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Dichiarazione di Sergio CHIAMPARINO

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Torino (TO) (Partito: PD) 


 

«Servono primarie aperte». - INTERVISTA

  • (17 settembre 2010) - fonte: La Stampa - Andrea Rossi - inserita il 17 settembre 2010 da 31

    "Guardare solo dentro il Pd è una scelta debole"

    Sergio Chiamparino, che idea si è fatto della ricetta di D’Alema?

    «Lavorare per il rafforzamento del Pd solo all’interno è una scelta debole. Bisogna aprirsi, e le primarie dovrebbero essere proprio quel grande momento di confronto di cui c’è bisogno».

    D’Alema sostiene che le primarie sono inutili: il candidato c’è, è Bersani che ha vinto il congresso.

    «Capisco le ragioni del congresso, ma valgono per chi vi ha partecipato, non per chi dall’esterno guarda a noi con un misto di speranza e paura: la speranza che il Pd possa cambiare e la paura che invece resti tutto così com’è».

    Il partito è da buttare?

    «No. Però, piaccia o no, nel pieno della crisi del centrodestra restiamo incollati al 25%».

    Stessa diagnosi di D’Alema, che però vede nel discorso di Bersani l’inizio della riscossa. Lei no?

    «È la ricetta che non mi convince: l’idea che tutto si risolva con soluzioni interne. Il Pd è nato come forza innovatrice. La logica interna rischia di far coincidere il partito con quel che resta del Pci più una fetta dell’ex sinistra democristiana, radicato soprattutto al centro Italia che poi va alla ricerca di alleanze che gli consentano di vincere. Il problema è che così, anche se si vince, lo si fa da posizioni subalterne, facendosi dettare le condizioni dagli altri».

    Come se ne esce? Con la candidatura esterna auspicata da Veltroni?

    «Innanzitutto evitando di dire che per portare avanti le proprie istanze sia necessario sfidare il segretario. È inutile riaprire la discussione sul congresso. Serve un’operazione politico-programmatica che aiuti ad aprirci a chi guarda con interesse, ma anche disillusione, al Pd, così da dare vita al Nuovo Ulivo».

    Con un candidato che non sia Bersani?

    «Il punto non è Bersani. È possibile che alla fine il candidato più forte risulti lui. Ma, ripeto, servono primarie aperte, così che tutte le istanze possano venire a galla. Solo così costruiremo una coalizione che non sia solo la somma dei partiti che la compongono».

    Fonte: La Stampa - Andrea Rossi | vai alla pagina

    Argomenti: attività politica, Candidature, pd, D'Alema, dirigenti, sondaggi, primarie, Nuovo Ulivo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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