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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

Sardegna, il caos è solo all'inizio

  • (12 settembre 2012) - fonte: La Padania - inserita il 12 settembre 2012 da 21157

    C’è poco da essere ottimisti quando il Presidente del Consiglio, Mario Monti, spiega ai giornalisti che la crescita in Italia ci sarà l’anno prossimo. Soprattutto quando le ultime rilevazioni Istat sui dati macroeconomici del nostro Paese, sono tutt’altro che entusiasmanti: il Prodotto interno lordo, nonostante fosse previsto in calo, è sceso più di quanto ci si aspettasse, registrando un meno 2,6 per cento. Inoltre uno scivolone nei consumi di queste proporzioni non c’è mai stato nella storia della Repubblica italiana, soltanto il lontano 1930 può essere considerato degno di ricoprire un primato come questo di cui non si può certo andare fieri. In pratica la gente spende meno anche a tavola, diminuendo così l’acquisto di quelli che sono considerati tra i bisogni primari. Figurarsi per i peccati di gola. Ogni acquisto è ben ponderato si compra solo ciò che è veramente indispensabile.

    Insomma si tratta di una vera e propria recessione dalla quale sarà difficile uscire e della quale, differentemente dagli annunci quotidiani del nostro Presidente del Consiglio, risulta difficile prevedere la durata. Di certo è possibile constatare gli effetti di questa “grande depressione” dei comportamenti dei consumatori: se si compra memo, si vende meno e dunque si produce meno. È semplicemente un Paese che si morde la coda e che, oltre a registrare un calo del fatturato e la chiusura di ventimila negozi per fine anno, dovrà affrontare quello che, assieme alla questione fiscale, rappresenta il cuore del problema, e cioè l’occupazione.

    Mi piacerebbe conoscere il programma di rilancio dell’occupazione del Governo salvifico soprattutto ora che ha preso a battere il sentiero dell’annuncio e delle promesse. Per ora ciò che emerge è un reiterato e diplomatico appello alle parti sociali di stare insieme per creare lavoro con un programma che suona come “aiutati che il ciel ti aiuta”. Insomma la situazione è molto complessa e necessita di una rapida soluzione prima che l’insofferenza nei confronti del sistema politico degeneri in un malessere generalizzato che può sfociare, come nel caso della manifestazione a Roma degli operai dell’Alcoa, in un problema di ordine pubblico che contribuisce a delegittimare coloro che sono deputati a risolvere i problemi.

    I quattordici feriti alla manifestazione di Roma e l’aggressione al deputato Fassina, costituisce un’avvisaglia di quanto potrebbe succedere se si dovesse continuare a fare orecchie da mercante, se le organizzazioni e le istituzioni continuassero ad ignorare gli appelli della società civile. Le mancate risposte di Monti e dei suoi ministri inaugurano un autunno che si annuncia più che caldo sul piano della contestazione soprattutto alla luce del fatto che in Italia qualcosa cresce. Peccato si tratti di disoccupazione, inflazione e debito pubblico.

    Stefano Stefani

    Fonte: La Padania | vai alla pagina

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