Ti trovi in Home  » Politici  » Antonio MARTINO  » «I tagli alle tasse dimenticati. È da socialisti. Per me restare nel Pdl non ha più senso» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Antonio MARTINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

«I tagli alle tasse dimenticati. È da socialisti. Per me restare nel Pdl non ha più senso» - INTERVISTA

  • (15 luglio 2011) - fonte: Corriere della Sera - inserita il 18 luglio 2011 da 31

    «Sono appena stato da Berlusconi e gli ho detto che per me restare nel Pdl non ha più senso».

    «Anche le formiche nel loro piccolo si adirano».

    Non faccia il modesto, onorevole Antonio Martino. Lei è un ex ministro... Cosa pensa di questa manovra, che ai parlamentari non toglie un euro?

    «Questa storia che io farei parte dei ricchi, l`uno per cento della popolazione, non mi convince. Ho la stessa automobile, la stessa casa e la stessa moglie da moltissimi anni. Però mi chiedo che senso abbia tassare l`altro 99 per cento perché io possa avere gratis le medicine dal servizio sanitario nazionale».

    La casta non paga dazio. La lobby degli avvocati parlamentari è riuscita a stoppare l`emendamento che aboliva esame di Stato e ordini professionali.

    «I gruppi organizzati hanno sempre la meglio sull`interesse generale. È una cosa tristissima, il governo ha fatto marcia indietro perché vive di consenso. Ma le sembra giusto che chi ha lo yacht, la villa al mare e l`amante risulta più povero di me? Oppure che il meccanico, con le sue tasse, debba pagare l`università all`aspirante avvocato?».

    Ma dove sono i liberali del Pdl?

    «Sono appena stato da Berlusconi e gli ho detto che per me restare nel Pdl non ha più senso. Sul mio blog i liberali veri mi dicono "lei che ci sta fare con un governo di pazzi socialisti?". I nostri elettori sono furibondi. Gli unici liberali rimasti sono Galan e Crosetto. Non sarà un caso se in questo governo i socialisti sono la maggioranza. Sacconi, Brunetta...».

    E Tremonti?

    «Nega, ma è socialista pure lui. E dire che dal `94 Berlusconi ha combattuto tutte le campagne elettorali con coerenza, sulla base di un programma che prometteva di abbassare il carico fiscale. Invece non se ne è fatto nulla».

    Più tasse, pensioni più leggere e rispunta anche il ticket...

    «Questa manovra è l`ennesima porcheria, colpisce la povera gente e anche il popolo delle partite Iva. Avevamo promesso che gli avremmo abbassato le tasse e invece muoiono come le mosche. Tremonti crede che le spese discrezionali sono inutili, ma non è così. Se non si fa manutenzione agli elicotteri dell`esercito si rischia di uccidere qualche militare, come è successo in Francia».

    Lei cosa avrebbe fatto, al posto di Tremonti?

    «Il nostro problema è la normale fisiologia di un sistema sbagliato, non la patologia di un sistema sano da curare con la medicina annuale della manovra. Abbiamo un sistema fiscale assurdo. Ire, Ires e Irap fruttano il 14,6% del reddito nazionale, non sarebbe più sensata una sola aliquota del 20%? La colpa del mancato gettito non è tanto dell`evasione fiscale, ma di elusione ed erosione. Posso dire una cosa che mi provocherà molti nemici?».

    La dica.

    «Quando il genio di Sondrio aprì il suo studio di tributarista, solo nel primo anno fece erodere ai suoi clienti, in modo legale, base imponibile per 600 miliardi di lire. Il che, tradotto in parcelle, vuol dire qualcosa come tre miliardi».

    Fonte: Corriere della Sera | vai alla pagina

    Argomenti: stipendio parlamentari, casta, tasse, ricchi e poveri, pdl, povertà, fisco, parlamentari, liberali, Tremonti Giulio, socialisti, Manovra finanziaria, lobby, avvocati | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato