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Dichiarazione di Laura PUPPATO

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Montebelluna (TV) (Partito: Ulivo) 


 

«Patti col Pdl? Costa e Fassino hanno troppa fretta» - INTERVISTA

  • (22 agosto 2009) - fonte: Il Gazzettino - Alda Vanzan - inserita il 22 agosto 2009 da 31

    «Non chiudo la porta. Ma proporli adesso è prematuro, si rischia di finire sedotti e abbandonati»

    Laura Puppato, lei che è "gradita" al governatore del Veneto, dice sì a un’alleanza Pd-Pdl?

    «Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, neanche a Galan. Solo che la proposta lanciata da Paolo Costa - "salvare il soldato Galan, che lo voglia o no" - così come la riflessione di Piero Fassino sulle alleanze innovative in Veneto e nel nord, hanno entrambe un errore non solo di sostanza, ma soprattutto temporale. In una parola: è prematuro».

    Lei è sindaco di Montebelluna, con il centrosinistra governa in un’area dove la Lega è quasi al 30% e le amministrazioni sono quasi tutte in mano al centrodestra. Di lei Galan ha detto che è la parte del Pd «che stimo e con cui si può dialogare». Secondo lei perché?

    «Ho conosciuto Galan in questi sette anni di sindaco, all’inizio è stato un rapporto turbolento. Sono stata eletta, non solo, ma anche, per dare una soluzione alla vicenda di un inceneritore su cui la Regione aveva dato parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale.
    Io e Galan ci siamo trovati su opposte sponde. E ho avuto il mio bel daffare per portare il segno negativo al progetto. Che non è stato più realizzato. Penso che Galan, come spesso accade, abbia maturato la convinzione che non basti essere di centrosinistra o ambientalista per avere, dal suo punto di vista, poco valore. A volte i nemici sono più frequentemente in casa, specie quando i sodalizi manifestano crepe, che non all’esterno dove puoi trovare persone più corrette».

    Crepe in casa di Galan. Cioè le tensioni tra Pdl e Lega?

    «La Lega al suo interno ha due anime: una più istituzionale - penso ad esempio al vicegovernatore Manzato - e una più caustica, che manda messaggi faziosi e a cui si deve qualche "prova tecnica di regime" che francamente non ci piace».

    Con queste "crepe" è possibile un laboratorio veneto? Un’alleanza con Galan?

    «Già Galan, quando parlava di "Forza Veneto", credo non escludesse un laboratorio politico. Io non dico no a priori. Però, la proposta di Costa, in questo momento io non l’avrei fatta: la trovo poco avveduta, anche se Costa ha indubbiamente più esperienza di me».

    Perché non avveduta?

    «Si rischia di fare come chi si vuole maritare a tutti i costi, e poi si finisce come in letteratura: sedotti e abbandonati. E il rischio è reale».

    Fassino chiede: il Pd vuole vincere o stare all’opposizione?

    «È chiaro che non dobbiamo considerarci minoranza assoluta, come se fosse stabilito da Dio. Non solo Toscana ed Emilia, anche realtà come Venezia, Padova, la stessa Montebelluna dimostrano che non abbiamo dovuto nasconderci o farci assoggettare per governare. Ma prima di pensare a nuove alleanze dobbiamo presentarci con proposte chiare. E trovare unità al nostro interno».

    Quindi Galan ha ragione quando dice che non sa con quale Pd parlare?

    «Quando cita Zanonato, Cacciari, Puppato, effettivamente Galan cita tre figure del Pd che sono indiscutibilmente diverse per storia e cultura, ma credo tutte e tre capaci di fare il proprio lavoro.
    Ma c’è bisogno di tutte queste figure e non di una parte sola per un lavoro di crescita politica e di buona amministrazione, capace anche di governare questa regione. Certo, per il Pd è prioritario programmare una corsa alle Regionali del 2010 con una immagine unitaria. Oggi c’è troppa frammentazione, troppi "galli nel pollaio", troppe voci distorte».

    Ad esempio?

    «Penso alla proposta che ha fatto Costa. Paolo Costa ha avuto ruoli importantissimi nel centrosinistra, non è l’ultimo dei mohicani: ma la proposta che ha fatto non è compresa dalla base, ha sollevato tante voci critiche. Non dimentichiamo che in questo momento al Pd manca una guida, siamo in piena fase congressuale, non c’è una voce unica oggi. Sì, Galan dice una cosa vera quando chiede: chi è il Pd? quello di Zanonato o di Cacciari o di Puppato?».

    Quindi "salva" o no il soldato Galan?

    «In questo momento stiamo parlando di una cosa senza costrutto mentre invece bisognerebbe partire da una base programmatica. Dico che adesso è prematuro».

    Prematuro rispetto al congresso del Pd?

    «Prematuro anche sul fronte del Pdl. Bisogna vedere fino a che punto Galan ha autonomia rispetto al Pdl nazionale e al suo "padre padrone" Berlusconi e, ancora, quanta voglia ha di fare scelte coraggiose accogliendo tesi che non gli sono proprie.
    Per intenderci: io, sul nucleare, non la penso come Galan.
    Io non so quanto questa scaramuccia estiva tra Lega e Pdl abbia il valore di una separazione e se un domani possa sfociare in un divorzio. So però qual è il mio approccio: mi piace la chiarezza, nella chiarezza si possono fare scelte coraggiose. Ma nella certezza, non nell’equivoco. Questa condizione di chiarezza oggi non c’è: non ce l’abbiamo noi del Pd alle prese con il congresso, non ce l’ha Galan né il Pdl veneto».

    Fonte: Il Gazzettino - Alda Vanzan | vai alla pagina

    Argomenti: partito unico, alleanze, pdl, pd, veneto, regione veneto, congresso pd, lega, galan, elezioni regionali 2010 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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