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Dichiarazione di Mara RUMIZ
66/a Mostra del Cinema e no global a Venezia. «Non c’è stata adeguata mediazione nel gestire il dissenso al Lido».
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(05 settembre 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia - inserita il 05 settembre 2009 da 31
Il procuratore capo Vittorio Borraccetti: «Niente di grave»Tra le righe, ma nemmeno tanto, è sembrata una stoccata alla Questura. Partita da Ca’ Farsetti. Ma non dal sindaco, nè dal vicesindaco, quanto da Mara Rumiz, assessore ai lavori pubblici.
Dopo le dichiarazioni di un altro assessore, Luana Zanella (alla cultura) che aveva preso le parti dei no global dopo gli scontri di mercoledì al Lido, altre dichiarazioni che, pur con toni soft, tendono a delimitare i confini delle responsabilità.«Quanto accaduto mercoledì al Lido, all’apertura della Mostra del cinema - afferma Mara Rumiz - rappresenta un vulnus nella tradizione ed esperienza di questa città. In tutti questi anni si sono sempre sapute gestire situazioni anche di aspro conflitto assicurando che non si travalicassero i limiti, nella tutela delle Istituzioni e dei cittadini».
«Attraverso azioni di mediazione, svolte spesso dall’amministrazione comunale in costante collegamento con la Prefettura e la Questura - aggiunge - si sono affrontate e risolte situazioni difficili: dalle proteste no global alle manifestazioni di Forza Nuova e della Lega. Temo che questa volta non si sia saputo mettere in campo quella capacità di mediazione che avrebbe consentito l’espressione del dissenso evitando, ovviamente, qualsiasi rischio per la Mostra del cinema».
Come dire: non tutti i tentativi per scongiurare gli scontri sono stati messi in atto.Dalla Questura nessuna replica diretta alle dichiarazioni dell’assessore Rumiz. Già giovedì mattina, infatti, il questore Fulvio Della Rocca aveva chiaramente fatto capire che su questa storia non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione e che la vicenda, dal suo punto di vista, era chiusa.
In Questura, comunque, tornano a ribadire che gli interventi messi in campo al Lido hanno sempre evitato qualsiasi pericolo per lo svolgimento delle attività della Mostra del cinema.
Sul fronte delle indagini va detto che in queste ore sta proseguendo il lavoro degli investigatori della Digos che sono intenzionati a denunciare, a seconda delle varie responsabilità, i giovani che hanno partecipato allo scontro, in particolare sono previste le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale in seguito al ferimento di un agente in servizio.
Posizione sostanzialmente analoga anche dalla Prefettura, citata dalla stessa Rumiz. A Ca’Corner, infatti, ribadiscono che tutte le varie misure di sicurezza e di ordine pubblico che riguardano la Mostra del cinema di Venezia erano stata preventivamente analizzate nel corso di un’apposita riunione che si era svolta in Prefettura. Esattamente come avviene ogni anno quando vengono decisi nel dettaglio i servizi che poi vengono concretamente realizzati dagli agenti.Il procuratore capo Vittorio Borraccetti tende a smorzare i toni: «Non mi sembra che siano avvenute cose particolarmente gravi - ha dichiarato ieri - Sono in attesa della relazione della Digos».
Il senatore Felice Casson (Pd) ha infine presentato un'interrogazione con la quale chiede al Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, se sia a conoscenza degli incidenti avvenuti due giorni fa in occasione dell'inaugurazione della 66/a Mostra del Cinema di Venezia.
Il parlamentare, condannando ogni forma di violenza e rilevando che sono stati coinvolti un gruppo di giovani precari dello spettacolo, di studenti dell'Onda Anomala, di attivisti e organizzatori del 'Global Beach' da una parte e le forze dell'ordine dall'altra, vuol sapere «se quanto avvenuto corrisponda ad un cambiamento delle disposizioni e direttive delle forze dell'ordine».
Questo «dal momento che per la prima volta dall'edizione del 1968 si assiste a cariche della polizia in occasione di un evento culturale di grande spessore qual è la Mostra del Cinema di Venezia, che negli ultimi anni è stato invece uno spazio di libero confronto pubblico, aperto anche all'espressione del dissenso».
Casson infine vuol sapere «come il Ministro intenda garantire una gestione dell'ordine pubblico, nei prossimi giorni al Lido e, per il futuro, nella Città di Venezia in occasione di grandi eventi culturali (e non solo), tale da salvaguardare il diritto alla libera espressione del proprio pensiero, sancito dalla Costituzione».
Fonte: Il Gazzettino - Venezia | vai alla pagina » Segnala errori / abusi