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Dichiarazione di Franco MIRABELLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) 


 

I fiori di Largo Rapallo

  • (15 luglio 2012) - fonte: PaneAcqua - inserita il 16 luglio 2012 da 15492

    "Largo Rapallo è un budello stretto tra due caseggiati di edilizia residenziale pubblica a Niguarda, vicino alla via Padre Monti, nota alle cronache per le vicende legate al racket delle occupazioni abusive. In uno di quei caseggiati afflitti da mille problemi di degrado, delinquenza e abusivismo alcune signore nei mesi scorsi hanno deciso di impegnarsi, sacrificando tempo e risorse proprie, per migliorare le cose. Hanno pensato che l’abbandono e il degrado spingono le persone a rinchiudersi e lasciano spazio alla illegalità, che semplicemente abbellire l’ambiente è utile per far si che le persone sentano di poter vivere meglio e incontrarsi e considerino finalmente il cortile una cosa propria da difendere e valorizzare. Insomma che per sconfiggere la paura di chi vuole l’utilizzo esclusivo degli spazi per poter fare indisturbato il proprio comodo serviva rimuovere le masserizie sparse ovunque, curare i giardini e impegnarsi costantemente per rendere più ordinato e gradevole il quartiere.

    Così si è tagliata l’erba, si sono piantati fiori colorati ovunque, riempito il cortile di vasi. Tutto ciò in una situazione difficile tra l’ostilità di chi considera il territorio cosa “propria “ e l’indifferenza di altri". Lo scrive il consigliere regionale della Lombardia Franco Mirabelli in un articolo per la rivista online PaneAcqua.

    "Tutto ciò fino a quando, - prosegue Mirabelli - l’altro giorno, è stata sgomberata una famiglia di abusivi che, tra l’altro, coi propri comportamenti minava la tranquillità e la sicurezza del quartiere. I parenti che vivono nello stesso caseggiato e gli stessi sfrattati a quel punto hanno individuato proprio in quella semplice volontà di normalità e di legalità la causa dell’intervento dell’Aler e quindi in chi in questi mesi è stata riferimento per il comitato la colpevole. Subito sono iniziate minacce e aggressioni verbali alla signora che rappresenta il comitato e poi, per due volte, sono stati strappati i fiori e divelti i vasi. Ieri abbiamo portato la nostra solidarietà e il nostro sostegno a queste persone e abbiamo assistito direttamente alle minacce tremende di cui sono state oggetto da parte di parenti e sodali delle persone sfrattate che sono arrivate dal caseggiato di fronte e abbiamo costatato l’indifferenza e la paura di molti".

    "Ora sta a noi, alle istituzioni, ai cittadini perbene, sconfiggere questo tentativo di restaurare un clima di paura nel quartiere, a essere isolati devono essere i portatori di illegalità e di degrado e non il comitato. - conclude il consigliere del Pd - Aler, Comune e Forze dell’ordine non possono aspettare che succeda qualche cosa e le forze politiche e le associazioni devono chiedere a tutti di non voltarsi dall’altra parte. Si tratta di liberare un piccolo insignificante spicchio di territorio della città in cui la convivenza civile e la legalità sono a rischio e di non lasciare sole le persone coraggiose che si ribellano se vogliamo che altri trovino il coraggio di schierarsi al loro fianco per rivendicare il diritto ad una vita serena. E’ una piccola vicenda di un piccolo caseggiato in un quartiere difficile ma riuscire a dimostrare che l’illegalità si può sconfiggere tutti insieme sarebbe un segnale grande".

    Fonte: PaneAcqua | vai alla pagina

    Argomenti: legalità, pd, degrado, milano, lombardia, case popolari | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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