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Dichiarazione di Paolo DE PAOLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Feltre (BL) (Lista di elezione: Ulivo) 


 

Paolo De Paoli, Luciano Bona e Paolo Perenzin bocciano lo strumento urbanistico Si discute il piano paesaggistico. Opposizione pronta alla battaglia

  • (19 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino Ed. Belluno - inserita il 19 febbraio 2008 da 31
    Feltre - A scaldare il consiglio comunale, questa sera, prima della questione università, ci penserà sicuramente il Piano paesaggistico. A fine gennaio il sindaco inviò una lettera ai capigruppo invitandoli a trasmettere entro 10 giorni le osservazioni relative al piano da inviare alla Direzione Urbanistica della Regione. Osservazioni che l'Amministrazione, sentito il Forum, ha già elaborato trasmettendole in copia ai consiglieri nella lettera del sindaco. In essa si osservano solo due punti: che "le linee guida del Piano paesaggistico non possono diventare norme cogenti, ma debbono rimanere indicazioni di buone pratiche e si chiede conseguente specificazione". Il secondo punto riguarda il procedimento di "formazione e approvazione del Piano degli Interventi di adeguamento al Piano paesaggistico o di una specifica variante" per cui nel piano si prevede la partecipazione delle competenti Sovrintendenze e della Regione che deve essere garantita dal Comune nella fase di approvazione. Un iter che l'Amministrazione ritiene non conforme a quanto previsto dalla Legge regionale che, per i Piani di intervento, prevede "l'adozione e approvazione da parte del Consiglio". Ma la minoranza è pronta a dare battaglia contro queste osservazioni che ha già annunciato non voler sottoscrivere perché potrebbero rivelarsi un autentico "autogol". In un documento congiunto i componenti l'opposizione Paolo De Paoli, Luciano Bona e Paolo Perenzin sottolineano che queste osservazioni potrebbero rivelarsi controproducenti ai fini della rimozione del vincolo. La minoranza spiega che il Piano è frutto di una "continua collaborazione tra Comune, Regione e Ministero" e che le norme del Piano di fatto chiuderebbero l'era del vincolo. «Che il Piano paesaggistico debba rimanere - spiegano i portavoce della minoranza - un'indicazione di buone pratiche come vorrebbe il sindaco, non dice nulla, risulta solo una non scelta, per lo più dannosa perché potrebbe ingenerare dubbi interpretativi. Chiedere che l'approvazione dei Piani di intervento sia appannaggio del solo consiglio comunale significa chiedere l'abbandono dell'obiettivo iniziale e principale del Piano paesaggistico: l'eliminazione del vincolo che continuerebbe a gravare sulla città. Si tratterebbe anche di tornare ad una pratica di esclusione dal dialogo con le Sovrintendenze, atteggiamento che è all'origine del vincolo». «Ancora una volta non tanto un'affermazione matura di autogoverno, ma una richiesta di avere mani libere per governare da soli a propria immagine e secondo gli interessi giudicati politicamente più redditizi».
    Fonte: Il Gazzettino Ed. Belluno | vai alla pagina
    Argomenti: ambiente, piano regolatore, territorio, comuni montani | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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