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Dichiarazione di Carmine Doronzo
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: Federazione della Sinistra)
Riflessioni sulla situazione politica barlettana
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(16 luglio 2011) - fonte: http://www.carminedoronzo.it - inserita il 02 agosto 2011 da 17613
"Che stanno combinando?" E' questa la domanda che mi sento ripetere decine di volte da cittadini smarriti ed inquieti mentre cammino in questi giorni per le strade della città. La mia risposta, il più delle volte, è meno lapidaria e più complessa; ne riporto per iscritto alcuni contenuti. Il 3 marzo scorso ho sottoscritto l'appello di Dambra, Pannarale e Sciannamea per una sinistra autorevole ed UNITA nella città di Barletta. Il dibattito che ne è seguito ha interessato molti cittadini, associazioni, movimenti e ha posto alcuni punti fermi in una riflessione che ancora ci riguarda: Barletta è stata governata per 5 anni con la totale assenza di forze radicali, di sinistra e ambientaliste, con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Si sente forte la necessità di mettere in rete esperienze di lotta e di buon governo (si pensi ai "comuni virtuosi", alla campagna "stop al consumo del territorio", a "rifiuti zero" ecc ecc.)che possano ricoprire una funzione di controllo e di proposta sul territorio al fine di costituirsi come riferimento per la difesa dei beni comuni, ma anche come polo di idee e progetti volti all'individuazione di risorse utili al miglioramento delle condizioni di vita dei nostri concittadini, a partire dalle prospettive sociali ed economiche per le nuove generazioni. In seguito alle prese di posizione di alcuni dei partiti coinvolti in questo dibattito, ho deciso, in sintonia con un folto gruppo di persone tra cui gli stessi sottoscrittori di quell'appello, di accettare la proposta della Federazione della Sinistra di condividere la propria lista con una rappresentanza "civica e di sinistra" che si ritiene "indipendente" dall'attuale sistema partitico. Così è nata Sinistra per Barletta – Federazione della Sinistra, con un forte apporto del mondo giovanile e studentesco, e di quello sindacale. I presupposti del mio impegno, con l'ausilio e il sostegno di un gruppo di giovani e meno giovani con competenze elevatissime, erano evidentemente dei migliori, e lo straordinario risultato elettorale ottenuto ne è stato una naturale conseguenza. In una città fortemente colpita dal voto di scambio forse qualcosa ha iniziato a muoversi: la presenza di un voto d'opinione forte e non più ridotto a ristrettissime nicchie ideologiche. Finalmente i temi a noi cari potevano essere affrontati e dibattuti non più solo attraverso le nostre "controparti sociali", ma anche dall'interno del Consiglio comunale. Purtroppo però l'entusiasmo iniziale ha ben presto impattato con le regole della realpolitik cittadina in cui a contare non sono né gli ideali né il bene comune, ma l'ammassarsi orgiastico di interessi di bottega più o meno grandi. Nei giorni successivi al voto si sono registrate delle enormi difficoltà nella nomina della giunta a causa di "schegge impazzite" che, forti del loro risultato elettorale, disconoscevano il ruolo dei partiti che li hanno eletti. Ma la grande responsabilità è anche di quei partiti che in periodo pre-elettorale hanno aperto le proprie liste a candidature di ogni tipo senza condividere progetti politici o patti programmatici, al sol fine di "pompare" il risultato elettorale con l'elevato rischio che gli ospiti scomodi, una volta eletti e alla ricerca di un piatto caldo, si sarebbero diretti verso altre mete. Tuttavia dopo lunghe trattative il sindaco Maffei si è assunto la responsabilità di nominare una giunta "atipica" con i primi dei non eletti delle liste di maggiornanza; un metodo ambiguo che non ha premiato liste, come la nostra, che avevano presentato, per tempo e con i criteri richiesti, il nome del possibile assessore. Allo stesso tempo è emerso il vero grande problema che ha bloccato per settimane l'avvio del lavoro di questa nuova amministrazione: la nomina del Presidente del Consiglio Comunale. La città, gli elettori e la coalizione tutta hanno appreso un dato incontrovertibile e cioè che il partito maggiore della città, il Partito Democratico, non è in realtà un partito, bensì due, tre, quattro partiti, a seconda degli interessi e degli accordi tra gruppi e consiglieri. L'incapacità del Consiglio, del Sindaco e della Giunta di avviare il proprio mandato con serenità, coincide con l'incapacità del PD barlettano di fare sintesi e di indicare un candidato alla Presidenza del Consiglio Comunale che sia espressione di tutto il partito e, quindi, sostenuto da tutta la coalizione. La lotta intestina tra il cosiddetto gruppo Mennea e il cosiddetto gruppo Caracciolo rischia di contagiare letalmente la maggioranza e l'opposizione in Consiglio. Come ho già avuto modo di ribadire più