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Dichiarazione di Giulio TREMONTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Economia e Finanze (Partito: PdL) 


 

''Modificare l'art. 81 della Costituzione. Aumentare la tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%''.

  • (11 agosto 2011) - fonte: Adnkronos.com - inserita il 11 agosto 2011 da 31

    ''L'articolo 81 della Costituzione non è un caso di successo. Siamo arrivati a fare il terzo-quarto debito pubblico nel mondo''.

    Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso della sua audizione al Parlamento, di fronte alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera.

    ''Dobbiamo cambiare l'articolo 81 - ha aggiunto il ministro - perché non funziona più''. La modifica volta all'introduzione del vincolo obbligatorio del pareggio di bilancio è "necessaria" e prendere tale decisione ''è un vincolo formale forte'', poiché ''costringe a scelte di maggiore rigore perché non si può più spendere più di quello che prendi''.

    Tremonti osserva che dal voto della Camera sul decreto che poneva il pareggio di bilancio al 2014 ''sono emersi fatti nuovi che hanno modificato il corso delle nostre attività'', a partire dall'''intensificarsi verticale della crisi finanziaria''. ''La data del pareggio di bilancio nel 2014 non l'abbiamo inventata noi, è in tutti i documenti europei e prevedeva un percorso progressivo''.

    "Accorpare le festività sulla domenica tranne quelle religiose che sono oggetto di trattato". Fermi i titoli di Stato, siamo pronti ad aumentare la tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%''.

    "Se posso essere un po' specifico sulle indicazioni che ci vengono da fuori, riguardano tanto il lato della crescita quanto quello del bilancio pubblico", ha spiegato il ministro dando conto sinteticamente dei contenuti della missiva dell'Eurotower: dalla "piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, e di quella dei servizi professionali. Poi, la privatizzazione su larga scala dei servizi locali" nonché il superamento di certe rigidità del mercato del lavoro.

    "Per la materia del lavoro c'è la spinta a una contrattazione a livello aziendale e, quindi, il superamento di un sistema centrale rigido e poi formule, come dire, piuttosto critiche come - ha precisato - licenziamento e dismissione del personale, compensato con meccanismi di assicurazione e di migliore o più felice collocamento sul mercato del lavoro. Compaiono comunque anche le parole 'diritto a licenziare'".
    E qui Tremonti ha precisato che "non è detto che tutto questo sia parte della condivisa attività del governo".

    Sempre in materia di 'ricetta' della Bce essa insiste ''più sul lato della riduzione di spesa che su quello degli incrementi delle entrate e, comunque, i suggerimenti riguardano le pensioni di anzianità e quelle delle donne nel settore privato, e si formula poi l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici".

    "Sicuramente dobbiamo intervenire con maggiore incisività sui costi della politica". Credo che dobbiamo tornare su questa materia con l'impegno che non è solo riferito ai costi della politica, quanto dei politici, quanto prendono ma anche quanti sono. Soprattutto sono le complessità del sistema che, stratificandosi nel corso degli anni, hanno oggettivamente causato un effetto di blocco, di manomorta e di costo eccessivo".

    ''Dobbiamo e possiamo intervenire per rendere più flessibile il mercato lavoro e anche per evitare forme di abuso dei contratti a tempo determinato''. Nel corso dell'audizione al Parlamento, Tremonti dice che ''da quelle parti'', ovvero nell'area dei contratti a tempo determinato, ''oggettivamente si creano effetti di instabilità personale che creano effetti di instabilità anche per l'economia''.

    ''E' ben difficile - ha rimarcato - prima di andare dal capo dello Stato, a mercati aperti, essere più precisi di come sono stato io''.

    ''Non abbiamo intenzione di ridurre gli stipendi pubblici''.

    Fonte: Adnkronos.com | vai alla pagina

    Argomenti: rendite finanziarie, pensioni, lavoro, privatizzazioni, tasse, stipendi, debito pubblico, servizi pubblici, costi della politica, lavoro a tempo determinato, licenziamenti, ministro Economia, BCE-Banca Centrale Europea, Manovra finanziaria, crisi finanziaria, bilancio dello Stato, Costituzione Repubblica Italiana, liberalizzazione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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