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Dichiarazione di Alfonso PECORARO SCANIO


 

Fotovoltaico frenato dall'incertezza

  • (24 giugno 2010) - fonte: mattinopadova.gelocal.it - inserita il 25 giugno 2010 da 14114
    Serve «subito l'approvazione del nuovo conto energia», altrimenti «tra meno di sei mesi sarà la fine del fotovoltaico». Eppure, «alla conferenza Stato-Regioni, in programma domani (oggi, ndr), il provvedimento non è inserito all'ordine del giorno». A lanciare l'allarme, soprattutto per la perdita di «migliaia di posti di lavoro», è il papà del conto energia attualmente in vigore, Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell'Ambiente e, pertanto, firmatario di quel decreto nel febbraio del 2007. «C'è il rischio reale - dice Pecoraro - di perdere migliaia di posti di lavoro, mentre molti investimenti si sono già bloccati proprio per l'incertezza» sul futuro degli incentivi alle rinnovabili. Come presidente della fondazione Univerde - che nel dicembre del 2009 ha iniziato il count-down per il termine del conto energia - Pecoraro si appella alla Conferenza affinchè prende in esame il provvedimento, altrimenti «sarebbe un'occasione persa». L'Italia, ricorda l'ex ministro dell'Ambiente, «in tre anni ha installato megawatt equivalenti a quelli di una centrale nucleare», con un incremento del 380% tra il 2007 e il 2008 (più 72% nel 2009) passando da 50 megawatt a circa 1.000, circa 700 imprese operanti nel settore con alcune migliaia di operatori e un giro di affari di 2,3 miliardi nel 2009. Secondo Pecoraro sono quattro i punti essenziali per il nuovo conto energia: si dovrebbe «evitare un taglio eccessivo agli incentivi», privilegiare i piccoli impianti rispetto a quelli grandi, le coperture (i tetti) invece che quelli a terra, e gli impianti in aree da bonificare. E' poi «fondamentale approvare le linee guida per mettere ordine nel caos legislativo tra le regioni e per la tutela delle aree di pregio»
    Fonte: mattinopadova.gelocal.it | vai alla pagina
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