Ti trovi in Home  » Politici  » Giorgio ORSONI  » «La Legge speciale è un banco di prova per tutti»

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Giorgio ORSONI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

«La Legge speciale è un banco di prova per tutti»

  • (31 ottobre 2010) - fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - Mitia Chiarin - inserita il 13 novembre 2010 da 31

    «La Legge speciale non si costruisce coi colloqui privati ma con la condivisione ampia del territorio».
    Botta e risposta sulla Legge speciale al primo congresso del Pd con il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. «Non possiamo accontentarci di galleggiare», lo avverte Andrea Martella.

    Il sindaco di Venezia ha preso la parola alle 10.30 davanti agli oltre 500 delegati riuniti all'hotel Russott e al nuovo segretario provinciale. «Continueremo a lavorare in grande sintonia», dice a Michele Mognato, a cui vietò l'ingresso nella sua giunta. Poi Orsoni risponde alle critiche sulla Legge speciale. Il sindaco dice di contare «fortemente sul Pd». «Voglio che sia un partito forte a sostegno dell'amministrazione» che punta al rinnovamento. La platea Pd lo applaude quando ricorda «che non è bene prendere i voti e scappare o pensare ad altre formazioni». Sulla Legge Speciale concorda sulla necessità di un'ampia condivisione: «E' un banco di prova per tutti. La bozza del ministro è un segno di attenzione ma non è la soluzione perché risulta manchevole, senza la contribuzione diretta dello Stato. Contare solo sulle risorse del territorio equivale a dire che Venezia deve arrangiarsi».

    Ma è evidente che tra Pd e sindaco di Venezia qualche problema c'è. E il caso del voto contrario alla nomina del vicedirettore generale, con le conseguenti dimissioni di Luigi Bassetto, lo testimonia. «Ci può essere stata della disattenzione» spiega il sindaco, lasciando il congresso. Mognato nella sua replica non insiste nella polemica, si concentra nell'analisi del difficile lavoro da fare «per portare il Pd a vincere la Provincia nel 2014».

    A polemizzare con Orsoni ci pensa l'onorevole Andrea Martella

    Interviene anche il vicesindaco Sandro Simionato: «il sindaco si è fatto carico delle osservazioni sulla Legge Speciale e bisogna puntare assieme ad un lavoro di rifondazione della città». Il Pd, insiste, «ha il diritto e dovere di essere forte nell'azione di governo» e si augura che «ora il gruppo consiliare esca rafforzato».

    Decine gli interventi al primo congresso provinciale del Pd. Tanti gli inviti ad uscire «dai personalismi e dalle cordate», a recuperare l'elettorale perduto dopo il successo delle primarie di Veltroni, come ricorda Antonino Stinà. Claudio Borghello, prossimo segretario comunale (sarà eletto il 20 novembre) chiede un partito «che sappia anche essere plurale con tante differenze da coltivare». Il sindaco di Marcon Pierantonio Tomasi, chiede di far contare la voce degli amministratori.

    Mognato ascolta, promette maggiore trasparenza e confronto e apre la porta della Direzione provinciale ai 13 sindaci veneziani del Pd. «Dobbiamo essere cantiere delle decisioni», dice il nuovo segretario che chiede al partito ad aprirsi al territorio, ai comitati, al mondo del lavoro e dell'impresa, a «dar fiducia ai giovani».

    Prossimi impegni, le conferenze provinciali sul lavoro e sulle infrastrutture, per rispondere «all'immobilismo di Lega Nord e Pdl a Ca' Corner».

    Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - Mitia Chiarin | vai alla pagina

    Argomenti: nord est, legge speciale per Venezia, congresso pd, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato