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Dichiarazione di Dario FRANCESCHINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Per uscire dalla crisi il Governo rinunci ai tagli sulla scuola

  • (01 aprile 2009) - fonte: RaiNews24 - inserita il 01 aprile 2009 da 862

    Il futuro dell'Italia passa dalla scuola, anche e soprattutto in tempi di crisi. Dario Franceschini, segretario Pd, conclude l'incontro del Partito democratico con esponenti del mondo della scuola e chiede al governo "che ci dica tre sì o tre no". "Noi chiediamo il blocco del licenziamento dei 132.000 precari, il ripristino del tempo pieno e la ristrutturazione delle scuole che cadono a pezzi".

    "Il governo - ha detto Franceschini - rinunci ad un'operazione sbagliata che con una scelta contabile e non politica taglia 8 miliardi e mezzo alla scuola". Questo, invece, per Franceschini, sarebbe il momento di "investire sul capitale umano e sull'educazione per uscire dalla crisi".

    Franceschini ha presentato e firmato, insieme a Beppe Fioroni responsabile scuola del partito, una petizione popolare che verrà presentata in Parlamento. Nella petizione si chiede appunto di rispettare le richieste di tempo pieno e prolungato delle famiglie, di bloccare il taglio di 8,5 miliardi alla scuola, di bloccare l'espulsione dei 132.000 precari, di attuare un piano straordinario per la messa a norma degli edifici scolastici, di evitare la chiusura delle piccole scuole di montagna e delle isole.

    "Il Governo rinunci a un'operazione sbagliata e senza senso - aggiunge Franceschini - se lo faranno, noi siamo pronti a ragionare in positivo in Parlamento. Se andranno avanti si troveranno di fronte un muro dall'opposizione e troveranno anche una grande mobilitazione civile davanti alle scuole".

    I tagli dettati da Tremonti
    Per il segretario Pd la scelta è stata fatta in modo esclusivamente contabile, "compiuta dal ministro dell'Economia e tacitamente subita dal ministro Gelmini. Invece la scuola non è un comparto qualsiasi della pubblica amministrazione. E' inutile negare l'evidenza e dire che i tagli non ci sono". "Ha senso - ha domandato Franceschini - che mentre si parla di un piano per l'edilizia delle case per rilanciare l'economia, il governo non permetta di allentare il Patto di stabilita' interno? Comuni e Province hanno i soldi in cassa e li potrebbero spendere per lavori di messa in sicurezza delle scuole".

    Investire nel futuro
    Anche a livello internazionale, ha sostenuto il segretario Pd, i governi progressisti sostengono che per uscire dalla crisi "la priorità è l'educazione. E la pensano cosi' anche i governi conservatori. Per l'Italia si tratta ancora più che per gli altri Paesi un investimento sul futuro perche' il nostro Paese ha come grande risorsa il capitale umano, i cervelli, e su quello deve puntare gli investimenti per uscire dalla crisi". Duro Beppe Fioroni: il Governo sta facendo una politica "per rendere la scuola più povera, più debole, più ingiusta, una politica che punta a devastare il sistema pubblico e a farlo morire di asfissia". "Si avranno scuole di serie A e scuole di serie B e la classe dirigente non sarà selezionata per merito ma per censo".

    Fonte: RaiNews24 | vai alla pagina

    Argomenti: scuola, tagli, ricchi e poveri, precari, educazione, edilizia scolastica, crisi, tagli pubblica istruzione, patto di stabilità | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 05 aprile 2009 da 4449
    Non si può tagliare sull'istruzione che già in Italia non è buona ma bisogna migliorarla per poter migliorare anche gli altri settori.

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