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Dichiarazione di Elisabetta ZAMPARUTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rifiuti in Calabria: l’emergenza dipende anche dall’assenza di trasparenza

  • (02 gennaio 2009) - fonte: Radicali.it - inserita il 02 gennaio 2009 da 31

    Sulla decisione di dichiarate lo stato di emergenza rifiuti in Calabria, Elisabetta Zamparutti, deputata radicale eletta nelle liste del PD, ha presentato con i colleghi Radicali un’interrogazione parlamentare per verificare se siano state risolte le gravi carenze in termini di trasparente gestione della struttura commissariale denunciate dal Prefetto Antonio Ruggiero alla Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti.

    Elisabetta Zamparutti e Marco Marchese, Segretario dell’associazione radicale calabrese “Per la resistenza nonviolenta, hanno dichiarato:

    “Non si può uscire dalla crisi della gestione dei rifiuti senza aver risolto i problemi a monte della trasparenza e della legalità. I cittadini hanno il diritto di poter conoscere se, a prescindere dalla dichiarazione di emergenza, si sia provveduto ad assicurare in Calabria la tenuta di registrazioni contabili dotate di criteri di analiticità, la realizzazione di un archivio e di gare d’appalto per l’affidamento dei lavori di smaltimento dei rifiuti tanto più se si pensa che stanno finanziando direttamente con i soldi prelevati dalla loro bolletta -attraverso l’espediente truffaldino del CIP6 - l’inceneritore di Gioia Tauro. Così come è importante conoscere la situazione delle denuncie e delle inchieste che sullo smaltimento dei rifiuti in Calabria era state avviate.”

    Segue testo interrogazione:

    Al Presidente del Consiglio dei Ministri
    Al Ministro per l’Ambiente
    Al Ministro per lo Sviluppo economico
    Al Ministro della Giustizia
    Al Ministro dell’Interno
    E al Ministro dell’Economia e delle Finanze

    Premesso che:

    che la Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti nella sua relazione conclusiva del 28 febbraio 2008, in merito alla situazione dei rifiuti in Calabria affermava di aver audito l’ex Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria, prefetto Antonio Ruggiero, che ha denunciato “una grave carenza nelle modalità di funzionamento della struttura commissariale” in particolare sotto il profilo della trasparenza mancando “registrazioni contabili dotate di requisiti minimi di analiticità, pur a fronte di un flusso di risorse finanziarie di ingente entità, e l’esistenza di gravi ritardi nei pagamenti e nelle riscossioni di pertinenza” e che ha “dovuto constatare la mancanza presso gli uffici affidatigli di un archivio, con la conseguenza che la ricerca delle pratiche era per lo più affidata alla memoria dei singoli funzionari”. Inoltre si legge dagli atti della Commissione che il prefetto Antonio Ruggiero aveva presentato “ un rapporto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro per segnalare il caso di alcune ditte che erano risultate aggiudicatarie di una lunga serie di appalti con affidamento diretto o tramite gare aggiudicate anche sulla base di una sola offerta”;

    il 18 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza in Calabria stante la situazione estremamente critica in materia di smaltimento dei rifiuti urbani, mentre nel decreto sull’emergenza rifiuti in Campania n.172, convertito in legge, si dispone il diritto per gli impianti di incenerimento di Gioia Tauro ad accedere alla procedura di riconoscimento in deroga agli incentivi CIP6 che rappresentano un prelievo diretto dalle bollette degli utenti di somme che dovrebbero essere destinate al sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili ed assimilate;

    il 22 dicembre 2008 notizie stampa hanno riferito la notizia di un maxi sequestro nel porto di Gioia Tauro effettuato dal Nucleo operativo ecologico e relativo a ben 72 tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui scarti e rottami di batterie al piombo esauste ed apparecchiature elettroniche ed elettriche contaminate da oli e grassi, che erano contenuti in due container provenienti da Israele. Quattro persone sono state denunciate in stato di liberta' con l'accusa di importazione illegale di rifiuti.

    Per quanto sopra esposto, gli interroganti ritengono che la mancanza di legalità e trasparenza nella gestione delle varie fasi del ciclo dei rifiuti e nel funzionamento della struttura commissariale è causa della grave criticità del settore rifiuti nella Regione Calabria;

    si chiede di sapere:

    se e quali provvedimenti siano stati adottati per risolvere i problemi sollevati dal prefetto Antonio Ruggiero in ordine all’assenza di trasparenza nella gestione dei rifiuti in Calabria ed in particolare:
    se al momento vi è una registrazione contabile dotata dei requisiti minimi di analiticità;

    se si è provveduto alla realizzazione di un archivio commissariale;

    quali siano attualmente le modalità per il reclutamento del personale preposto alla struttura commissariale;

    quale esito abbia avuto il rapporto presentato dal prefetto Ruggiero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro;

    quale esito abbia avuto l'inchiesta c.d. “Poseidone” e avviata dalla Procura di Catanzaro, in merito alla gestione dell'emergenza ambientale da parte dell'allora commissario Giuseppe Chiaravalloti;

    se si è provveduto ad affidare gli appalti mediante gara o se invece prosegue la prassi dell’affidamento diretto o tramite gare aggiudicate anche sulla base di una sola offerta.

    Elisabetta Zamparutti
    Rita Bernardini
    Maurizio Turco
    Matteo Mecacci
    Maria Antonietta Farina Concioni
    Marco Beltrandi


    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: rifiuti, trasparenza, calabria, Interrogazione, inchieste, radicali al Parlamento | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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