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Paolo GIARETTA in data 02 marzo 2009
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Marco PERDUCA in data 27 febbraio 2009
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Marco CAPPATO in data 24 febbraio 2009
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Ignazio Roberto Maria MARINO in data 24 febbraio 2009
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Donatella PORETTI in data 23 febbraio 2009
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Ignazio Roberto Maria MARINO in data 20 febbraio 2009
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Paolo GIARETTA in data 16 febbraio 2009
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Felice CASSON in data 13 febbraio 2009
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Ignazio Roberto Maria MARINO in data 13 febbraio 2009
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Donatella PORETTI in data 12 febbraio 2009
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Ignazio Roberto Maria MARINO in data 12 febbraio 2009
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Paolo GIARETTA in data 10 febbraio 2009
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Donatella PORETTI in data 10 febbraio 2009
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Giorgio NAPOLITANO in data 10 febbraio 2009
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Marco CAPPATO in data 09 febbraio 2009
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Silvio BERLUSCONI in data 06 febbraio 2009
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Gioacchino GENCHI in data 26 gennaio 2009
Dichiarazione di Felice CASSON
Intercettazioni. "Con questa normativa le mie inchieste sarebbero fallite"
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(13 febbraio 2009) - fonte: sito web - Pd Veneto - inserita il 13 febbraio 2009 da 31
«Con una legge così sulle intercettazioni, la grandissima parte delle mie indagini non sarebbe arrivata in porto». Ne è convinto l’ex magistrato Felice Casson, capogruppo del PD al Senato, che lo dichiara in un’intervista oggi sui quotidiani Finegil.«L’indagine sull’incendio doloso al teatro La Fenice di Venezia – esemplifica Casson - avremmo perso molte prove fondamentali. Penso anche a indagini sul terrorismo: nella fase iniziale bisogna individuare le persone, mentre il vincolo dei “gravi indizi di colpevolezza” significa che le persone devono essere già state individuate».
Nell’intervista Casson spiega cosa accadrà se il disegno di legge sulle intercettazioni sarà approvato: «Non si faranno più intercettazioni per reati molto gravi, verrà tagliata la possibilità di indagare su concussione, corruzione, oltre a rapine, omicidi, sequestri di persona, certe forme di violenza. La pericolosità di questa modifica normativa è evidente, come è evidente la volontà del governo di annullare il meccanismo delle intercettazioni».
E il limite dei 60 giorni? «Siamo sull’orlo del ridicolo. Succederà che se la polizia viene a sapere che il giorno successivo si verificherà un incontro su cui indagare non potrà far niente».
L’ex magistrato veneziano ritiene che di questo strumento in passato non si sia abusato: «Nella passata legislatura – racconta - sono stato relatore di un’indagine conoscitiva da cui è emerso che l’Italia è l’unico Paese in grado di contare le intercettazioni fatte perché è l’unico Stato che le fa fare solo alla magistratura. Inoltre se c’è il timore di abusi, l’organo preposto per controllare è l’ufficio del Gip».
In questa proposta, inoltre, non c’è nulla che la tuteli la privacy. All’obiezione che sottosegretario Caliendo ha mosso – e cioè che 20 anni fa si combatteva mafia e terrorismo senza intercettazioni – il senatore veneto del PD risponde: «Bisognerebbe ricordargli che oggi mafia e terrorismo non sono quelle di 20 anni fa».
Fonte: sito web - Pd Veneto | vai alla pagina » Segnala errori / abusi