Ti trovi in Home  » Politici  » Pier Paolo BARETTA  » Bene, Tremonti ci copia

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Pier Paolo BARETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Bene, Tremonti ci copia

  • (25 giugno 2011) - fonte: Europa - inserita il 25 giugno 2011 da 31

    Se le anticipazioni stampa saranno confermate nelle scelte ufficiali di palazzo Chigi, il governo di centrodestra tasserà le rendite finanziarie.

    La problematicità della manovra economica, dunque, costringe perfino Tremonti ad agire oltre le convenzioni e gli equilibri consolidati e viaggiare in mare aperto.

    E, non credo sia un caso che quando incombe la necessità di grandi scelte strategiche si ricorra a proposte messe in campo dal riformismo democratico. Si pensi alla tracciabilità, prima cancellata, poi recuperata, si pensi alla armonizzazione dei contributi previdenziali, si pensi alla riduzione della prima aliquota ed ora anche alle rendite finanziarie.

    Non è un caso perché la dimensione drammatica del problema Italia è tale che non se ne esce con una navigazione sotto costa, quale quella effettuata finora dal ministro Tremonti con la fallita linea dei tagli lineari. I 40 miliardi necessari ad avviare il risanamento della finanza pubblica sono tanti e va chiesto, dunque uno sforzo generale a tutti.

    Ma, come i tagli lineari non risolvono il problema, anche le tasse “lineari” sono sbagliate. Servono interventi selettivi, direi... di scopo. L’intervento sulle rendite finanziarie ha proprio questo di specifico, che riguarda una tipologia di reddito che, come dice la parola stessa, è rendita, non produzione. Nessuna demonizzazione, sia chiaro, ma nemmeno privilegi.

    Finora, invece, le modalità attuali di tassazione, che hanno reso la situazione italiana una specie di mini paradiso fiscale, sono state pervicacemente difese e osteggiato l’allineamento ai tassi europei, perché di questo, in fin dei conti, si tratta. Peraltro, con i tassi di crescita attuali e, purtroppo confermati anche per il 2012, rischiamo di non raggiungere il pareggio di bilancio richiesto nei tempi stabiliti.

    Dunque, bisognerà a maggior ragione agire contestualmente su risanamento e crescita.
    E la crescita è per l’appunto produttività, competitività, lavoro, formazione, innovazione, ricerca. La differenza tra i pesanti livelli di tassazione che gravano su imprese e lavoratori e il 12% delle rendite è clamoroso. Un segnale va dato. Ma va anche detto che c’è una certa differenza tra rendite e risparmio.

    Non a caso nella nostra proposta, che dopo essere stata sbeffeggiata oggi viene riconsiderata, sono esclusi dall’aumento i bot e i cct.

    Potrebbe non essere questa la sola sorpresa che ci riserva Tremonti nella ormai imminente manovra, anche se, sul piano fiscale, la scelta di affidarsi a una delega per la riforma, depotenzia l’impatto delle scelte sulle tasse e la spalmatura in più anni degli effetti dei provvedimenti, se, da un lato, è inevitabile, dall’altro, può nascondere una nuova stagione di promesse, non di fatti... Sarà così anche per la tassazione delle rendite finanziarie?

    Fonte: Europa | vai alla pagina

    Argomenti: rendite finanziarie, privilegi, centrodestra, tasse, tagli, Tremonti Giulio, Manovra finanziaria, Governo Berlusconi IV, finanza pubblica, bilancio dello Stato | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato