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Associazioni e pensioni, due interrogazioni
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(10 novembre 2010) - fonte: www.deliamurer.it - inserita il 10 novembre 2010 da 31
Due interrogazioni al Ministro del Welfare sono state presentate alla Camera dei deputati dal deputato Delia Murer.
Nella prima si richiama l’attenzione sugli annunciati tagli alle associazioni da parte della Giunta regionale del Veneto; nella seconda si fa riferimento alla necessità di accertare presso l’Inps la prassi di chiamare a visite di controllo anche malati irreversibili. Di seguito il testo delle due interrogazioni.Interrogazione a risposta scritta
al Ministro del Welfare
dall’on. Delia Murer
per sapere, premesso che: - da notizie di stampa si apprende che la Giunta regionale del Veneto, attraverso l’assessorato ai Servizi sociali, si appresta a tagliare i contributi che la Regione eroga da molti anni a otto associazioni e organizzazione del sociale;
- tali contributi, ammontanti complessivamente a circa 500mila euro, secondo quanto annunciato dalla Giunta regionale, saranno ridotti sensibilmente quest’anno, e saranno del tutto cancellati dal prossimo anno; - tra le associazioni vittime dei tagli ci sono, oltre all’Associazione dei mutilati e degli invalidi, anche enti di rappresentanza e tutela dei disabili; tra questi il Centro internazionale del Libro parlato di Feltre e l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi,
- l’annuncio è stato accompagnato dall’assessore Remo Sernagiotto con dichiarazioni del tipo: “Non tolgo i soldi ai sordi ma alle loro associazioni, per darli alle famiglie”; - la politica di taglio netto ai finanziamenti per le associazioni ignora del tutto il principio di sussidiarietà cui da tempo i governi, centrale e locali, si ispirano, principio consistente nella diffusione dei servizi sul territorio, il più possibile prossimi ai fruitori, per ripristinare un centralismo assistenziale regionale; inoltre non considera che le associazioni dei disabili hanno nella materia competenze specifiche, che gli uffici regionali non sempre hanno;
- le associazioni ed organizzazioni cui vuole sottrarre le risorse finora erogate dalla Regione, oltre ad essere titolari della rappresentanza e tutela delle loro categorie, sono anche erogatori di servizi per conto ed in supplenza delle amministrazioni pubbliche; il Centro del Libro Parlato di Feltre, per esempio, svolge esclusivamente attività che sarebbero di pertinenza del settore pubblico;
- l’annuncio dei tagli ha determinato l’attivazione di uno stato di agitazione nelle associazioni, con grave pregiudizio del loro lavoro sul sociale e sui territori e gravi ripercussioni sui servizi che esse erogano anche in sostituzione del settore pubblico; - :
dal Ministro in oggetto se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se non ritenga che colpire in maniera così dura le associazioni di categoria contrasti con i principi fondamentali del nostro sistema integrato di Welfare, così come fissati nella normativa nazionale, a partire dalla legge 328/00, e se non ritenga, fermo restando il rispetto delle competenze e delle funzioni, di intervenire, nei modi più opportuni, per consentire alle associazioni di cui in premessa di non essere cancellate dalla rete di interventi sociali del territorio e di continuare, quindi, a svolgere le loro funzioni di rappresentanza e tutela.
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Interrogazione a risposta scritta
al Ministro del Welfare
dall’on. Delia Murer
per sapere, premesso che:
- In data 29 luglio 2010, nella seduta d’Assemblea della Camera dei deputati, nel corso dell’approvazione della legge 122 del 2010 (già Ac 3638) denominata “Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, veniva accolto dal Governo un ordine del giorno a prima firma della sottoscritta;
- Tale ordine del giorno impegnava il Governo a valutare l’opportunità di adottare iniziative nei confronti dell’Inps affinché avesse cura di evitare i controlli su soggetti titolari di pensione che fossero portatori di menomazione di natura irreversibile o di patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante; - Tale richiesta nasceva dall’ovvia constatazione che chi è portatore di menomazione dichiarata irreversibile non può certo regredire dalla sua condizione e quindi la visita di controllo diventa solo un ulteriore, ed inutile, disagio per l’utente e la sua famiglia, oltre che una superflua umiliazione rispetto ad uno stato di salute già verificato e certificato come patologico e non reversibile;
- Un decreto ministeriale del Ministro dell’Economia e delle finanze del 2 agosto 2007, in virtù delle considerazioni sopra esposte, esclude esplicitamente dal piano di verifica coloro che siano affetti da malattie ingravescenti;
- Nonostante l’approvazione di tale ordine del giorno e le disposizioni normative risulta alla scrivente, da notizie che provengono da utenti e da sedi territoriali di associazioni di categoria, che l’Inps stia continuando a chiamare, nell’ambito del suo programma di verifica sulle pensioni, utenti con malattie irreversibili, come, ad esempio, cittadini affetti da sindrome di down;
- Alla scrivente risulta, inoltre, che stia aumentando presso l’Inps il volume di verbali di visita che non sono sottoposti a validazione e vengono, quindi, di fatto sospesi, allungando i tempi di erogazione;
- Dal gennaio di quest’anno, le procedure Inps, come sopra esposto, starebbero escludendo le associazioni di categorie dal loro ruolo nell’ambito delle procedure di verifica ed erogazione delle pensioni;
dal Ministro in oggetto se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se non ritenga necessario intervenire al fine di ottemperare a quanto disposto nell’Ordine del giorno richiamato in premesso e accolto dal Governo, vale a dire impedire che l’Inps sottoponga, nell’ambito del suo programma di verifica, malati considerati irreversibili, a nuova visita di controllo; se non ritenga il Ministro di intervenire per verificare presso l’Inps il corretto svolgimento delle procedure di controllo e di erogazione delle pensioni di invalidità e se non ritenga che vada restituito alle associazioni di categoria il ruolo che gli è proprio di rappresentanza degli interessi dell’utenza nell’ambito delle procedure di erogazione delle pensioni di invalidità.
Fonte: www.deliamurer.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi