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Dichiarazione di Giorgio ORSONI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

Giunta al completo al Petrolchimico. «Porto Marghera dopo aver toccato il fondo non può che risalire».

  • (07 maggio 2010) - fonte: Il Gazzettino - Venezia/Alberto Francesconi - inserita il 07 maggio 2010 da 31

    Allo storico Capannone del Petrolchimico per ascoltare le testimonianze di delegati sindacali e semplici operai in prima linea per la difesa del "posto".

    Primo, tutelare il lavoro. Come altri candidati, Giorgio Orsoni era passato a Porto Marghera durante la campagna elettorale. E allo storico Capannone del Petrolchimico, al pari di altri amministratori, è voluto tornare per ascoltare le testimonianze di delegati sindacali e semplici operai in prima linea per la difesa del "posto".
    Di nuovo c’è che il sindaco ha voluto attorno a sè la Giunta al completo per un viaggio all’interno delle mura del Petrolchimico, fra impianti dismessi, fabbriche attive e aree in attesa di riconversione. E qui ha riunito la Giunta che ha sancito il primato del lavoro nella propria agenda:
    «Siamo avvantaggiati - spiega il sindaco - perché dopo avere toccato il fondo, a Porto Marghera non si può che risalire».

    Per riuscirci, arrivano i primi atti concreti. Fra questi, la decisione di attivare un sistema di procedura speciale per ogni pratica che interessi il sito.

    «All’interno dello Sportello unico attività produttive - spiega l’assessore all’urbanistica Ezio Micelli - ci sarà una struttura dirigenziale dedicata alle imprese che dovrà garantire tempi più snelli per le singole pratiche».

    Non dovrà succedere, spiega Orsoni che «la Telecom dopo un anno di attesa decida di trasferirsi a Padova, e che l’Ikea che voleva insediarsi a Mestre faccia altrettanto».

    Ma ci sono altri errori del passato che la Giunta intende evitare, con l’impegno «ad impedire ed arrestare qualsiasi azione speculativa che dovesse anche surrettiziamente presentarsi».
    Tradotto in parole povere, le imprese che vorranno insediarsi a Marghera potranno ottenere le aree in uso, finalizzato allo sviluppo dei relativi progetti, e non in proprietà, come avvenuto con la Sirma della famiglia Gavioli.
    Secco anche il «no» a progetti che intendano fare di Porto Marghera «un centro globale di stoccaggio e di incenerimento di rifiuti pericolosi».

    La Giunta, che entro un mese dedicherà un’altra seduta a Porto Marghera, si impegna a esercitare «con forza le proprie ragioni con le imprese e il Governo».
    Senza ricorrere a commissari straordinari auspicabili - chiosa Orsoni - solo se affidati al sindaco».

    Una strada, suggerita davanti ai rappresentanti delle aziende del Petrolchimico dal presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, è quella delle bonifiche. L’ipotesi è quella di dare corso in proprio alle gare per i lavori «privilegiando soggetti che si impegnino a occupare il più alto numero di persone esperte del sito».
    Una formula che, per Costa, garantirebbe lavoro ai cassintegrati e consentirebbe di realizzare un nuovo punto franco di 105 ettari.

    Il problema, sottolineato dal vice direttore di Confindustria Venezia, Nelson Persello, resta quello dei costi delle bonifiche e della trasparenza degli accordi con le imprese interessate a operare a Marghera. Per venirne a capo, la Giunta dovrà lavorare sodo. E capitalizzare al meglio il credito di fiducia incassato al Petrolchimico.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia/Alberto Francesconi | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, disoccupazione, inceneritore, Porto Marghera, sindaco di Venezia, cassaintegrati, Bonifica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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