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Dichiarazione di Maurizio SACCONI
«Soldi agli sposi con figli»
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(09 novembre 2010) - fonte: Il Manifesto - Eleonora Martini - inserita il 09 novembre 2010 da 31
Nell'Italia reale crescono le separazioni e i divorzi e aumentano le coppie di fatto e i single. Si torna a fare figli ma le forme familiari sono sempre più variegate: etero, omosessuali, monoparentali. La maggioranza delle famiglie è composta al massimo da due componenti. Eppure, malgrado la fotografia scattata in un dossier dell'Istat, e il parere di molti esperti che parlano di procreazione basata sempre più sulla scelta personale e meno su questioni economiche, la Conferenza nazionale della famiglia si è aperta ieri a Milano all'insegna della solita Italia da barzelletta. Malgrado l'assenza di Silvio Berlusconi, non gradito per manifesto «imbarazzo» dal Forum delle associazioni familiari dopo gli ultimi scandali a luci rosse, i toni dell'apertura dei lavori affidati al sottosegretario Carlo Giovanardi e al ministro del Welfare Maurizio Sacconi non hanno tradito le più nere aspettative. Ha cominciato il senatore modenese che, a testa bassa, ha ritirato fuori la storia del «far west della provetta» per difendere oltre ogni limite (e contro ogni sentenza della Corte costituzionale) la legge 40 sulla fecondazione artificiale: «Una delle emergenze della famiglia». E ha continuato il ministro del Family day che ha voluto scavalcare a destra l'assemblea futurista riproponendo un welfare da Ventennio dove «il primato pubblico» spetta alla «famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione».Una dichiarazione che, siccome perfino nell'Italia papalina è riuscita a creare scompiglio e sdegno, è stata subito dopo corretta dallo stesso autore: «Non sono un nazista - aggiusta il tiro Sacconi - le politiche pubbliche si occupano della famiglia naturale basata sul matrimonio e della natalità più in generale, anche di quella fuori dal matrimonio». «Senza nulla togliere al rispetto che meritano tutte le relazioni affettive che però riguardano una dimensione privatistica - continua il ministro cercando di marcare la distanza da certe affermazioni dei finiani - le politiche pubbliche che si realizzano con benefici fiscali sono tarate sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione». Crisi economica? Scarse risorse dello Stato? «Una stronzata», risponde lapidario Sacconi. Le famiglie già usufruiscono di «agevolazioni e detrazioni fiscali», spiega il titola del Welfare che fa l'esempio dei contributi per i non autosufficienti, «pari complessivamente a 18 miliardi di euro». Il problema dunque non è trovare risorse, ma «riallocarle» in modo giusto. Come? «In proporzione - sostiene - alla composizione familiare e in riferimento ai soggetti deboli, con una specifica attenzione alla natalità». Aiuto ai figli della Patria, dunque. Da qualsiasi legame vengano. Tranne che dagli omosessuali. «Un esempio classico è quello della pensione di reversibilità - insiste Sacconi - si dà al sopravvissuto di una relazione omosessuale? Le politiche pubbliche si occupano della famiglia, quindi gli omosessuali non hanno pensione di reversibilità». Ecco perché la provetta, secondo Giovanardi, è il pericolo numero uno, quello che potrebbe farci «irrimediabilmente» perdere «il concetto costituzionale di famiglia».
Fonte: Il Manifesto - Eleonora Martini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi