-
» «Brutto clima nel Prc. Ridiamo credibilità alla sinistra» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 27 settembre 2008
-
» Cara Rifondazione, è ora di fare un altro partito. - INTERVISTA
Fabio MUSSI in data 24 settembre 2008
-
» «Al via la Costituente, parleremo alla sinistra senza rappresentanza» - INTERVISTA
Claudio FAVA in data 20 settembre 2008
-
» “Antifascismo? Andiamoci piano” - INTERVISTA
Carlo FIDANZA in data 19 settembre 2008
-
» "Così si mettono fuori da An" - INTERVISTA
Altero MATTEOLI in data 17 settembre 2008
-
» «Altro che esultare, è un fallimento per il Pd» - INTERVISTA
Roberto GIACHETTI in data 17 settembre 2008
-
» «Dopo questo Fini cade il bando alla destra» - INTERVISTA
Carlo Azeglio CIAMPI in data 15 settembre 2008
-
» La lezione di Fini contro le dittature.
Sandro BONDI in data 15 settembre 2008
-
» Siamo noi la vera sinistra.
Antonio DI PIETRO in data 15 settembre 2008
-
» «Si rischia l´implosione sociale» - INTERVISTA
Jean Leonard Touadi in data 15 settembre 2008
-
» «Un commissario vale quanto un comunista». - INTERVISTA
Francesco GIORDANO in data 14 settembre 2008
-
» «La destra si riconosca nell'antifascismo»
Gianfranco FINI in data 13 settembre 2008
-
» Gli antifascisti combatterono dalla parte giusta, la RSI era dalla parte sbagliata
Gianfranco FINI in data 13 settembre 2008
-
» PINCIO – Fabio Rampelli (Pdl-An): "Bene scelta Alemanno e tutela patrimonio artistico della Capitale"
Fabio RAMPELLI in data 11 settembre 2008
-
» Fascismo e caso, su Salò sono amareggiato: «Sprovvedutezza» di sindaco e ministro.
Gianfranco FINI in data 10 settembre 2008
-
» "Omaggio dovuto ai soldati della Rsi, mi attaccano perché sono di destra" - INTERVISTA
Ignazio LA RUSSA in data 09 settembre 2008
-
» Giuliano è un profondo antifascista Una scelta infelice quel sì ad Alemanno. - INTERVISTA
Goffredo Maria BETTINI in data 09 settembre 2008
-
» La Repubblica condivisa.
Furio COLOMBO in data 09 settembre 2008
-
» RAMPELLI (PDL): SU FASCISMO, ATTENDIAMO VERTICI EX PCI IN VISITA A GULAG E FOIBE
Fabio RAMPELLI in data 08 settembre 2008
-
» Omaggio ai soldati di Salò
Ignazio LA RUSSA in data 08 settembre 2008
-
» Per lei il fascismo fu il male assoluto? "Non lo penso e non l'ho mai pensato"
Giovanni ALEMANNO in data 07 settembre 2008
-
» «Male assoluto le leggi razziali Non definisco così il fascismo» - INTERVISTA
Giovanni ALEMANNO in data 07 settembre 2008
-
» «Non voglio posti, discutere non è un dramma»
Massimo D'ALEMA in data 07 settembre 2008
Dichiarazione di Giovanni ALEMANNO
Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Roma (RM) (Partito: PdL) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: PdL)
«Male assoluto le leggi razziali Non definisco così il fascismo» - INTERVISTA
-
(07 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - Ernesto Menicucci - inserita il 09 settembre 2008 da 31
Alemanno oggi allo Yad Vashem: «In quel caso ci fu un cedimento al nazismo»
GERUSALEMME — «Yad Vashem ci ricorda il buco nero dell'umanità». Gianni Alemanno è seduto nella hall di un albergo di Tiberiade, sorseggia una granita di caffè ed è in attesa della macchina che lo porterà a Gerusalemme. Al museo dell'Olocausto c'è stato già nel 2003, quando era ministro dell'Agricoltura, ma questa volta la visita ha un sapore diverso: questa mattina, infatti, ci andrà da sindaco di Roma, il primo sindaco di centrodestra della Capitale. E Yad Vashem, per la destra italiana, non è un luogo come gli altri.
Oggi i rapporti con Israele sono buoni, tanto che nella commissione Amato che si insedierà il 10 settembre ci sarà un alto rappresentante della comunità ebraica romana, ma un tempo non era così. Un tempo, prima della visita di Gianfranco Fini, all'epoca vicepremier, a Gerusalemme nel febbraio del 2003. Un viaggio che ha fatto storia: Fini parlò del «fascismo come male assoluto», determinando un altro strappo dentro l'ex Msi.
Fiuggi e Yad Vashem: Alemanno, la svolta della destra italiana passa per queste tappe?
«Il percorso è stato più continuo ma Fini sbloccò una congiuntura internazionale che sembrava granitica».
Lei, all'epoca, fu critico con quella definizione del fascismo. Come mai?
«Mi sembrava sbrigativo definirlo il "male assoluto". Nemmeno gli storici di sinistra si sono mai spinti così avanti. Ma non criticai il viaggio di Fini. Anzi, dopo quella visita ci fu il distacco tra me e Francesco Storace: lui fece l'adunata dell'Hotel Hilton, io non partecipai».
Storace in verità, durante la campagna elettorale, venne accusato dalla comunità ebraica di essere antisemita...
«Non è giusto etichettarlo in questo modo. Lui fu il primo politico della destra ad andare in visita in Israele quando era presidente della Regione Lazio».
Per lei il fascismo fu il male assoluto?
«Non lo penso e non l'ho mai pensato: il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
In che senso?
«Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascismo».
Però un certo antisemitismo è serpeggiato anche dentro l'Msi...
«Nella mia esperienza, dentro l'Msi di Giorgio Almirante, chi era antisemita veniva espulso».
Può sostenere che non ci fosse nemmeno antisionismo?
«Adesso l'antisionismo è una variante dell'antisemitismo. Ma nell'Msi, allora, si faceva una certa confusione e c'era una maggiore indulgenza».
Fini parlò anche di epoca del male assoluto. Su questo è d'accordo?
«Sì. È un periodo che comprende comunismo, fascismo e nazismo. Con il totalitarismo di destra che fu una risposta a quello di sinistra. Però ci sono stati due pesi e due misure: per quello di sinistra c'è stata l'assoluzione».
Oggi come sono i suoi rapporti con gli ebrei?
«Buoni. Sono vicepresidente della Fondazione del museo della Shoah e mi sono impegnato per la prosecuzione dei viaggi della memoria ad Auschwitz. L'Olocausto è stato una tragedia immensa anche perché furono sterminati tantissimi bambini».
È vero che ha fatto benedire la sua croce celtica al Santo Sepolcro?
«Avvenne nella visita del 2003. Ma quello, per me, è un simbolo religioso, che non ostento perché non voglio intromissioni nella mia intimità».
Da quello che si vede sembra che non la porti più...
«Così così... Non voglio dare adito a strumentalizzazioni».
E oggi cosa pensa di quella visita di Fini?
«Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».
Come mai?
«Perché il dopoguerra da noi è durato tantissimo, a causa della sinistra comunista e della destra che poteva essere più coraggiosa».
Fonte: Corriere della Sera - Ernesto Menicucci | vai alla pagina » Segnala errori / abusi