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Dichiarazione di Oliver Bruno DOTTORINI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: IdV) 


 

CENTRALE ENEL DI BASTARDO, “IMPIANTO DA RICONVERTIRE PER UN’UMBRIA MENO DIPENDENTE DAL FOSSILE E PIÙ ATTENTA AI PRODOTTI TIPICI”

  • (12 giugno 2010) - fonte: www.consiglio.regione.umbria.it - inserita il 14 giugno 2010 da 14114
    “tutte le verifiche tecnico-sanitarie, necessarie a fugare ogni dubbio riguardo alla sicurezza della centrale” e si augura che l'Umbria abbandoni l'utilizzo di combustibili di origine fossile per una chiara riconversione verso le rinnovabili, anche per difendere le produzioni tipiche, in particolare olio e vino di quel territorio.   (Acs) Perugia, 11 giugno 2010 -“È incredibile come, dopo anni di richieste senza risposta, i cittadini debbano ancora procedere con esposti-denuncia per vedere tutelato il proprio diritto alla trasparenza, alla salute e alla sicurezza. Da anni chiediamo che venga fatta luce sulle problematiche ambientali che la centrale a carbone Enel di Gualdo Cattaneo sta generando in un territorio conosciuto in tutto il mondo per i prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva Dop e il Sagrantino Docg. Le nostre numerose interrogazioni sui carbonili scoperti attendono ancora una risposta e non ha trovato applicazione l'indagine epidemiologica prevista dalla mozione approvata dal Consiglio regionale nell’ottobre del 2007, tesa a verificare la diffusione di malattie e patologie correlate alla combustione del materiale utilizzato per la produzione di energia. E’ proprio giunto il momento di porre sul tavolo delle politiche di governo, a fianco di una decisa opzione a favore delle energie rinnovabili, il tema della riconversione di un impianto che è giusto ormai annoverare tra le testimonianze di archeologia industriale ed energetica della nostra regione”. Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene “sulle molte criticità ambientali” della centrale a carbone Enel Pietro Vannucci di Ponte di Ferro, sottolineate anche da un esposto-denuncia del comitato ambientale di Gualdo Cattaneo, per sollecitare tutte le verifiche tecnico-sanitarie, necessarie a fugare ogni dubbio riguardo alla sicurezza della centrale Enel di Gualdo Cattaneo.   “L’impianto di Gualdo Cattaneo – spiega Dottorini - presenta enormi problemi di carattere socio-sanitario che richiedono verifiche che non ci risultano siano state mai condotte, dalle norme antisismiche allo screening periodico degli inquinanti contenuti nel carbone, dalla destinazione dei fanghi di risulta allo smaltimento delle ceneri, ai controlli delle acque prelevate e reimmesse nel torrente Puglia. Sempre per quanto riguarda le acque chiediamo se sono stati avviati controlli sul trattamento di quelle reflue di scolo dei carbonili e sulla co-combustione delle ceneri inesauste che il comitato sostiene provenire da Montalto di Castro, ai sensi di legge classificate come rifiuto speciale, ma che, sempre secondo i cittadini, negli anni novanta sono state bruciate insieme al carbone presso la centrale di Ponte di Ferro. Sono controlli importanti, necessari a ristabilire un corretto rapporto tra cittadini e istituzioni. Ci piacerebbe poi sapere come mai l’attuale amministrazione comunale ha espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, senza avvalersi del parere del tecnico chimico ambientale dell'Istituto nazionale Tumori, appositamente nominato”.   “Infine vogliamo ribadire una volta per tutte che come Italia dei Valori ci impegneremo in Consiglio regionale affinché l’impianto di Gualdo Cattaneo sia riconvertito e trasformato in una delle più grandi centrali di energia provenienti da fonti rinnovabili dell’intera Regione – conclude Dottorini -. Le tecnologie ci sono e sono presenti nel nostro territorio. Occorre solamente la volontà politica e la lungimiranza nell’affrontare scelte di cambiamento, indispensabili per un’Umbria migliore e sempre meno dipendente da fonti energetiche fossili”
    Fonte: www.consiglio.regione.umbria.it | vai alla pagina
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