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Dichiarazione di Delia MURER

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Famiglie più povere, soprattutto al nord

  • (02 marzo 2011) - fonte: deliamurer.it - inserita il 02 marzo 2011 da 31

    I dati Istat parlano chiaro: nel 2009 il reddito delle famiglie italiane è calato del 2,7%. Era dal 1995 che non succedeva. E’ il segno che la crisi economica è entrata nelle case degli italiani, si sente, morde, erode potere di acquisto, sicurezze, futuro.

    Un dato che la dice lunga sulla incapacità del Governo di offrire risposte adeguate. Il dato che fa maggiormente riflettere è che, paradossalmente, la flessione è avvenuta principalmente al Nord, in quelle terre dove la Lega e il Pdl governano da anni, in quelle terre dove la propaganda populista ha preso il sopravvento. È al Nord dove si concentra il 53% del reddito nazionale delle famiglie, contro il 26% del Sud e il 21% del Centro. Ma mentre il Centro e il Sud hanno variazioni percentuali più leggere (rispettivamente -1,8% e -1,2%) è al Nord che la crisi si è sentita con più forza (-4,1% nel Nord-ovest e -3,4% nel Nord-est).

    A livello nazionale si è passati da un +3,5% del 2006 a un -2,7%. Le famiglie di Piemonte e Lombardia hanno registrato i dati peggiori. Le regioni più fortunate con un dato positivo sono state la Calabria e la Sicilia. L'ottimismo di questi ultimi dati viene però arrestato sul nascere dato che le motivazioni del miglioramento sono legate alla scarsa propensione al rischio negli investimenti e alla scarsa industrializzazione del sud (meno perdita di posti di lavoro).

    Il crollo dei i redditi delle famiglie rivela ancora una volta il fallimento di un governo che si è limitato a prendere atto della crisi , arrivando a negarla, senza fare niente. I conti pubblici non sono a posto e le famiglie stanno peggio, questo è ciò che ci lascia in eredità il governo Berlusconi. “Sono anni – dice l’on. Delia Murer - che in Parlamento chiediamo un intervento per ridurre il carico tributario su famiglie e pensionati”.

    Il Pd ha anche presentato e fatto approvare una mozione parlamentare: riduzione delle tasse per lavoro e imprese e aumento di quelle su speculazioni e rendite finanziarie. "Chi vive al Nord – continua l’on. Murer - sa che, soprattutto lì, si registrano le difficoltà più preoccupanti”. La riduzione del reddito delle famiglie è la conseguenza della caduta del tasso di occupazione delle fabbriche del Nord. Una situazione insostenibile che sta generando uno stato di paura e insicurezza. “A fronte di tutto questo – dice ancora l’on. Murer – il governo smantella anche la rete di welfare, tagliando drasticamente i principali Fondi per il sociale, negando i finanziamenti, e riparando nella riedizione della fallimentare social card, mentre sui territori si tagliano i servizi”.

    Stesso scenario anche a livello regionale. In Veneto, il gruppo regionale del Pd ha chiesto più soldi sul sociale, per aiutare famiglie, anziani, categorie deboli. Per sostenere il reddito dei lavoratori, con la creazione di un Fondo di 15 milioni di euro per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi, e le imprese artigiane con dieci milioni di euro per incrementare i Confidi.

    "Siamo consapevoli delle note difficoltà finanziarie e dei tagli che da queste derivano - hanno detto gli esponenti del gruppo Pd in Consiglio regionale - ma crediamo che la Giunta possa attingere da risparmi sui fondi destinati a: consulenze estranee all'amministrazione regionale (130.000 euro); spese per l'attività di informazione della Giunta regionale (600 mila euro); indennità di trasferta e rimborso spese per i membri della Giunta (300 mila euro); celebrazioni pubbliche, solennità civili e religiose, mostre, rassegne, esposizioni ecc.(un milione di euro); sistema informativo regionale (11 milioni di euro); e altre cose simili”.

    Intanto, anche per il federalismo il governo pone la fiducia alla Camera. La volontà della Lega è chiarissima: noi appoggiamo tutte le leggine ad personam sulla giustizia per Berlusconi, chiudiamo tutti gli occhi sugli scandali sessuali, facciamo orecchie da mercante sulle cricche tanto care a qualcuno ma sul federalismo andiamo avanti senza ascoltare nessuno. "Meglio essere sicuri" assicura il leader della Lega Bossi in merito della fiducia. Nessuna interferenza sulla relazione del ministro Calderoli nonostante la bocciatura nella commissione bicamerale e le perplessità procedurali del Presidente Napolitano.

    E così il federalismo municipale cacciato dalla porta rientra dalla finestra per portare nuove tasse e tagli per i comuni. La proposta del Governo, infatti, non dà vera autonomia ai Comuni e non costruisce un principio di beneficio tra amministratori e comunità amministrate. La riforma colpisce i redditi da lavoro e d’impresa; mette i Comuni italiani in una situazione di maggiore dipendenza dai trasferimenti, sotto forma di compartecipazione o di perequazione.

    Fonte: deliamurer.it | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, tagli, veneto, Nord e Sud, crisi economica, voto di fiducia, Nord Italia, federalismo municipale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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