Ti trovi in Home  » Politici  » Guido Bertolaso  » Non merito la berlina, forse qualcosa è sfuggito

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Guido Bertolaso

Alla data della dichiarazione:  Sottosegretario  Presidenza del Consiglio delega Protezione Civile


 

Non merito la berlina, forse qualcosa è sfuggito

  • (12 febbraio 2010) - fonte: il velino.it - inserita il 13 febbraio 2010 da 100

    La polvere sollevata dal ciclone mediatico che ha investito il capo della Protezione civile Guido Bertolaso comincia a posarsi lasciando intravedere nuovi risvolti della vicenda. E qualcosa potrebbe essere “sfuggito”. “In dieci mesi abbiamo dovuto fare lavori per cui ci sarebbero voluti dieci anni. Forse ho sbagliato a fidarmi di certe persone”, spiega il sottosegretario sul quale più di qualcuno ha già puntato l’indice accusatorio “giustizialista”, in un'intervista a Skytg24. La tentazione di farsi da parte, perchè sarebbe venuta meno la "serenità necessaria", in Bertolaso è forte. Se – come spiega a La Stampa un suo collaboratore – vuole andare via, riposarsi “perché queste polemiche politiche lo fanno vomitare”, il premier però non ci sta e lo vuole invece “inchiodato” al suo posto: “Bertolaso non si tocca, i magistrati si vergognino”, grida da Bruxelles. E se il procuratore fiorentino Giuseppe Quattrocchi replica “non rispondo a nessuno, io faccio il mio lavoro”, è lo stesso capo della Protezione Civile a mettere i puntini sulle “i” non vedendo l’ora di chiarire con la procura questo “grandissimo equivoco”: “Ho tutti gli elementi per dimostrare la mia correttezza; purtroppo temo che i tempi si allungheranno molto e questo mi impedirà di chiarire e di tornare con la serenità che mi serve al lavoro che stavo facendo”. Poi il “mea culpa”: “Forse mi sono fidato troppo di qualcuno, al G8 qualcosa può essere sfuggito”.

    Ma per quanto riguarda le intercettazioni che lo vedrebbero coinvolto in orge, festini e comportamenti a favore di alcune imprese “francamente – precisa Bertolaso – mi sembra umiliante”. Alla Maddalena “abbiamo dovuto correre, quindi non sono stato in grado di controllare tutto al meglio giorno per giorno... Se qualcosa ho mancato me ne faccio una colpa e un rammarico, ma non per questo devo essere messo alla berlina”. Ma è anche vero che per ora le accuse rimangono solo ipotesi: non esistono infatti riscontri certi, diretti o indiretti del passaggio di denaro fra l’imprenditore Diego Anemone e Guido Bertolaso, si legge sul Giornale. E non si è neppure trovata traccia di un solo euro dei 50 mila di cui Anemone, per conto suo, parla al telefono con un amico sacerdote. Così come non finisce nelle tasche di Bertolaso nemmeno un centesimo – scrive ancora il quotidiano diretto da Vittorio Feltri – dei diecimila euro che alla fine Anemone riesce a recuperare. Anzi, non vi è neppure la certezza che i due si siano incontrati quel giorno. Ma certo suona comunque strano che possano bastare diecimila euro come contropartita per l’aggiudicazione di appalti milionari. Tanto da spingere il sottosegretario a ironizzare: “pensare che si possa imbonire o addirittura comprare con diecimila euro uno come me, che ha gestito lavori per centinaia di milioni di euro è perfino umiliante”.

    Fonte: il velino.it | vai alla pagina

    Argomenti: G8, appalti pubblici, protezione civile, terremoto, curruzione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato