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Dichiarazione di Calogero MANNINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

«Altro che autonomia, così Raffaele sta consegnando l`Isola al Cavaliere» - INTERVISTA

  • (30 maggio 2009) - fonte: Il Riformista - Alessia Bivona - inserita il 30 maggio 2009 da 31

    «Il presidente ostenta un`amicizia personale col Cavaliere, il quale però fa solo danno alla Sicilia. Questa crisi? Senza sbocchi, sarà un logoramento costante. Sfiducia? Nessuno all`Ars ha voglia di nuove campagne elettorali».

    E chi se lo poteva immaginare un divorzio tra centrodestra e Udc, in Sicilia. Certo non se lo sarebbe mai aspettato uno come lui, Calogero Mannino, che ha allevato e visto crescere (politicamente, s`intende) due tra i principali protagonisti del colpo di scena di questi giorni.
    Il deputato Udc, assolto dopo 14 anni di processi per mafia, nei ranghi della vecchia Democrazia Cristiana era stato un po` il padre putativo sia dell`attuale governatore Raffaele Lombardo che di Totò Cuffaro, l`ex presidente della Regione che lasciò l`incarico dopo una condanna per favoreggiamento alla mafia.

    «Per favore finiamola con questa storia del padre putativo, ognuno poi segue la sua strada e fa le sue scelte. Anche se questa di Lombardo è proprio incomprensibile», dice proprio Mannino, che solo sette mesi fa (era il giorno della sua definitiva assoluzione) chiacchierando con il Riformista si era lasciato andare a un pronostico. A proposito dei rapporti non proprio idilliaci tra Cuffaro e Lombardo, Mannino riteneva che gli attriti tra i due sarebbero diminuiti.
    E aveva certamente escluso che si potesse arrivare a una rottura sul piano politico sulla base di questa considerazione: il centrodestra e l`Udc mai e poi mai sarebbero arrivati a una divisione.
    La congettura - universalmente condivisa fino a poco tempo fa - era basata sull`ordinario buonsenso e su un`esperienza pluridecennale. Oggi è stata fragorosamente smentita dai fatti. E Mannino ammette che «era inimmaginabile. Il presidente della Regione ha vinto con una maggioranza e oggi ha travalicato i confini delle garanzie di questa stessa maggioranza. Ma per andare dove?».

    Lo dica lei, dove andrà questo governo assortito?

    La verità è che manca la destinazione finale, siamo in una crisi senza sbocchi. Perché Lombardo ha formato questa squadra, ma poi - alla conta dei voti in aula - non avrà mai il supporto necessario per l`avallo dei suoi provvedimenti. E questo condurrà drammaticamente alla paralisi. A uno stato di crisi permanente, a un logoramento costante.

    Un passo falso, insomma.

    Uno dei tanti. Il primo errore Lombardo lo ha commesso quando ha formato la sua prima giunta.

    Si riferisce all`esclusione dalla giunta dell`udc Nino Dina per via delle sue vicende giudiziarie?

    In quel modo si è messo contro Cuffaro e contro l`Udc. Da quel momento si è incrinato pesantemente il rapporto con il suo principale alleato. Perché, parliamoci chiaro, Lombardo senza l`Udc non avrebbe mai potuto fare il presidente della Regione.

    Poi però ha trovato un inedito feeling con Forza Italia e con Micciché.

    Anche questo, un errore. Perché capisco che devi dialogare con Forza Italia, ma fallo con la parte giusta. E per ora in Sicilia Forza Italia vuol dire il binomio Alfano-Schifani, non Micciché.
    Lombardo invece che fa? Non parla con i maggiorenti forzisti, però ostenta un`amicizia personale con Silvio Berlusconi. Il suo rapporto col premier sarà pur cordiale, ma i fatti sono altri.

    E quali sono?

    Berlusconi alla Sicilia fa solo danno. Il federalismo fiscale per noi è peggio di una mannaia. Per non parlare della famigerata storia dei fondi Fas, quelli per lo sviluppo. Soldi destinati all`isola e all`isola negati. Se la frequentazione con Berlusconi produce questi effetti, mi scusi, ma è meglio non averla. Anche perché così Lombardo sta diventando la vittima di un tragico paradosso. Lui, alfiere del vessillo dell`autonomia siciliana, di fatto sta consegnando a Berlusconi questa autonomia.

    Secondo lei che succederà?

    Certamente Lombardo non ha il coraggio di confrontarsi e trattare con Berlusconi per la Sicilia e allora prova a far la voce grossa con il Pdl siciliano. Il risultato è che sta lacerando il centrodestra. Siamo a una svolta interessante, molto. Perché anche stavolta la Sicilia potrebbe essere il laboratorio politico d`Italia. E la destabilizzazione del centrodestra avrà importanti riflessi in Italia.

    E l`Udc?

    L`Udc non sarà più una sentinella del centrodestra ma un avamposto del Centro.

    Secondo lei, Lombardo che avrebbe dovuto fare?

    Un passo indietro, avrebbe dovuto tornare a dialogare col Pdl.

    Ma il gossip vuole che proprio la maggioranza avesse pronta in questi giorni una mozione di sfiducia. Non sarebbe stato un suicidio?

    Beh, una mozione di sfiducia, se approvata, manderebbe a casa i novanta deputati. Lei crede che all`Ars si troverebbero 46 persone disposte a rinunciare alla legislatura e rituffarsi nel gorgo dei rischi e dei costi di una nuova campagna elettorale?.

    Fonte: Il Riformista - Alessia Bivona | vai alla pagina

    Argomenti: centrodestra, sicilia, udc, federalismo fiscale, pdl, mpa, Alfano Angelino, fondi FAS, Schifani Renato, regione sicilia, crisi politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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