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Chiuse le iscrizioni scolastiche, migliaia di famiglie senza il tempo lungo. Chiediamo le dimissioni della Gelmini
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(28 febbraio 2009) - fonte: official web site - Partito Democratico Veneto - inserita il 03 marzo 2009 da 31
Oggi si chiudono le iscrizioni scolastiche e presto parecchie migliaia di famiglie venete avranno bruttissime sorprese: non otterranno per i propri figli l’orario scolastico richiesto, in particolar modo alle elementari.La legge Gelmini prevede che le famiglie possano scegliere l’orario scolastico tra 4 opzioni: 24 ore settimanali o 27 o 30 o 40.
In realtà la libertà di scelta dei genitori sarà pesantemente limitata. Se le classi a tempo pieno (40 ore settimanali) con due insegnanti saranno con tutta probabilità riconfermate (non certo però incrementate), le esperienze di tempo prolungato (33, 35, 37 ore settimanali), diffusissime nella nostra Regione, non potranno essere mantenute. Anche l’opzione delle 30 ore settimanali è a forte rischio. Per fare un esempio: nella sola provincia di Venezia le classi di tempo prolungato (33 ore settimanali) nell’anno scolastico in corso sono 410 e il prossimo anno nessuna di esse sarà attivata per le classi prime e che anche in quelle in corso si porranno grossi problemi.
La possibilità di attivare classi a tempo prolungato è infatti condizionata – così stabiliscono i decreti attuativi delle legge Gelmini – dalla disponibilità degli organici. E questi subiranno pesantissimi tagli.
Per l’anno scolastico 2009/2010, nella scuola elementare veneta si prevedono circa 1.500 insegnanti in meno, 1200 in meno nella scuola media, 800 in meno nella superiore: 3.500 docenti in meno in un solo anno, quando la riforma Moratti aveva previsto una riduzione di 250 insegnanti in 3 anni.
«La Gelmini è ora che si dimetta – attacca Paolo Giaretta, senatore e segretario del Partito Democratico Veneto - Tutti i nodi stanno venendo al pettine. Non si può far passare per una riforma una di diminuzione dei servizi essenziali ai cittadini peggiorando la qualità della formazione, che è la vera risorsa a disposizione dell’Italia. Altro che politiche per le famiglie! Le famiglie venete e italiane si troveranno in settembre ad affrontare problemi organizzativi enormi con un aggravio dei costi».
«Tutto quello che abbiamo paventato lo scorso autunno oggi sta vedendo la luce – denuncia Andrea Ferrazzi, responsabile Formazione del PD Veneto - I tagli indiscriminati al settore scolastico da parte del governo metteranno le famiglie del veneto in grandissima difficoltà, cosa che è ancora più inaccettabile nella nostra regione dove le nostre scuole sono sempre state virtuose e di qualità, in particolare quella elementare che eccelle a livello internazionale (al 5° posto nel mondo secondo i test internazionali OCSE-PISA 2006 e TIMSS 2007)».
Per il PD veneto è l’ora della mobilitazione. «Dobbiamo scendere in campo per difendere la scuola veneta dall’attacco sferrato dal governo – esorta il dirigente veneto - Noi siamo fortemente mobilitati nei territori e lanciamo un pressante appello al ministro Gelmini perché riveda i tagli indiscriminati alla scuola che danneggiano così pesantemente le famiglie».
Oltre alla riduzione del tempo-scuola, altre “novità” introdotte dalla Gelmini contribuiranno a peggiorare la qualità della scuola veneta e italiana.
Il numero di bambini per classe: nelle scuole d’infanzia sale fino a 29 bambini con maestro unico e nella scuola primaria fino a 27 alunni.
Classi con bambini portatori di handicap: oggi una classe con un bambino portatore di handicap grave può essere formata al massimo da 20 alunni, 22 se l’handicap è lieve. Dal 2009/2010 ci potranno essere classi di 28 ragazzi con 2 portatori handicap.
Il maestro unico tuttologo: un unico docente dovrà insegnare 11 materie, dopo 15 anni di specializzazione in un gruppo di materie. Dovrà insegnare anche la lingua inglese, anche in assenza di una specifica preparazione (sono previsti corsi per gli insegnanti di appena 150/200 ore l’anno!). Niente più visite di istruzione: per legge è possibile effettuarle con almeno un insegnante ogni 15 bambini.
Salta la continuità didattica: i tagli al personale docente saranno sì che per molte seconde, terze, quarte e quinte non ci sarà la continuità didattica, cioè a classi già in corsi saranno affidati nuovi insegnanti.
Anche l’edilizia scolastica, e dunque la sicurezza, viene penalizzata dalla politica governativa di tagli indiscriminati: nel 2009 ci saranno 77 milioni di euro per i 42 mila istituiti italiano: solo 1.833 euro a istituto! Altro che sicurezza nelle scuole!
Inoltre, i Comuni e le Province che sforano il patto di stabilità nel 2009 non potranno fare alcun intervento nell’edilizia scolastica.
Fonte: official web site - Partito Democratico Veneto | vai alla pagina » Segnala errori / abusi