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Dichiarazione di Marco PANNELLA
«Noi da soli e senza il Pd per non subire umiliazioni» - INTERVISTA
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(02 giugno 2009) - fonte: La Stampa - Marco Castelnuovo - inserita il 02 giugno 2009 da 31
Riuscire a raggiungere il 4%, per la lista Bonino-Pannella, è un’impresa disperata. Non era più semplice fare una trattativa con il Pd come alle politiche?
(Loredana)
«Se è per quello, potevamo fare anche il mercato delle vacche allora! Alle politiche dello scorso anno abbiamo accettato umiliazioni, ora non più, nel modo più assoluto. Posso assicurare che, 4 per cento o no, continueremo per la nostra strada. Siamo decisi a voler chiudere questo sessantennio e ad aprire una stagione di democrazia liberale».È possibile che in questo Paese occorra rischiare la vita per far conoscere il proprio simbolo e le proprie idee?
(Manuel)
«Intanto annuncio che da ieri ho ripreso a mangiare e ho già ripreso sei chili. E comunque no, non ha senso rischiare la morte. Ma noi vogliamo correggere in tutti i modi la stortura per la quale il cittadino non viene informato a sufficienza. Dobbiamo per questo ringraziare il presidente Napolitano perché ha deciso in questa occasione di non restare arbitro com’è tradizione, ma di farsi garante, spendendosi per mandarmi in tv».Non ho condiviso la sua scelta di privilegiare il governo precedente. Mi stupisce vederla a fianco di Di Pietro, Travaglio e Santoro
(Carlo Carli da Sanremo)
«Noi facemmo con la Rosa nel Pugno una operazione in cui dicevamo: “Al governo c’è uno capace davvero ma davvero di tutto. Dall’altro ci sono dei buoni a nulla. Riteniamo salutare cercare di portare al governo i buoni a nulla”. Berlusconi prese più voti dell’Unione, ma il nostro apporto fu decisivo. Purtroppo l’Unione è riuscita a dissipare la vittoria».Sono stato suo elettore quando propose il caso Tortora contro l'ignominia dei magistrati. Ora è peggio ma le sue campagne di allora non sembrano interessarla più.
(Gioba)
«Non è vero che non me ne occupo. È vero che non lo sapete. In dieci anni Bertinotti - prima di diventare presidente della Camera - è andato 71 volte a “Porta a Porta”, cinque il sottoscritto, tre delle quali per obbligo del garante. Non ero mai andato a Anno Zero, mai a Ballarò. C’è ignoranza provocata e voluta da parte della partitocrazia. È da trent’anni la partitocrazia costituisce sul piano tecnico una associazione per delinquere impedendoci di arrivare al popolo».Cosa ne pensa della battaglia che fanno i grandi partiti attorno al voto utile?
(Marco)
«Sono poveri cretini. Noi siamo all’opposizione della maggioranza e dell’opposizione. Ma non perché siano tutti uguali, quanto perché è evidente che siano soci. Non deve passare l’idea che “contro Berlusca si vota democratico e contro i democratici si vota Berlusca”, perché alla fine i grandi partiti fanno le cose insieme. Sa perché ci auguriamo di raggiungere il 4%?
Prenda il nostro presidente del Consiglio.
Se ha divorziato è grazie a noi, se ha potuto risolvere problemi dolorosi anche mediante all’aborto, è grazie a noi. Questo piccolo partito ha determinato il vissuto del popolo da quattro generazioni. Oggi ci sono almeno 5 o 6 milioni di persone che vivono in Italia che sono figli del divorzio. E allora? Chi si occupa di famiglie? Noi o gli altri?Da troppi anni il referendum non raggiunge il quorum. La gente è stanca di votare per cose di cui non capisce i quesiti e che non servono a nulla. Non è un istituto che va cambiato?
(Vito A.)
«Tutti dicono che la gente sia stanca di votare, ma non è vero. La gente è stanca perché il 90% ha detto sì all’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, e dopo tre mesi i partiti hanno quintuplicato il finanziamento stesso. La gente è stanca di andare a riformare la giustizia a colpi di referendum e poi il Parlamento fa finta di nulla. La gente si è stancata di essere presa in giro».
Fonte: La Stampa - Marco Castelnuovo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi