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Dichiarazione di Mario DALLA TOR
«Ho consumato le scarpe per le elezioni» - INTERVISTA
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(11 giugno 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia - Alda Vanzan - inserita il 11 giugno 2009 da 31
Un anno fa, subito dopo le Politiche, non aveva usato mezzi termini: «È l’avviso di sfratto per Ca’ Corner». Adesso, Mario Dalla Tor, coordinatore provinciale del Popolo della libertà, è sicuro: «L’ora del cambiamento è arrivata». Centomila volantini sono pronti ad andare in stampa: un ringraziamento ai veneziani per aver votato Pdl e Zaccariotto e un invito a tornare alle urne il 21 e 22 giugno per "confermare" il voto a Zaccariotto.
Dalla Tor, siete davvero convinti di "sfrattare" Zoggia e il centrosinistra?
«Sì. Al primo turno abbiamo ottenuto un ottimo risultato, considerato soprattutto che c’erano 26 liste con 10 candidati, molto di più delle Europee. Zoggia era avvantaggiato in quanto presidente in carica, ma alla fine è passato dal 50,5% del 2004 al 42% scarso del 2009. Ha perso 8 punti. E questo significa che gli elettori gli hanno dato un giudizio negativo. E che vogliono cambiare».
Nereo Laroni dice che è stato un errore lasciar correre da soli i socialisti di Vittorio Salvagno e il Pne. È stata colpa sua?
«Ma se mi sono impegnato fino allo spasimo perché Salvagno corresse con noi!».
Altra sensazione: non avete fatto tanta campagna elettorale.
«Come coordinatore del Pdl credo di aver distrutto diversi tacchi di scarpe, ho corso eccome. E non solo io. Io so che Chisso, Tesserin, Teso, tanto per citarne alcuni, sono sfiniti da questa campagna eletorale: sei, sette comizi al giorno. Solo l’ultimo giorno sono stato a parlare a Jesolo, Eraclea, Meolo, Scorzè, Mirano. L’impegno del Pdl è stato enorme. E io devo ringraziare tutti quelli che hanno dato il massimo lealmente. E la dimostrazione viene dai numeri: il centrosinistra è passato dal 50% al 42%. E noi siamo aumentati».
Però il Pdl ha portato pochi big.
«Non sono riuscito a portare Berlusconi a Venezia? Beh, Berlusconi non è andato neanche nelle altre città. E comunque abbiamo avuto i nostri big dappertutto: il ministro Brunetta, il governatore Galan, il sottosegretario Giorgetti».
L’esito del ballottaggio influirà sulle tensioni tra Pdl e Lega per le Regionali del 2010?
«Le Regionali non c’entrano niente. Deve essere chiara una cosa: noi vogliamo ribaltare questa Provincia. E abbiamo una squadra al top per amministrare la Provincia».
In questa squadra ci sarà anche l’Udc? Dicono che sia il Pdl a premere per l’apparentamento.
«È vero, il Pdl vuole che l’Udc giochi con noi questa partita e entri in questa squadra. Per un motivo molto semplice: l’Udc condivide i nostri valori e penso anche i nostri programmi».
Significa che con un apparentamento, in caso di vittoria di Francesca Zaccariotto, l’Udc entrerà nella giunta provinciale?
«Per quanto ci riguarda è ovvio. Ma non è una questione di poltrone, bensì di condivisione di valori».
Cosa vuol dire?
«Che l’Udc deve fare chiarezza: deve dire subito con chi sta, se sta col centrodestra, se l’accordo si fa sui programmi e sui valori o se invece vuole farlo prima sulle poltrone».
Sul ballottaggio pesa l’incognita referendum: teme che vi penalizzi?
«Il referendum non influirà minimamente perché qui andremo tutti a votare per Zaccariotto. C’è un grande fermento in provincia, anche tra chi ha votato il centrosinistra al primo turno. Ne sono certo: tutti andranno a votare e il risultato sarà strabiliante. L’ora del cambiamento è arrivata».
Fonte: Il Gazzettino - Venezia - Alda Vanzan | vai alla pagina » Segnala errori / abusi