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Dichiarazione di Laura FINCATO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo)  - Assessore  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

Mestre Si apre uno spiraglio alla soluzione della vicenda Ineos

  • (28 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino.it - Mestre - inserita il 29 febbraio 2008 da 31
    MESTRE - Si apre uno spiraglio alla soluzione della vicenda Ineos eludendo la commissione Via nazionale. La proposta arriva dal ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che ne ha spiegato le modalità nel Consiglio dei ministri dell'altro ieri. Ma dal governo non è ancora giunta alcuna risposta alla richiesta, formulata dagli Enti locali durante un incontro in Prefettura dopo lo sciopero di martedì scorso, di uscire dallo stallo del progetto Ineos e dare attuazione agli accordi sulla chimica a Marghera.
    Mentre dallo stesso Pecoraro Scanio e da Enrico Letta era giunta l'assicurazione al sindaco Massimo Cacciari di una soluzione per la giornata di ieri. Mentre ieri l'unico fatto da registrare è negativo: il direttore generale del ministero dell'Ambiente ha scritto al presidente della Commissione Via, Stefano Rodotà, spiegando che le integrazioni di Ineos al progetto, giunte a Roma il 20 febbraio, sono sostanziali e quindi, secondo la legge, il progetto va ripubblicato; in parole povere significa che, seguendo la strada della Via, passerebbero altri anni.
    È più che probabile, perciò, che Mestre sarà di nuovo bloccata, nei primi giorni della prossima settimana, dalle manifestazioni. E, se da Roma non giungerà un segnale forte in tempi brevi, insieme ai lavoratori scenderanno in strada i rappresentanti delle istituzioni locali.
    Per ora è giunta solo l'apertura di Pecoraro Scanio che, in base a quanto riferito dal suo dicastero, potrebbe portare a chiudere la vertenza entro un mese. In pratica, secondo il ministro, alcune norme del "decreto milleproroghe" approvate ieri e, soprattutto, il correttivo del Codice ambientale introdotto il 13 febbraio scorso, permetterebbero di evitare la procedura di Via. Sarebbe sufficiente la procedura di approvazione Aia (Autorizzazione integrata ambientale), che soddisferebbe anche i requisiti chiesti dall'Unione Europea e che Ineos ha già in corso; sarebbe sufficiente che Ineos inserisse anche la modifica delle autoclavi, cosa che l'azienda si è ripetutamente detta disponibile a fare; una volta portata a termine in poghi giorni, si riunirebbe la conferenza dei servizi (cui parteciperebbero anche gli enti locali), dopodiché un decreto del presidente del Consiglio porterebbe all'autorizzazione. Questione di un mese o poco più.
    Il ministero dell'Ambiente esclude a priori invece l'ipotesi, formulata da alcuni, che la commissione Via dia un parere negativo, permettendo così al governo di approvare il progetto non tenendo conto del parere stesso. Questa strada, analoga a quella che ha portato all'approvazione del Mose, sarebbe evidentemente troppo complessa e irta di imprevisti giuridici. "Un decreto del presidente del consiglio si prepara in una settimana - spiega il segretario generale della Uil Luigi Angeletti - ed è l'unico strumento giuridico a fronte di un parere favorevole dell'Aia che possiamo ritenere pressoché acquisito".
    Ma sulla credibilità delle proposte pesano come macigni una serie di intoppi dei giorni scorsi a partire dalla mancata convocazione del comitato istruttore della commissione Via, prevista per lunedì scorso, ma soprattutto ha aperto una frattura la lettera dell'11 febbraio, scritta da Agricola a Rodotà, con la quale si riteneva che la Ineos dovesse riformulare l'intero progetto. "Stanno allungando il brodo - sbotta la passionaria della chimica, l'assessore e deputato Laura Fincato -, per questo lascerò il tesserino da deputato a casa per andare a manifestare con i lavoratori, così non godrò dell'immunità parlamentare e denunceranno anche me per interruzione di pubblico servizio". E anche il sindaco Cacciari conferma la sua partecipazione alle manifestazioni spiegando i retroscena che hanno portato alla promessa da lui ricevuta di un decreto sul progetto Ineos, previsto per ieri e mai arrivato: "L'ipotesi di Letta e Pecoraro Scanio era di inserire degli emendamenti al decreto milleproroghe ma non è stato possibile per ragioni tecniche, a questo punto non resta che scendere in piazza." Ma il primo cittadino conferma il proseguimento delle trattative con Roma: "Stiamo continuando a discutere vedremo se arriva qualcosa".
    Anche se qualcosa arriva, sembra impossibile scongiurare l'ipotesi di un nuovo blocco di Mestre.
    I sindacati non preannunciano ufficialmente la data della manifestazione, trincerandosi dietro la formula "nei primissimi giorni della settimana", ma è praticamente certo che il blocco arriverà martedì.
    "E allora martedì andremo a manifestare" taglia corto anche il presidente della Provincia, Zoggia
    Ma forse almeno l'ipotesi estrema che circolava tra i sindacati, cioè quella del blocco ad oltranza, dopo l'intervento di Pecoraro-Scanio inizia ad allontanarsi.

    Fonte: Il Gazzettino.it - Mestre | vai alla pagina
    Argomenti: governo, sindacati, infrastrutture, sindaco, comune venezia mestre, chimica, industria, Province | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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