Ti trovi in Home  » Politici  » Tommaso Padoa Schioppa  » Alitalia: ''Prestito ponte solo con positivo accordo Air France''

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Tommaso Padoa Schioppa

Alla data della dichiarazione:  Ministro  Economia e Finanze


 

Alitalia: ''Prestito ponte solo con positivo accordo Air France''

  • (02 aprile 2008) - fonte: Adnkronos/Ign - inserita il 02 aprile 2008 da 31

    Audizione del ministro dell'Economia alla Camera: ''La compagnia da anni distrugge valore aggiunto, dovremmo definirla un'azienda di consumo''.
    Ma ''nessuno può augurarsi'' il fallimento.
    E ''sarebbe ben amaro il suo destino se ricevesse il colpo mortale da uno sfruttamento elettoralistico''.
    Oggi l'incontro decisivo. Spinetta pronto ad aperture sul piano industriale relativo alla flotta.

    Il governo può concedere un prestito ponte ad Alitalia solo in presenza di un accordo con Air France.
    E' quanto puntualizza con estrema chiarezza il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa nel corso della sua audizione alla Camera.
    Il Tesoro, spiega, "ha comunicato al presidente Prato la propria disponibilità a concedere un prestito ponte alla società a fronte dell'effettivo concretizzarsi di una prospettiva di risanamento economico e industriale, purché, in altri termini, esso risulti l'ultima condizione per l'efficacia dell'accordo tra Alitalia e Air France-Klm".
    Il ministro, poi, aggiunge: "Sia chiaro. Al di fuori di una conclusione positiva del negoziato in corso, un prestito ponte, anche a prescindere dai chiari profili di illegittimità comunitaria, non sarebbe praticabile".
    Padoa-Schioppa pone l'accento sugli sprechi e le conseguenze di anni di cattiva gestione.
    In termini formali "Alitalia è certo un'impresa", tuttavia "da anni essa distrugge, non crea valore aggiunto", spiega.
    "Ha dunque perduto - prosegue il ministro - il connotato costitutivo dell'impresa e in senso tecnico dovremmo definirla come un'azienda di consumo, al pari di una famiglia o di un'opera benefica".
    Il ministro sottolinea, poi, come nessuno possa augurarsi il fallimento della compagnia.
    "Eventuali iniziative di discontinuità che gli amministratori della società si vedessero costretti a prendere nella loro autonoma responsabilità - afferma - segnerebbero l'ingresso in una condizione che nessuno può augurarsi: non i viaggiatori, non i dipendenti della società, non i contribuenti, non la Sea, non la classe politica, non il sindacato, non l'immagine internazionale dell'Italia".
    "Il passaggio all'amministrazione straordinaria non è mai facile, né di certa conclusione né, soprattutto, privo di ricadute di sistema - rimarca -.
    In assenza di ristrutturazione si converte in fallimento".
    "Le ore che stiamo vivendo, proprio nella giornata di oggi, sono decisive", aggiunge riferendosi all'incontro di oggi fra sindacati, azienda e Air France.
    "In nessuna privatizzazione effettuata dallo Stato italiano - rileva il ministro, ricordando la prima fase del tentativo di vendita - è accaduto che fossero riuniti tali e tanti elementi di difficoltà".
    Tra le altre cose, ricorda Padoa-Schioppa con riferimento ad Air One, "l'unico rimasto in gara si ritirò" nonostante il Tesoro "avesse accettato" una condizione sospensiva di 45 giorni per trovare l'accordo con i sindacati.
    Il ministro sottolinea che il Paese continuerà ad avere una compagnia di bandiera "solo se nuovi azionisti, direzione, organizzazioni sindacali, personale avranno la capacità industriale e finanziaria di risanare e poi di sviluppare l'azienda".
    Peraltro, puntualizza Padoa-Schioppa, "compagnia di bandiera non necessariamente implica proprietà pubblica", perché "nel trasporto aereo, la compagnia di bandiera è quella che assicura la maggior parte dei collegamenti aerei all'interno di un Paese e verso l'esterno".
    Quanto all'ipotesi di una cessione di Alitalia a imprenditori privati, "è impossibile e comunque non risolutiva".
    A meno che, puntualizza, l'operazione "non è accompagnata da una profonda ristrutturazione industriale che ricostituisca la capacità di produrre utili".
    Ma, avverte il ministro, "la ristrutturazione è resa assai ardua dalle molte peculiarità del settore in cui Alitalia opera, il trasporto aereo''.
    Non solo. Il ministro dell'Economia evidenzia come ''sarebbe un ben amaro destino se una compagnia, portata allo stremo da anni di rapporto perverso con la politica, ricevesse il colpo mortale da uno sfruttamento elettoralistico dei suoi mali o da una mancata intesa sindacale".
    Padoa-Schioppa conclude la sua audizione alla Camera con una un'osservazione che, spiega, "pare di ordine tanto generale" ma che, invece, "morde la sostanza più concreta" della partita Alitalia.
    "Il potere politico non è legibus solutus.
    Non è sciolto né dalle leggi non scritte dell'economia né dalle norme scritte nella Costituzione, nei codici, nelle leggi, nei trattati e nelle direttive europee", rileva il ministro, con evidente riferimento alle semplificazioni e alle ingerenze operate dalla politica nella vicenda industriale e finanziaria di Alitalia.
    La posizione del ministro è netta: "Ideali sì, illusioni no.
    Consapevolezza forte del primato della politica e dell'autorità dello Stato, sì; onnipotenza del potere, no", sintetizza chiudendo il suo intervento.

    Fonte: Adnkronos/Ign | vai alla pagina
    Argomenti: economia, trasporti, alitalia, malapolitica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato