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Dichiarazione di Silvano MOFFA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PT già IR) 


 

«Il Parlamento non è più autonomo da tempo. C'è l’urgenza di ripristinare l’immunità» - INTERVISTA

  • (25 novembre 2009) - fonte: La Discussione - Simona D’Alessio - inserita il 25 novembre 2009 da 31

    Il deputato del centrodestra ha presentato un provvedimento per ripristinare l’immunità.

    «Se c’è l’urgenza di farla adesso questa modifica? Certo, il Parlamento non è più autonomo ed indipendente da tempo». Si esprime così Silvano Moffa, deputato del Pdl che, alla Discussione, racconta di aver depositato ieri nelle caselle dei colleghi una proposta che intende modificare l’articolo 68 della Costituzione. Un disegno di legge costituzionale che prevede, tra l’altro, che nessun membro del Parlamento «possa essere sottoposto a procedimento penale» senza «l’autorizzazione della Camera» salvo che sia «colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato e l’ordine di cattura».

    Onorevole, lei presenta insieme ad un altro deputato del Pdl, Antonino Foti, un provvedimento che ci riporta ai tempi successivi a Tangentopoli (la misura fu in vigore fino al 1993, ndr). E, nelle stesse ore, al Senato si avvia la discussione sul processo breve. Una coincidenza?

    Guardi, possiamo dire che è una coincidenza, ma il mio obiettivo è soltanto recuperare quello che i padri costituenti avevano messo come guarentigia, per consentire ai membri delle Camere di poter svolgere il proprio mandato fino alla fine e, successivamente, al termine del mandato, di poter essere sottoposti alla giustizia come qualunque altro cittadino. Quindi, un’esigenza sentita da tempo e da più persone.

    Ovvero?

    Le adesioni al ddl sono numerosissime, finora: siamo quasi a cento parlamentari. Io mi adopererò per poterla fare incardinare al più presto, compatibilmente con i lavori di Montecitorio. Come si sa, adesso siamo impegnati sulla Finanziaria nelle commissioni (la manovra arriverà in Aula il 7 dicembre, ndr), ma è mio impegno far sì che l’immunità venga discussa immediatamente dopo la pausa natalizia. Del resto, non siamo soltanto noi a chiedere il ripristino dell’art. 68 della Carta.

    Cosa intende?

    Con il ritorno di quella norma si toglie il velo ad una ipocrisia. Numerosi costituzionalisti hanno più volte indicato questa come la strada maestra per superare un conflitto interpretativo. L’aver eliminato quelle garanzie, infatti, ha provocato non poche distorsioni nella saldatura dei due principi di responsabilità e di tutela e creato un proliferare di conflitti di attribuzione tra Camere e la magistratura a seguito delle deliberazioni parlamentari in materia di insindacabilità.

    Lei è ritenuto molto vicino al presidente Fini, che ha ribadito come il ddl sul processo breve sia «giusto», ma non è la riforma organica della giustizia. Cosa ne pensa?

    Io sono d’accordo con un restyling del sistema intero, però occorrono anche degli interventi di natura costituzionale come quello da me proposto. Credo, inoltre, che sia un fatto positivo aver previsto che ci sia una sorta di “doppio binario”, ovvero che vengano sottoposti all’esame del Parlamento più progetti di legge per riformare la giustizia. Così come è necessaria anche un’azione di riforma che ridia dignità alla politica e, nel contempo, non vada ad intaccare l’autonomia della magistratura nello svolgimento delle sue funzioni. Sul processo breve, infine, chi può negare che la lungaggine processuale non sia un’emergenza? Ebbene, si trovi un equilibrio fra la durata dei procedimenti in Italia e il resto d’Europa.

    Fonte: La Discussione - Simona D’Alessio | vai alla pagina

    Argomenti: centrodestra, pdl, riforma giustizia, Costituzione, Parlamento Italiano, Riforma Costituzionale, immunità parlamentare, disegno di legge | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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