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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«Subito una legge sul fine vita»

  • (26 novembre 2008) - fonte: Il Sole 24 Ore - Eugenio Bruno - inserita il 26 novembre 2008 da 31

    «Indispensabile» e «non più procrastinabile». È così che Giorgio Napolitano giudica un intervento legislativo sul "fine vita". In una lettera a Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, il Capo dello Stato auspica «il massimo sforzo di convergenza, in Parlamento, tra i diversi modi di vedere». Ed è un appello, il suo, che raccoglie l'apprezzamento pressoché unanime di tutte le forze politiche.

    Il punto di partenza del suo intervento è il caso di Eluana Englaro, che ieri ha compiuto 38 anni e che da quasi 17 vive in stato vegetativo: il 9 luglio 2007 la Corte d'Appello di Milano aveva consentito il distacco del sondino nasogastrico che la tiene in vita; il 13 novembre di quest'anno la Cassazione ha di fatto confermato la decisione. Da qui la richiesta di intervento che Casini aveva inviato giorni fa al Quirinale. Nella sua risposta il presidente delle Repubblica spiega che la Costituzione non gli attribuisce «poteri di intervento sui provvedimenti che sono espressione della funzione giurisdizionale».

    Poteri che invece spettano «in via esclusiva» alla magistratura, dice il Capo dello Stato che aggiunge: «Come ha rivelato la Corte Costituzionale nella ordinanza recentemente emessa in relazione alla triste vicenda umana di Eluana, i giudici non hanno utilizzato i loro provvedimenti "come meri schermi formali per esercitare, invece, funzioni di produzione normativa o per menomare l'esercito del potere legislativo da parte del Parlamento"».

    A tal proposito, Napolitano ricorda quanto da lui stesso dichiarato poco più di due anni fa in occasione dell'appello inviatogli da Piergiorgio Welby: «Tra le mie responsabilità – sottolinea – vi è però quella di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimono sentimenti e pongono problemi che riguardano situazioni e temi di particolare complessità etica e giuridica sui quali diverse sono le opinioni e le sensibilità degli esponenti politici, degli studiosi e dei cittadini tutti». In quella sede, si legge nel messaggio del Colle, «precisai che, nel loro tragico carico di sofferenza, tali situazioni e tempi impongono una non frettolosa riflessione e possono "determinare un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più"».

    Il Presidente della Repubblica la pensa ancora così. E individua su questi temi «il formarsi di un sempre più ampio consenso in ordine alla necessità di adottare una specifica normativa sulla materia che, come ha auspicato la Corte Costituzionale, sia "fondata su adeguati punti di equilibrio tra i fondamentali beni costituzionali coinvolti". Una necessità, conclude, a cui «si congiunge ovviamente quella del massimo sforzo di convergenza, in Parlamento, tra i diversi modi di vedere l'intervento fattosi ormai indispensabile e non più procrastinabile».

    Convergenza tutta da realizzare, però. Per ora di comune c'è solo l'apprezzamento per l'intervento di Napolitano. Nell'esprimere «piena condivisione» il presidente del Senato Renato Schifani ricorda di aver «sollecitato la competente Commissione Sanità del Senato ad occuparsi dell'argomento». «Totalmente condivisibile» è la formula usata dal capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Anna Finocchiaro. E anche monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia per la vita, si dice «rallegrato» per le parole del Capo dello Stato.

    Sui contenuti le posizioni restano distanti. Nell'assicurare che non si assisterà «passivamente» allo stop dell'alimentazione per Eluana, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ribadisce: «La posizione di questa maggioranza politica a favore della vita è molto chiara». Più ottimista una dei suoi sottosegretari, Eugenia Roccella, che auspica già per la primavera del 2009 una legge sul "fine vita". In realtà, in Parlamento il dialogo è ancora all'inizio. E se alla Camera il Pdl (il cui capogruppo Fabrizio Cicchitto dice "no" a forzature), la Lega e l'Udc annunciano una nuova proposta di legge congiunta, al Senato sono in discussione 10 Ddl sul "fine vita", tre dei quali della maggioranza. Senza contare le divisioni dell'opposizione. Con la senatrice "teodem" Paola Binetti, che parla di accordo nel Pd su «quasi tutto» e il suo collega Ignazio Marino che auspica una legge approvata in tempi rapidi ma annuncia: «Questo non significa che si debba abdicare al dibattito parlamentare».

    Fonte: Il Sole 24 Ore - Eugenio Bruno | vai alla pagina

    Argomenti: parlamento, etica, corte costituzionale, eutanasia, partiti, presidente Napolitano, Eluana Englaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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