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«Se la Lega sorpassa il Pdl si può cambiare legge elettorale» - INTERVISTA
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(04 giugno 2009) - fonte: Il Gazzettino.it - A.G. - inserita il 04 giugno 2009 da 31
Chiedere ad Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, se non ritiene che in questa campagna elettorale ci sia stato un eccesso di "Noemi" e una carenza di confronto su temi più importanti, è come sfondare una porta spalancata. Ieri l’esponente democratica ha percorso in lungo e in largo il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, da Aquileia a Trieste, a Sacile per finire a Portogruaro dove si è spesa per il candidato sindaco Antonio Bertoncello: e non ha mai fatto riferimento a veline e dintorni. «Il presidente Napolitano, ha colto ancora una volta nel segno: i toni di questa campagna sono davvero troppo sopra le righe. Anche sui giornali di oggi Berlusconi invita a "spazzare via" le amministrazioni di centrosinistra, dimenticando che nel suo ruolo istituzionale piaccia o no rappresenta tutti gli italiani».Ed è soddisfatta della campagna condotta dal Pd? Non c’è stata troppa "Noemi"?
«In decine e decine di appuntamenti io non ho mai fatto riferimento a quella vicenda. E ricordo che ne ha parlato per prima la signora Berlusconi sui giornali, poi suo marito in tv: ne ha parlato più il centrodestra che il centrosinistra. Io lo considero un "fumo" sollevato per nascondere i gravi limiti ed errori del governo, e serve a Berlusconi per dichiararsi vittima di una congiura dei poteri internazionali».Nel suo giro a Nordest ha trovato un elettorato Pd deluso o sfiduciato?
«Questa campagna intrecciata con le amministrative mi ha mostrato una carica di entusiasmo che non mi aspettavo. Ho visto un partito più che vivo e vigile, una situazione che va al di là di ciò che viene rappresentato: alle tre del pomeriggio di un giorno lavorativo ad Aquileia c’erano 300 persone, ieri sera ad Avellino 700 in piedi.
Il momento difficile è passato, questa campagna tra le altre cose ha rimotivato gli elettori di centrosinistra; il popolo ha capito che è una partita importante, perciò è necessario andare a votare, per garantire un buon risultato al partito e anche per permettere a buone amministrazioni guidate dal Pd, penso alla Provincia di Venezia con Davide Zoggia, di essere riconfermate».Franceschini ha annunciato che nell’Europarlamento si sta per formare una nuova "casa dei riformisti". Può aiutare il Pd a risolvere la questione della collocazione e allentare i veti della componente cattolica?
«È una soluzione che aiuta il Pd italiano a riprendere il volo, perché è merito nostro se l’Europa ha capito che c’è un’area vasta che non è più incasellabile nei vecchi schemi, e che fa riferimento al riformismo europeo. È il Pd italiano ad aver tracciato la strada».Molti amministratori Pd del Nordest chiedono un partito più "territoriale" e maggiore autonomia anche nella gestione delle alleanze. Cosa ne pensa?
«Dopo un anno di governo il centrodestra ha svilito il ruolo dei governi locali, dall’eliminazione dell’Ici alle pantomime sull’Abruzzo. Va invece affermata la piena legittimazione e capacità di codecisione degli enti locali.
Questa è la forma più moderna di governo di un Paese così complicato e diverso. Perciò dobbiamo valorizzare l’autonomia territoriale anche del partito: questo ci consente di conservare preziose esperienze di governo locale come ad esempio quelle di Zoggia».Secondo lei è stato opportuno l’intervento a sorpresa di Romano Prodi a pochi giorni dal voto?
«Molto opportuno, e lo ringrazio pure».Terminata questa campagna sarà possibile ricomporre i fili del dialogo sulle riforme? Proprio ieri il ministro Alfano ha preannunciato la volontà di procedere con la riforma della giustizia: il Pd ci sarà?
«Nella forma in cui la presenta il governo, sicuramente no. Il Pd ha un altro progetto di riforma della giustizia, alternativo. Ciò non significa che non saremo presenti nelle Commissioni per tentare di evitare i principi punitivi della riforma proposta da Alfano su indicazione di Berlusconi. È una proposta inutile e dannosa».È su altre riforme pensa sia replicabile l’esperienza di condivisione che c’è stata sul federalismo?
«Mi sono personalmente impegnata per mesi sulla riforma federale e ho trovato un’interlocuzione aperta e intelligente, che cercava di comprendere il fondo delle nostre critiche: di conseguenza il testo che ne è venuto fuori porta il segno delle nostre proposte. Se venisse seguito questo metodo, il Pd non si sottrarrebbe al confronto: ma non credo che Berlusconi sia orientato a questo modello. Continua a ripetere che vuole riformare il Paese da solo: auguri».In Veneto e Lombardia c’è la possibilità che la Lega sorpassi il Pdl nei consensi. Cambierebbe qualcosa nei rapporti tra i partiti di maggioranza? E tra la Lega e il Pd?
«Credo di sì. Sarebbe un brutto colpo per il Pdl e in qualche modo scardinerebbe uno scenario che adesso sembra congelato. Io per esempio vedrei nuove opportunità per approvare una legge elettorale che riconsegni ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati, che così non sarebbero più vincolati solo al segretario, o al leader, o al padrone di tutto. Che nel caso del Pdl sono incarnati dallo stesso Berlusconi».
Fonte: Il Gazzettino.it - A.G. | vai alla pagina » Segnala errori / abusi