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Dichiarazione di Rocco BUTTIGLIONE

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC)  - Vicepres. Camera  


 

«Sulle preferenze grande battaglia in aula» - INTERVISTA

  • (27 ottobre 2008) - fonte: Il Messagero - Claudio Rizza - inserita il 28 ottobre 2008 da 31

    Il Pd dissipi i dubbi, dobbiamo costringere il governo a trattare

    ROMA - La riforma della legge elettorale europea approva oggi in aula. Berlusconi vuole abolire il voto di preferenza a colpi di maggioranza. Dopo la manifestazione del Pd, ha detto che con questa opposizione non ci può essere dialogo. Che ne pensa Rocco Buttiglione, esponente dell’Udc? «Berlusconi non si vuole confrontare. Capisco che abbia difficoltà con Di Pietro, capisco meno con Veltroni, ma non capisco proprio perché non si confronti con noi: noi siamo equanimi, facciamo un’opposizione repubblicana. Perché è così feroce? Qual è la paura dietro questa chiusura?».
    Dica lei.
    «Come se l’avversario principale fosse l’Udc».
    Passiamo alle preferenze.
    «Mi aspetto prima di tutto una vera battaglia parlamentare. C’è in gioco una questione democratica fondamentale, e su questo non si può semplicemente andare al voto con la tranquilla convinzione d’essere battuti».
    Il Pd in piazza s’è detto pronto.
    «Bisogna indurre il governo a rivedere la sua posizione e arrivare ad una ragionevole mediazione».
    E lo sbarramento al 5%?
    «Non è quello il problema. Lo preferiremmo minore per non escludere certe forze anche dalle Europee, dove, lo ricordo, non c’è un problema di governabilità. Il Parlamento europeo deve rappresentare la società europea. Noi dell’Udc pensiamo tranquillamente di superare il 5%. Le preferenze invece sono fondamentali».
    Spieghi perché.
    «Altrimenti abbiamo un Parlamento nominato dai capi di partito e non dalla gente. E qui emerge un lucido disegno di Berlusconi che vuole un Parlamento poco autorevole».
    In che senso?
    «Perché nessuno si può opporre al capo. Un deputato che avesse un milione di preferenze potrebbe andare dal Cavaliere a dire non sono d’accordo su questa linea del partito. Oggi chiunque vada si sente rispondere: sì è vero, ho commesso un errore: quando ti ho messo in lista. Mai più. E un Parlamento così formato lo puoi mettere sotto i piedi».
    Già adesso conta pochino.
    «Abolire le preferenze è un tassello di un disegno politico che finisce con l’indebolimento delle Camere».
    Da Veltroni che vi aspettate?
    «Che dissipi ogni dubbio di colludere con questo disegno facendo una vera, durissima battaglia parlamentare».
    C’è tra voi chi ha dubitato parecchio.
    «La sinistra italiana ad un certo punto s’è innamorata di Carl Schmitt, dell’idea che la politica è decisione. Lui è un grande, ma era nazista. La democrazia è rappresentanza, cioé preferenze».

    Fonte: Il Messagero - Claudio Rizza | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, democrazia, udc, elezioni europee, preferenze, dirigenti, soglia di sbarramento | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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