bisognerebbe indire le primarie in Puglia, in Umbria e anche nel Lazio».

Così potrebbe provarci anche lei...

«Se ci fossero valuterei la possibilità, ma non mi pare. E sarebbe il modo migliore per scegliere tra Bonino, Zingaretti, Nicolini o Ileana Argentin».

Fonte: Corriere della Sera - M.Gu | vai alla pagina

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