-
» Tagli agli Enti locali, un documento per i Parlamentari bolognesi
Beatrice DRAGHETTI in data 29 ottobre 2010
-
» Comune di Sellero - Legno Energia: Urgono chiarimenti
Severino DAMIOLINI in data 26 ottobre 2010
-
» I tagli del Governo ai comuni, sono tagli ai servizi ai cittadini
Marzia CATTINI in data 19 ottobre 2010
-
» Sellero: Seduta di consiglio comunale a rischio annullabilità
Severino DAMIOLINI in data 18 ottobre 2010
-
» Comune di Sellero - TSN S.p.a.: Servizio pubblico o interesse privato?
Severino DAMIOLINI in data 15 ottobre 2010
-
» TSN S.p.a.: “Cambiare tutto perché nulla cambi.”
Severino DAMIOLINI in data 12 ottobre 2010
-
» Approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per gli anni 2010/2012
Severino DAMIOLINI in data 11 ottobre 2010
-
» Scioglimento segreteria convenzionata Comuni Sellero e Losine
Severino DAMIOLINI in data 11 ottobre 2010
-
» Riconoscimento del debito fuori Bilancio per il risarcimento "Ex-Fucinati"
Severino DAMIOLINI in data 11 ottobre 2010
-
» Sellero: Consiglio Comunale Convocato d'urgenza
Severino DAMIOLINI in data 09 ottobre 2010
-
» Comune Unico della Valsaviore: Ipotesi sempre più concreta
Severino DAMIOLINI in data 27 settembre 2010
-
» TSN S.p.a.: Tre amministratori si dimettono - il Comune di Sellero estromesso anche dal CdA.
Severino DAMIOLINI in data 27 settembre 2010
Dichiarazione di Severino DAMIOLINI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega) - Consigliere Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega)
Comune di Sellero - TSN S.p.a.: Servizio pubblico o interesse privato?
-
(15 ottobre 2010) - fonte: www.damiolini.it - inserita il 19 ottobre 2010 da 6113
A conferma delle nostre perplessità sull'onesta intellettuale dei nostri amministratori, arrivano le dichiarazioni del riconfermato (prima in rappresentanza del Comune, ora in rappresentanza del privato) Presidente di TSN ed ex- Sindaco di Sellero Laini, che - sul Giornale di Brescia del 14 ottobre - riferendosi alla sua nomina la definisce (come avevamo previsto) "un gesto che conferma la volontà della dirigenza di dialogare con gli enti pubblici e di avere con noi un rapporto privilegiato" e ancora, riferendosi ai promessi investimenti del privato nella "sua" azienda - ricordiamo il Comune è uscito dalla compagine societaria ed ora TSN Spa è una società privata a tutti gli effetti - dice "In cambio ci chiedono collaborazione, a esempio nell'espletamento delle pratiche burocratiche e nelle autorizzazioni." Frasi che stridono non poco con quello che è uno dei principi fondamentali che "dovrebbero" caratterizzare l'attività amministrativa. Quel principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione sancito dal primo comma dell'articolo 97 della Costituzione Italiana che stabilisce che l'attività della pubblica amministrazione, volta alla realizzazione dell'interesse pubblico (e non di quello di alcuni privati), debba essere svolta con imparzialità, e che l'imparzialità deve intendersi sia come divieto di qualsiasi forma di favoritismo nei confronti di alcuni soggetti, sia come ugual diritto di tutti i cittadini ad accedere ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione. A quanto pare i nostri amministratori non la pensano così, anzi, sono pronti a "collaborare" e ad instaurare un "rapporto privilegiato" con il privato che dopo aver goduto di ingenti finanziamenti pubblici (ultimi in ordine di tempo i 200mila euro di mutuo per la ricapitalizzazione di TSN che i cittadini di Sellero dovranno rimborsare ancora per molti anni, a fronte di una partecipazione societaria pari a zero), in cambio, non fa nulla più di quello che dovrebbe fare, investire in un'attività di carattere industriale e commerciale di sua esclusiva proprietà e di cui incasserà interamente gli auspicati utili futuri. Un'attività privata che pertanto risulta essere soggetta a rischi di impresa esattamente come tutte le attività imprenditoriali svolte sul territorio sellerese che però, non potendo contare sull'appoggio politico dell'amministrazione comunale, non godono e non godranno di questa corsia preferenziale "nell'espletamento delle pratiche burocratiche e nelle autorizzazioni" e nemmeno di questo "rapporto privilegiato" che, a nostro parere, configura un'evidente situazione distorsiva del mercato. Alla faccia dell'imparzialità dell'azione amministrativa. Alle ormai trite e ritrite giustificazioni addotte dal Sindaco Bressanelli in merito ai mancati utili dovuti ai costi della materia ed ai problemi tecnici manifestati dall'impianto, riteniamo invece opportuno replicare proponendovi lo stralcio di un articolo apparso sul numero 4/2009 della rivista specializzata "Ambiente e sviluppo" in cui l'Ing. Luigi Franco Bottio già direttore di Asm Brescia S.p.A. negli anni 70 e Segretario Generale dell'Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU), rispondeva così alle seguenti domande in tema di Teleriscaldamento: D: "Quali sono le caratteristiche che ogni sistema di teleriscaldamento dovrebbe possedere?" R:"Per la sua vocazione a servire per un lungo tempo alla collettività, un impianto di teleriscaldamento deve essere in grado di sostenersi economicamente a prescindere dall'incentivazione statale costituita dei certificati verdi. Una rete di teleriscaldamento organizzata da una città deve avere una prospettiva di vita tendenzialmente eterna, capace di resistere alla perdita dell'incentivo per decorrenza naturale dei termini o anche alla sua mancata erogazione. Spesso si assiste di contro alla nascita di piccoli impianti privati che, una volta terminata l'incentivazione sono destinati alla chiusura perché antieconomici. Si comprende come questa ipotesi leda fortemente i soggetti che negli anni si sono allacciati all'impianto (in molti casi non dotandosi di una caldaia autonoma, o rimuovendo quella esistente)." D: "Quale comunità può pensare di realizzare una rete di teleriscaldamento?" R:"Certamente comunità medio-grandi. La costruzione della rete comporta una spesa rilevante, che deve essere ammortizzata dal minor costo del calore rispetto alla produzione localizzata del calore spalmato su una clientela molto ampia e diversificata. Si nota come occorra infatti avere una densità di carico, possibilmente mista (utenze civili che utilizzano la rete solo d'inverno per il riscaldamento e utenze industriali che utilizzano la rete anche d'estate, per esempio per il teleraffrescamento: una pompa di calore permette di far funzionare per esempio i frigoriferi dei supermercati nello stesso modo con cui funzionano quelli dei camper utilizzando il calore del motore). Se lo studio preliminare non è ben fatto, l'impianto rischia l'aborto. Un impianto a biomasse può funzionare anche per comunità abbastanza piccole, grazie ai forti incentivi per l'uso di biomasse. Ma occorre attentamente considerare il costo delle biomasse. Spesso occorre correggere assunzioni errate alla base dei calcoli che portano a conclusioni troppo ottimistiche. Basta sbagliare le stime riguardanti gli allacciamenti previsti: lo stesso numero di utenze si allaccia in dieci anni invece che in tre e si è già alla soglia del fallimento." A voi trarre le opportune valutazioni...
Fonte: www.damiolini.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi