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Dichiarazione di Nicola ATALMI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: Comunisti italiani) - Consigliere Consiglio Comunale Treviso (TV) (Gruppo: SinArc)
dopo i congressi, la politica
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(28 luglio 2008) - fonte: Atalmi.it - inserita il 04 settembre 2008 da 2663
Scrivo queste poche righe dopo il congresso nazionale del mio partito ed alla luce delle conclusioni di quello di Rifondazione. Lo faccio perché il Congresso ha lasciato l’amaro in bocca per l’oscuramento sistematico dei nostri lavori sui media, per le tensioni emerse tra le due mozioni, per l’esito finale che si è limitato ad eleggere il segretario nazionale ed un Comitato Centrale elefantiaco senza riuscire a portare a termine quel rinnovamento più volte promesso. La fase politica nel Paese era ed è difficile e la sinistra nel suo complesso si trova in una situazione disastrosa. Per questo è stato utile, comunque, fare il nostro Congresso in stretta relazione con i Congressi delle altre forze dell’ex arobaleno e ritengo anche che il bilancio alla fine possa dirsi positivo. Abbiamo tentato di analizzare le cause della sconfitta e di individuare delle possibili vie di uscita. Fuori da ogni formalismo non credo che nessuno abbia, alla stato dei fatti, la proverbiale verità in tasca. Innanzitutto il nostro Congresso era in qualche modo vincolato all’esito finale di quello di Rifondazione ed abbiamo potuto constatare come la linea più vicina alle nostre posizioni (opposizione sociale e alternatività a questo Pd) ha vinto con l’elezione di Paolo Ferrero, che nei giorni precedenti al nostro congresso, aveva più volte incontrato Diliberto. Io credo che la nostra posizione espressa nel documento di maggioranza, di ricostruire la sinistra a partire dai comunisti, che aveva sollevato inizialmente delle perplessità anche nel sottoscritto, depurata dalle vulgate rizziane su “costituente del nuovo partito comunista”, risulti effettivamente, alla luce dei fatti come l’ipotesi più seria e praticabile. Sono tra quelli che credono che ciò sarà necessario ma probabilmente non sufficiente perché esiste nel Paese una sinistra non comunista con la quale dovremo riprendere il discorso imparando però dalla disfatta e dagli errori arcobalenisti. L’oscuramento mediatico, quando non la vera e propria invettiva, contro il Congresso dei Comunisti penso dipenda molto anche dalla “scelta” precisa dell’informazione “democratica” verso l’ipotesi vendoliana. Ovviamente non basta sapere che questa era la motivazione, bisognerà anche attrezzarci in futuro per uscire da questo oscuramento. Infine il rapporto con i compagni della seconda mozione. Ho difeso e difenderò l’agibilità politica dei compagni e delle compagne che hanno sostenuto la seconda mozione perché ritengo vi siano buone e serie ragioni in quel documento. Io personalmente mi impegnerò in Veneto e negli organismi di direzione nazionale perché quelle proposte e quelle sensibilità abbiano occasioni di confronto e dibattito nel partito. Perché se abbiamo scelto il centralismo democratico - peraltro i giornali l’hanno venduta come una novità mentre è stata solo una conferma, semmai poco rispettata da qualche dirigente nazionale europeo - dobbiamo ricordarci che deve essere, appunto, democratico ovvero frutto di un dibattito libero ed approfondito nel Partito e che deve valere per tutti. Dobbiamo ripartire dall’opposizione sociale alle politiche liberiste sul tema del lavoro e dello stato sociale, contro la deriva razzista delle politiche migratorie, contro gli assalti alla Costituzione sui temi della giustizia e delle libertà individuali. Ma soprattutto dobbiamo ripartire dal basso ricominciando a metterci in connessione con il nostro popolo. Qui nel profondo nordest questa ripartenza dal basso è possibile.In Regione, nei Comuni come a Padova, a Treviso, a Verona la sinistra già lavora proficuamente assieme. Nei territori ci sono esperienze unitarie sui luoghi di lavoro o tra i comitati a Rovigo come a Vicenza, a Venezia e Belluno dove concretamente i comunisti e la sinistra si stanno riconnettendo con la nostra gente ed i loro bisogni.Avremo bisogno della passione e dell’intelligenza di tutte e tutti per rispendere il cammino.
Fonte: Atalmi.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi