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» Replica a Mottinelli (PD)
Severino DAMIOLINI in data 27 agosto 2010
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» «Prima il programma. Poi il leader» - INTERVISTA
Angelo BONELLI in data 24 agosto 2010
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» «Con le accozzaglie si può solo perdere. Il Pd deve stare con "Nichi e Di Pietro"» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 24 agosto 2010
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» «Ma prima Berlusconi spieghi il suo fallimento» - INTERVISTA
Roberto RAO in data 24 agosto 2010
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» Sicurezza sulle strade. "Finalmente Norme Chiare e Severe"
William TAMI in data 23 agosto 2010
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» Sì a una legge obiettivo regionale. Ma è il Governo Berlusconi quello che la frena.
Rosanna FILIPPIN in data 23 agosto 2010
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» In nome di precisi standard e norme internazionali e comunitarie sono da ritenersi comunque anticostituzionali ed antidemocratiche le politiche volte o atte allo scioglimento anticipato delle Camere ed a “elezioni anticipate”
Marco PANNELLA in data 22 agosto 2010
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» Secessione? «Il vero pericolo è la deriva antidemocratica»
Simonetta RUBINATO in data 18 agosto 2010
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» «Il più grande pasticcio della legislatura? Il compromesso al ribasso sul federalismo»
Rosanna FILIPPIN in data 18 agosto 2010
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» Le sparate di Gobbo e i bisogni del Veneto.
Rosanna FILIPPIN in data 18 agosto 2010
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» «Se si ferma il federalismo c'è il rischio che succeda qualcosa di brutto»
Gian Paolo GOBBO in data 17 agosto 2010
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» «Napolitano? Su di lui non può esserci sospetto» - INTERVISTA
Paolo GUZZANTI in data 17 agosto 2010
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» Nessun governo tecnico. Meglio il voto.
William TAMI in data 16 agosto 2010
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» «Condivido le affermazioni di Napolitano, ma come arbitro deve dire dopo, non oggi, cosa vuol fare» - INTERVISTA
Antonio DI PIETRO in data 14 agosto 2010
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» «È come la crisi del ’94» - INTERVISTA
Pierluigi CASTAGNETTI in data 14 agosto 2010
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» «Ignorano i principi della Carta, per questo attaccano il Colle» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 14 agosto 2010
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» «Rischi per la ripresa con la gelata elettorale. Fini? Cessi la campagna» - INTERVISTA
Giorgio NAPOLITANO in data 13 agosto 2010
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» «Governo tecnico a due condizioni. Brinderei a una maggioranza su legge elettorale e conflitto di interessi» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 13 agosto 2010
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» «E' fantapolitica pensare di poter escludere Berlusconi» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 12 agosto 2010
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» «Governo per cambiare legge elettorale e poi al voto» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 12 agosto 2010
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» “Minoranza vicina a chi in questo momento ha bisogno”
William TAMI in data 11 agosto 2010
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» «Siamo nella palude. Ormai non c'è alternativa al voto» - INTERVISTA
Umberto BOSSI in data 11 agosto 2010
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» «Il voto non ci spaventa. Apprezzo Fini, ma chiarisca tutto» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 11 agosto 2010
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» «Si dimettano Berlusconi e i ministri imputati. Il premier è il mandante di tutta l`operazione» - INTERVISTA
Italo BOCCHINO in data 11 agosto 2010
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» Scritte? I Camuni sanno giudicare
Severino DAMIOLINI in data 10 agosto 2010
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» «Il voto può riservare molte sorprese» - INTERVISTA
Giancarlo GALAN in data 09 agosto 2010
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» «Un nuovo polo? Solo se riesce a dare stabilità»
Alessio VIANELLO in data 08 agosto 2010
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» «Addio coalizioni meglio i partiti che poi si alleano» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 08 agosto 2010
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» «Vendola è una risorsa per il Pd»
Debora Serracchiani in data 08 agosto 2010
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» «Noi mai insieme alla sinistra. Quale terzo polo? Siamo figli del bipolarismo» - INTERVISTA
Italo BOCCHINO in data 06 agosto 2010
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» «Se si va alle urne, alleanza anche con Fini» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 06 agosto 2010
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Giuseppe FIORONI in data 06 agosto 2010
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» «Cosche infiltrate nelle Regioni. I partiti non sorvegliano» - INTERVISTA
Benedetto Fabio GRANATA in data 04 agosto 2010
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» «Avranno un futuro solo se rinunceranno a ribaltoni e accordicchi» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 04 agosto 2010
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» «Niente fuffe, meglio votare. E alle primarie io ci sarò» - INTERVISTA
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» Sui principi non ci si astiene, La P3? Costruzione di pm e sinistra.
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Benedetto Fabio GRANATA in data 03 agosto 2010
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Antonino LO PRESTI in data 02 agosto 2010
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Silvio BERLUSCONI in data 30 luglio 2010
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Dichiarazione di Massimo Cacciari
«Addio coalizioni meglio i partiti che poi si alleano» - INTERVISTA
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(08 agosto 2010) - fonte: l'Unità - Oreste Pivetta - inserita il 09 agosto 2010 da 31
Massimo Cacciari, dopo il voto pro o contro Caliendo e l’astensione di Fini Casini Rutelli, in Italia dobbiamo dare l’addio al bipolarismo come alcuni commentatori hanno sentenziato?“Ma il bipolarismo in Italia non è mai nato. Lo si è visto subito. Lo si è visto quando Berlusconi per vincere nel ‘94 s’è dovuto appoggiare alla Lega, perdendo appena se ne è separato o, meglio, Bossi si è separato da lui. Lo si è visto dal percorso del post Pci. Che cosa hanno fatto gli eredi del Pci se non cercare per governare alleanze e unioni con qualche centro o con una certa sinistra, come dimostra l’esperienza, fallimentare, dell’Ulivo”.
Fallimenti tanti, certo. Comunque adesso siamo arrivati al Partito democratico, uno dei due poli… O no?
“Ho dato l’anima per costruire il partito democratico. Quindici anni. Ma ho di fronte agli occhi solo vecchi centri e vecchie sinistre. In politica occorre realismo e con realismo dobbiamo rassegnarci a constatare che l’esperimento proprio non funziona. Ho dato l’anima perché si costruisse qualcosa che si presentasse con una destinazione comune. Invece ho trovato soltanto quattro mura in comune che rischiano di saltar per aria. Prima del litigio devastante, che significherebbe l’annientamento elettorale, meglio separarsi, chi da una parte chi dall’altra”.
Ma così si torna davvero al passato, a una incomprensibile geografia di partiti e partitini.
“Ci siamo già, dopo l’esplosione del Pdl berlusconiano e con la crisi del Pd. Diciamo che viviamo una situazione di grande dinamismo e che il dinamismo è segno di vita. Ma la mia sensazione è che tutto questo gran movimento ci porti… verso il vecchio. Tuttavia, anche se il vettore sembra essere ancora il particolarismo, vi sono novità. Una è rappresentata da Fini, che davvero ha vissuto e sta vivendo una profonda trasformazione politica e che cerca di costruire una moderna destra europea. Mentre il mare è mosso, per il Pd sarebbe il momento di trarre qualche conclusione: che, ad esempio, esiste in Italia una forte tradizione socialista e socialdemocratica che potrebbe tranquillamente allearsi con espressioni di cultura cattolica e liberale, mentre è assurdo illudersi di trovare una sintesi tra storie tanto diverse. Sarebbe rovinoso stare a dilaniarsi sulla candidatura di Vendola o di qualcun altro, impegnarsi in primarie, per dire come siamo stati bravi a organizzare le primarie, come se le primarie bastassero a sanare i dissidi. Ciascuno vada per la sua strada e peschi voti dove può e dove sa, lasciando alla componente cattolica il compito di cercare al centro, come è in grado benissimo di fare, soprattutto approfittando di questo momento di dinamismo, si diceva, di turbolenza, di rotture. Così è. Punto. È evidente. Bene, bene, bene: prendere atto”.
Perché, secondo lei, questo fallimento nostro e, permetta, anche suo?
“Perché nessuno s’è rivelato all’altezza del discorso…”.
Si fa l’autocritica?
“Mi faccio tutte le autocritiche del mondo. Ma il problema è che la politica non è fatta di buone idee, ma è fatta di buone pratiche. D’Alema docet. Aveva i suoi dubbi e ha assistito all’avverarsi dei suoi dubbi per dire poi che aveva ragione lui. Rutelli e Fassino ci credevano, invece, ma probabilmente non erano all’altezza. Si arriva alla conclusione: se sei costretto a convivere con chi non sopporti, finisce a coltellate, quindi meglio separarsi al più presto... Il Pd eviterebbe guai maggiori e soprattutto potrebbe godere degli spazi politici enormi che si aprono, come ha ben capito Berlusconi che vorrebbe arrivare al più presto alle elezioni, infatti”.
Salvo poi ripensare ad una alleanza. Ma ci si allea contro Berlusconi o ci si allea per realizzare alcuni di obiettivi di un programma?
“Per amor di Dio, lasciamo stare Berlusconi. Fossi stato Prodi al governo avrei subito fatto approvare una legge di un solo articolo, semplicissimo, che avrebbe dovuto affermare: Berlusconi è innocente. Basta con questo pazzesco intoppo. Liberiamoci dall’ossessione di Berlusconi. Per vincere, impegniamoci su occupazione, giovani, scuola. Affrontiamo un serio discorso sul federalismo, come finora non s’è neppure tentato. Costruiamo insomma l’unità programmatica e lasciamo a ciascuno la sua tradizione. Per quanto ci riguarda diamoci una bella organizzazione di partito che rispetti la voglia di autonomia che la realtà sociale e politica e culturale esprime”.
Addio poli, si torna alla frammentazione da prima repubblica.
“D’altra parte mi sembrano impensabili coalizioni, pure di già vaneggiate, Fini-Pd o Casini-Fini-Pd”.
Cioè divisi, per costruire sane alleanze programmatiche in vista delle elezioni?
“Facendo politica, altrimenti continuando tra gli scandali e una opposizione troppo debole si porta solo acqua al mulino della Lega. Che rischia di dilagare, guadagnando al centro. E non solo nelle sue zone tradizionali: anche in Emilia e in Toscana e via…”.
Di fronte alle difficoltà di Berlusconi, con una possibile crisi di governo, con il rinvio del federalismo fiscale, non ci potrebbe attendere un altro ribaltone della Lega?
“Ci si può aspettare di tutto, anche un ribaltone della Lega quando il re del federalismo fiscale sarà completamente nudo, quando i leghisti si accorgeranno di aggirarsi solo tra i fantasmi di un federalismo autentico. Per ora aspettano”.
Potremmo misurare un’altra novità elettorale: i grillini in campo. Riusciranno i grillini a sottrarre voti alla sinistra come è successo alle regionali?
“Non credo. Con il sistema elettorale in corso o con un sistema che preveda uno sbarramento abbastanza alto. Un conto è guadagnare un consigliere locale. Un altro è entrare in Parlamento. Comunque dipende dalla sinistra o dal centro sinistra: dalla voglia di far politica”.
Fonte: l'Unità - Oreste Pivetta | vai alla pagina » Segnala errori / abusi