volte, la mia posizione, che condivido con il consigliere Sciusco e con il resto della lista, in qualità di capogruppo, è di totale estraneità e non interferenza nei confronti delle dinamiche interne del PD. A tal proposito abbiamo più volte espresso la nostra volontà di sostenere un nome, qualunque esso sia, purché fosse indicato, come da accordi, da tutto il Partito Democratico. Se invece, in seguito al ritiro delle dimissioni del sindaco Maffei, il Pd riporterà alla luce la propria incapacità di esprimere una posizione condivisa, sarà necessaria una discussione interna alla coalizione affinché si prenda atto della loro inaffidabilità politica di fronte alla coalizione e a tutta la cittadinanza. A quel punto l'unica via d'uscita, che sosterremmo con forza, sarebbe l'individuazione del presidente del CC al di fuori del PD! Non condivido l'idea sostenuta da alcuni commentatori secondo cui la caduta dell'Amministrazione Maffei sarebbe la soluzione a tutti i mali della città: un rapido ritorno alle urne cambierebbe poco o nulla dell'attuale panorama politico, con l'eccezione che si resusciterebbe il centrodestra cittadino dalla tomba in cui giace a causa della sua totale incapacità di esprimere un'idea alternativa di città. Sono convinto che una chiamata prematura al voto cristallizzerebbe la situazione attuale e penalizzerebbe tutte quelle forze e quei giovani consiglieri che sventolano ideali di cambiamento. Il panorama politico nazionale, ma anche cittadino, ci parla di lotte per i beni comuni, di vittorie referendarie, di grande partecipazione dal basso dei cittadini. Mi chiedo come possa un giovane consigliere, alla prima esperienza amministrativa, richiedere nuovamente la fiducia dei cittadini qualora la propria mission all'interno del Consiglio si fosse consumata esclusivamente con una battaglia non politica ma personalistica. Io non ci sto, e non accetterò mai di tornare a casa senza aver sostenuto le giuste battaglie per le quali sono stato votato. Il mandato politico del consiglio e della giunta sono individuabili nel programma elettorale del centrosinistra: è su quei temi che i consiglieri dovranno distinguersi e lavorare nei prossimi anni, non sull'accaparramento delle poltrone! Dovremo avere la forza ed il coraggio di affrontare seriamente i temi ambientali, avviando in tutta la città la raccolta differenziata "porta a porta" e pensando ad un piano energetico locale che contrasti l'incenerimento dei rifiuti; di ripensare lo sviluppo della città ponendo un freno al consumo del territorio con le cementificazioni selvagge e dando risposte agli scandali edilizi anche proponendo la costituzione del Comune come parte civile nei processi che coinvolgono alcuni imprenditori edili barlettani; di rivoluzionare la mobilità cittadina, limitando il traffico veicolare e incentivando l'utilizzo di mezzi puliti; di offrire ai giovani nuove opportunità economiche, formative ed occupazionali a partire dalla possibilità di ottenere un reddito di cittadinanza; di coniugare innovazione, risparmio e trasparenza per la pubblica amministrazione attraverso l'adozione dell'open source in tutti gli uffici pubblici; di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini(singoli e associati) in ogni sua forma, soprattutto nei momenti in cui la politica dovrà affrontare scelte importanti per il futuro della città. Questi e molti altri temi caratterizzeranno il nostro impegno, certi come siamo di rappresentare una fetta importante dell'elettorato che non si riconosce nel Partito Democratico, né a livello nazionale né a livello locale, e certissimi che la nostra azione radicale, programmatica, partecipativa non farà sconti a nessuno dei politici che opereranno per interessi personali. Siamo estranei alle fazioni interne al PD, ma non ci limitiamo a dire questo: siamo interessati a far coincidere il nostro impegno con la crescita di una sinistra cittadina forte, unita e capace di far valere la propria voce sia dentro che fuori il "palazzo". I nostri "capi-bastone" non sono consiglieri regionali, deputati o dirigenti nazionali, sono i cittadini che ci hanno sostenuto e che partecipano attivamente ad ogni nostra scelta amministrativa. Eppure ci sono coloro che hanno cercato e stanno cercando in questi giorni di associarci a questi o a quegli artefici dello stallo politico, un po' strumentalmente, un po' perché incapaci di intendere la politica al di fuori dai vecchi schemi partitici di cui sono essi stessi vittime. A loro rispondo che hanno miseramente fallito perché hanno sottovalutato l'indipendenza e la forza aggregante della sinistra quando è supportata dalla società civile, per questo gli dico "NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI". Buon lavoro e buona lotta a tutti gli onesti che vogliono davvero cambiare la città, il nostro è un progetto collettivo e voi sarete sempre i benvenuti.
Fonte: http://www.carminedoronzo.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi