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Dichiarazione di Roberto MUSACCHIO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: GUE/NGL) 


 

CASO ELUANA ENGLARO: INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE EUROPEA (21/10/2009)

  • (21 gennaio 2009) - fonte: sito personale - inserita il 23 gennaio 2009 da 4018
    Bruxelles, 21/01/09 Gli eurodeputati Giusto CATANIA (GUE-PRC/SE), Claudio FAVA (PSE-SD), Roberto MUSACCHIO (GUE-PRC/SE), Marco CAPPATO (ALDE, Radicali), Umberto GUIDONI (GUE-PdCI), Monica FRASSONI (Verdi), Pasqualina NAPOLETANO (PSE-SD), Marco PANNELLA (ALDE, Radicali), Giovanni BERLINGUER (PSE-SD), Luisa MORGANTINI (GUE-PRC/SE), Vittorio AGNOLETTO (GUE-PRC/SE), Vincenzo AITA (GUE-PRC/SE) e Giulietto CHIESA (PSE-Indipendente), hanno presentato oggi un'interrogazione alla Commissione europea rispetto all'iniziativa del Ministro italiano Sacconi volta ad impedire l'esecuzione del decreto della Corte d'Appello di Milano che autorizza la sospensione dell'alimentazione artificiale di Eluana Englaro. Nell'interrogazione si chiede alla Commissione di pronunciarsi sul comportamento del Governo italiano, ritenuto dai firmatari un precedente pericoloso per il mancato rispetto della divisione dei poteri. Di seguito il testo integrale dell´interrogazione. Il Ministro italiano del Welfare Maurizio Sacconi ha inviato a tutte le Regioni italiane il 16 dicembre scorso un'ordinanza ("atto di indirizzo") secondo la quale non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente. L'adozione di tale ordinanza, che minaccia la sospensione dell'attività in accreditamento con il Servizio Nazionale e dunque conseguenze gravissime per le cliniche che non dovessero seguirla, ha ostacolato l'esecuzione del decreto della Corte d'Appello di Milano che autorizza la sospensione dell'alimentazione artificiale di Eluana Englaro, una ragazza in coma irreversibile da 17 anni.L'ordinanza del Ministro va contro una sentenza definitiva della corte d'Appello e in tal senso non rispetta lo stato di diritto e la divisione dei poteri in uno stato democratico; va contro il principio espresso nell'articolo 9 della "Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina" firmata dall'Italia il 4 aprile 1997; e va infine contro le indicazioni date dal Parlamento europeo attraverso l'adozione - il 14 gennaio scorso - del rapporto sul rispetto dei diritti fondamentali nell'Unione europea, che al paragrafo 167 "chiede agli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto di varare una legislazione sul testamento biologico, per garantire quanto disposto dall'articolo 9 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina (...) e assicurare il diritto alla dignità alla fine della vita".La Commissione considera che la Convenzione di Oviedo, in quanto firmata dalla grande maggioranza degli Stati Membri dell'UE, faccia ormai parte dei "principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, e dello stato di diritto, principi che sono comuni agli Stati membri" citati all'articolo 6 TUE?Non ritiene la Commissione che il rispetto della volontà del paziente sia un diritto fondamentale nelle nostre società democratiche?Non reputa infine la Commissione che il comportamento del Governo italiano rappresenti un precedente pericoloso per il mancato rispetto della divisione dei poteri?
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